RdB Pubblico Impiego Giustizia

telefono 06 - 68852737 - fax 06 - 68192511
E-MAIL: info@giustizia.rdbcub.it


Lettera Aperta al  Ministro della Giustizia
on. Roberto Castelli

Scarica il comunicato: 

Software necessari: 
Winzip (1,2 MB) e
  Acrobat reader (8,4 MB)


 Egr. Signor Ministro,

            la RdB P.I. propone ancora una volta alla Sua attenzione la problematica della mancata riqualificazione del personale dell’Organizzazione Giudiziaria che, nonostante l’impegno assunto  prima dall’On. Santelli e poi dall’On. Vitali, non si è ancora risolta.

            La questione è divenuta ormai paradossale ed è il momento che Ella stessa assuma un’iniziativa affinchè abbia, al più presto,  termine questa vergognosa disparità di trattamento tra lavoratori che danneggia, tra l’altro, la Sua immagine e quella dei Suoi collaboratori di governo.

            L’insuccesso dell’On Santelli prima e dell’On Vitali poi,  nel trovare una soluzione alla questione che ha discriminato i lavoratori dell’O.G. rispetto a tutti i lavoratori pubblici e nell’ ambito dello stesso Ministero della Giustizia, (Le ricordiamo che tutti gli altri dipartimenti hanno riqualificato il proprio personale  e si apprestano, anche a compiere le successive tornate di riqualificazione) è ingiustificabile.

            Per stessa ammissione dei Suoi rappresentanti la questione sembra che sia diventata, squisitamente, politica e come tale è auspicabile che sia Lei, in persona, ad affrontare la soluzione del problema, assumendosene, per intero, la responsabilità.

            Non vi sono, quindi, ricorsi che tengano, né supposta litigiosità, né sentenze della Corte Costituzionale per giustificare l’inerzia nei confronti di 42.000 lavoratori, che meritano, al più presto, il riconoscimento dei propri diritti.

            Inerzia superata, invece, con solerzia in diverso contesto, visto che gli esperti ed i giuristi del Suo ministero  sono riusciti  ad elaborare un progetto (leggi: legge Meduri) che consente passaggi di carriera automatica ai direttori di carcere (dal C3 alla carriera dirigenziale) ed al personale C2 (direttamente al C3).

            Il personale giudiziario è, evidentemente, figlio di un Dio Minore se non gli viene riconosciuto alcunchè: eppure l’operatività degli uffici e dei servizi giudiziari si fonda sull’indubbia professionalità di lavoratori, fermi, da decenni, nella stessa qualifica professionale.

            Essi non sono degni di tutela: per loro non esiste  parità di trattamento (art.3 Cost) ed il buon andamento ed imparzialità dell’amministrazione (art. 97 Cost) è un concetto che non li riguarda. 

            E’ indispensabile, Sig.Ministro, che su questo tema la Rdb P.I, che è  un sindacato, naturalmente, affianco dei lavoratori e vive, pertanto, il rapporto continuo e costante con la realtà degli uffici,  abbia la possibilità di argomentare la necessità  e l’opportunità di porre fine a questo scempio.

            L’insistenza nella mobilitazione (che ha visto, peraltro, tutti i lavoratori uniti e coesi in occasione delle recenti iniziative) è la risposta allo spregio ed alla incapacità di dialogo.

            I lavoratori dell’O.G. sono, ormai,  al limite della sopportazione ed è impensabile continuare a garantire gli stessi obiettivi di efficienza ed efficacia amministrativa se  alle croniche disfunzioni del settore giudiziario (disagi organizzativi, continue riforme legislative, mancanza di formazione, locali angusti e  fatiscenti, mancanza di attrezzature, modelli lavorativi obsoleti, carenza di organico, , ecc.), peraltro denunciate da anni, si sommano gli attuali sentimenti  di demotivazione, sbandamento e  sfiducia.

            Inoltre il completo immobilismo della Sua Amministrazione per tutto ciò che riguarda la gestione del personale (vedi interpelli, L. 104/92 ecc.) giustificato dalla mancata riqualificazione, aggiunge al danno la beffa.

Lei Ministro se guardasse con occhi esterni, tutto ciò, a quali conclusioni arriverebbe? Forse le stesse alle quali siamo giunti noi. Completa gestione fallimentare del personale che persegue come obiettivo, in perfetta continuità con chi l’ha preceduta, la privatizzazione e lo smantellamento della Giustizia.

            E’ ora di dire basta! Il compimento di una scelta decisionale nella direzione di un ripristino dell’equilibrio delle posizioni non può che fare bene ad una P.A. degna di un paese civile.

             Nell’attesa di un riscontro urgente, si saluta distintamente.

Roma, 30.9.2005

RdB P.I. – Esecutivo Giustizia. (Giuseppa Todisco)


CONTATTI

Federazioni RdB

Per ricevere in posta elettronica comunicati e documenti
CLIKKA sull'Immagine

Vuoi iscriverti a RdB?

Scheda di Adesione

Dal sito

Quesiti e risposte

PUBBLICO IMPIEGO
TUTTI I CONTRATTI


Federazione Nazionale RdB - Via dell'Aeroporto n.129 - 00175 ROMA - centralino 06.762821 - fax 06.7628233