Tre
lavoratori precari del Ministero della Giustizia hanno
iniziato dallo scorso lunedì 23 gennaio uno sciopero della
fame per protestare contro la mancata proroga del loro
contratto a tempo determinato della durata di sette mesi.
Le RDB-CUB
esprimono la propria solidarietà ai lavoratori e chiedono la
stabilizzazione di tutti i precari del Ministero della
Giustizia che si trovano nelle stesse condizioni. Infatti,
nonostante la cronica carenza di organico che si riflette
pesantemente su tutta l’attività giudiziaria, 827 lavoratori
del Ministero, assunti a tempo determinato, sono stati o
saranno a breve licenziati.
Le RDB-CUB
avevano intrapreso dal 2005 una battaglia per la proroga del
contratto dei 27 precari della sede di Via Arenula a Roma,
ricevendo in tal senso l’impegno dell’On. Vitali,
Sottosegretario con delega al personale. Dei questi contratti
a tempo determinato ne sono stati sinora rinnovati 18.
La
condizione dei precari del Ministero si inquadra in un
contesto di grave disagio già da tempo denunciato dalle
RdB-CUB, che nel “Libro Bianco” - presentato nel corso
della “Controinaugurazione dell’Anno Giudiziario” svoltasi
ieri a Roma – hanno messo in luce le molteplici problematiche
del settore Giustizia.
Per quanto
concerne il personale, non è stato fatto alcun investimento,
mentre a fronte di un aumentato carico di lavoro l’organico si
è ridotto del 10%, (con una carenza quantificabile in 7000
unità), mentre si ricorre ad un uso indiscriminato ed
irrazionale di lavoratori precari e non si attiva nessuna
riqualificazione e progressione di carriera ormai da 30 anni.
E’ dal 28
novembre 2005 che la mobilitazione dei lavoratori RdB PI si è
estesa a livello nazionale: contro lo smantellamento
sistematico della Giustizia e per la riduzione dei tempi ed il
miglioramento della qualità del servizio.
Roma, 26
gennaio 2006 |