Egr.
Signor Ministro,
la RdB P.I. propone ancora una volta alla Sua attenzione la
problematica della mancata riqualificazione del
personale dell’Organizzazione Giudiziaria che, nonostante
l’impegno assunto prima dall’On. Santelli e poi dall’On.
Vitali, non si è ancora risolta.
La questione è divenuta ormai paradossale ed è il momento che
Ella stessa assuma un’iniziativa affinchè abbia, al più
presto, termine questa vergognosa disparità di trattamento
tra lavoratori che danneggia, tra l’altro, la Sua immagine e
quella dei Suoi collaboratori di governo.
L’insuccesso dell’On Santelli prima e dell’On Vitali poi, nel
trovare una soluzione alla questione che ha discriminato i
lavoratori dell’O.G. rispetto a tutti i lavoratori pubblici e
nell’ ambito dello stesso Ministero della Giustizia, (Le
ricordiamo che tutti gli altri dipartimenti hanno
riqualificato il proprio personale e si apprestano, anche a
compiere le successive tornate di riqualificazione) è
ingiustificabile.
Per stessa ammissione dei Suoi rappresentanti la questione
sembra che sia diventata, squisitamente, politica e come tale
è auspicabile che sia Lei, in persona, ad affrontare la
soluzione del problema, assumendosene, per intero, la
responsabilità.
Non vi sono, quindi, ricorsi che tengano, né supposta
litigiosità, né sentenze della Corte Costituzionale per
giustificare l’inerzia nei confronti di 42.000 lavoratori, che
meritano, al più presto, il riconoscimento dei propri diritti.
Inerzia superata, invece, con solerzia in diverso contesto,
visto che gli esperti ed i giuristi del Suo ministero sono
riusciti ad elaborare un progetto (leggi: legge Meduri) che
consente passaggi di carriera automatica ai direttori di
carcere (dal C3 alla carriera dirigenziale) ed al personale C2
(direttamente al C3).
Il personale giudiziario è, evidentemente, figlio di un Dio
Minore se non gli viene riconosciuto alcunchè: eppure
l’operatività degli uffici e dei servizi giudiziari si fonda
sull’indubbia professionalità di lavoratori, fermi, da
decenni, nella stessa qualifica professionale.
Essi non sono degni di tutela: per loro non esiste parità
di trattamento (art.3 Cost) ed il buon andamento ed
imparzialità dell’amministrazione (art. 97 Cost) è un
concetto che non li riguarda.
E’ indispensabile, Sig.Ministro, che su questo tema la Rdb P.I,
che è un sindacato, naturalmente, affianco dei lavoratori e
vive, pertanto, il rapporto continuo e costante con la realtà
degli uffici, abbia la possibilità di argomentare la
necessità e l’opportunità di porre fine a questo scempio.
L’insistenza nella mobilitazione (che ha visto, peraltro,
tutti i lavoratori uniti e coesi in occasione delle recenti
iniziative) è la risposta allo spregio ed alla incapacità di
dialogo.
I lavoratori dell’O.G. sono, ormai, al limite della
sopportazione ed è impensabile continuare a garantire gli
stessi obiettivi di efficienza ed efficacia amministrativa se
alle croniche disfunzioni del settore giudiziario (disagi
organizzativi, continue riforme legislative, mancanza di
formazione, locali angusti e fatiscenti, mancanza di
attrezzature, modelli lavorativi obsoleti, carenza di
organico, , ecc.), peraltro denunciate da anni, si sommano gli
attuali sentimenti di demotivazione, sbandamento e sfiducia.
Inoltre il completo immobilismo della Sua Amministrazione per
tutto ciò che riguarda la gestione del personale (vedi
interpelli, L. 104/92 ecc.) giustificato dalla mancata
riqualificazione, aggiunge al danno la beffa.
Lei Ministro
se guardasse con occhi esterni, tutto ciò, a quali conclusioni
arriverebbe? Forse le stesse alle quali siamo giunti noi.
Completa gestione fallimentare del personale che persegue come
obiettivo, in perfetta continuità con chi l’ha preceduta, la
privatizzazione e lo smantellamento della Giustizia.
E’ ora di dire basta! Il compimento
di una scelta decisionale nella direzione di un ripristino
dell’equilibrio delle posizioni non può che fare bene ad una
P.A. degna di un paese civile.
Nell’attesa di un riscontro
urgente, si saluta distintamente.
Roma, 30.9.2005
RdB P.I. –
Esecutivo Giustizia. (Giuseppa Todisco) |