Il giorno 19
u.s. è "ripresa" al Ministero la trattativa sulla
riqualificazione tra le OO.SS. e l'On. Vitali.
Sono state
spese tante belle parole sul lodevole lavoro degli impiegati
della Giustizia, che da decenni sopperiscono alle carenze di
un'Amministrazione distratta e volutamente indifferente, alle
legittime aspettative dei Lavoratori che si adoperano per il
buon funzionamento dell'apparato giudiziario.
La R.d.B. ha
manifestato tutte le sue perplessità in ordine alla vaga ed
indefinita proposta avanzata dalle altre OO.SS., che non ha
neppure il pregio di rimuovere gli ostacoli già incontrati nel
lungo e difficile cammino della riqualificazione. Questa O.S.
ha fortemente ribadito la sua posizione: l’unica strada
percorribile è la collocazione di tutto il personale nella
qualifica immediatamente superiore; evidenziando altresì, che
tutto ciò altro non sarebbe che il giusto riconoscimento per
il ruolo svolto dal personale nel corso degli anni, il quale
auto-formandosi e svolgendo mansioni superiori ha garantito
l'esercizio puntuale ed efficiente della Giustizia.
La RdB P.I., infatti, si chiede per quali
motivi i lavoratori della giustizia dovrebbero:
-
partecipare a corsi di formazione “farsa” su materie che si
applicano giornalmente sui posti di lavoro;
-
attendere,
ancora, per essere inquadrati nel profilo
giuridico-economico superiore corrispondente alle mansioni
effettivamente svolte da anni;
-
perdere in
questo modo un recupero salariale fortemente depauperato dal
caro-vita;
-
accettare
con questa fantomatica riqualificazione, i cui termini modi
e numeri sono sempre più nebulosi, che il 50% dei posti sia
riservato a concorsi esterni bloccati, tra l'altro, dalle
varie finanziarie degli ultimi anni;
-
rinunciare
ad una parte consistente del F.U.A. per finanziare i
passaggi dei colleghi più fortunati.
Queste
domande non hanno ancora trovato una riposta credibile eppure
la R.d.B. ha messo in risalto che l’Amministrazione con le
circa 7000 vacanze in organico dal 2000 ad oggi, ha
risparmiato centinaia di milioni di euro; di contro i
lavoratori, pagando sulla propria pelle queste scelte
scellerate, hanno subito un aumento esponenziale dei carichi
di lavoro senza che ad esso sia corrisposto alcun
riconoscimento economico né tanto meno professionale.
Il tavolo
aperto il 2 febbraio 2005 dall’On. Vitali si è già azzoppato.
A questo punto è chiara la volontà di
tergiversare per mantenere tutto il personale fermo nelle sue
posizioni giuridiche ed economiche ed accontentare una minima
percentuale di lavoratori utilizzando le risorse del F.U.A.
che appartengono a tutti!
Il buon
funzionamento della Giustizia e la soddisfazione delle
legittime aspettative dei lavoratori hanno bisogno di soldi
freschi, infatti oltre all'annosa questione della
riqualificazione molti sono i problemi da risolvere ma, dai
vari interventi del sottosegretario non traspare alcuna
volontà ad agire in tal senso.
La R.d.B.
P.I. attraverso le assemblee svolte ha colto il malcontento e
l’esasperazione dei lavoratori della Giustizia pertanto:
conferma lo stato di agitazione; sollecita
i lavoratori a combattere ed abbattere la logica mercantile di
questa Amministrazione che comprime salario e diritti e
pretende massima flessibilità e produttività; chiama
tutti ad attenersi alle mansioni proprie della qualifica
corrispondente.
Basta
parole, parole parole…. è l’ora dei fatti
La RdB P.I.
da sempre al fianco dei lavoratori è pronta a dare battaglia
su questo terreno.
Partecipa
anche tu alle prossime iniziative che la RdB P.I. porrà in
campo.
Roma, 20 maggio 2005
RdB P.I. – Esecutivo Giustizia
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