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La giustizia è morta e…
anche i lavoratori non stanno tanto bene

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Anche quest’anno così come ogni anno presso la Suprema Corte di Cassazione e, distintamente, per ogni sede di Corte d’Appello si celebrerà l’inaugurazione dell’anno giudiziario.

         Alla pomposa cerimonia partecipano politici, magistrati e avvocati i quali, dopo aver analizzato numeri e tabelle sui procedimenti civili e penali trattati nell’anno appena decorso, dibattono sui mali della giustizia e sui possibili rimedi da adottare per limitarne il malfunzionamento.

        Per i magistrati la colpa è delle leggi, per i politici la responsabilità è da addebitare, nella maggioranza dei casi, alla scarsa produttività dei magistrati, alla loro incapacità a “governare” i tempi del processo, alle frequenti prescrizioni dei reati.

        In questo teatro dove si esprimono tutti coloro che si reputano protagonisti, muto e silenzioso rimane il personale amministrativo.

        La RdB P.I., in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, vuole dare finalmente voce a questo popolo di invisibili affinché anche i cittadini “comuni”, veri destinatari del servizio giustizia, conoscano le condizioni di lavoro del personale amministrativo e, quindi, le vere ragioni del suo cattivo funzionamento.

Nel complessivo progetto di smantellamento della pubblica amministrazione e di compressione dei diritti, così come la sanità e la scuola rientra anche la giustizia. E’ in questo quadro che i lavoratori giudiziari subiscono, ormai da troppo tempo, il peso di riforme – tutte a costo zero – peraltro nella assoluta assenza di formazione e di informazione. Tutto questo determina:

-          la vertiginosa e progressiva crescita dei carichi di lavoro;

-          la drastica riduzione delle piante organiche, con scopertura di circa 8000 unità lavorative;

-          la mancata riqualificazione professionale;

-          il ricorso sfrenato al mansionismo;

-          le condizioni di lavoro proibitive sotto il profilo della salute e della sicurezza

-          il ricorso sempre più massiccio al precariato

-          il mancato rinnovo del contratto nazionale scaduto da un anno

Questi e tanti altri sono i motivi per i quali la RdB P.I. intende dare voce a questo popolo di invisibili trasformando il rito dell’inaugurazione dell’anno giudiziario in un momento di mobilitazione e di lotta dei lavoratori della giustizia. Rivendichiamo uniti ed in tanti

Martedì 11 gennaio alle ore 9,00. presso la Corte di Cassazione

Sabato 15 gennaio alle ore 9,00. presso le sedi di Corte d’Appello

PIU’ DIGNITA’, riconoscimento della professionalità acquisita con conseguente passaggio automatico di un livello per tutti

PIU’ DIRITTI, potenziamento del servizio pubblico per la tutela sociale dei cittadini/utenti e dei lavoratori

 PIU’ SALARIO, ripristino della scala mobile, rinnovo immediato dei contratti scaduti, 14^ mensilità e rivalutazione dei buoni pasto.

RdB P.I. – Esecutivo Giustizia


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