A tutti i
colleghi della Giustizia
Come ben
sapete in questi ultimi due giorni, da quando l’On. Vitali a
sorpresa ed a 10 giorni dall’elezioni, ha presentato una bozza
di ricollocazione del personale, si sono susseguite le
comunicazioni dei lavoratori che ci sollecitavano a firmare o
meno quell’accordo.
Facciamo un
attimo di chiarezza:
La RdB P.I. a dispetto dei pentiti dell’ultima ora
appartenenti ad alcune sigle sindacali, sin dal 1999, in
perfetta solitudine e coerenza, ha ribadito la necessità di
una ricollocazione (alias riqualificazione) di tutto il
personale come unica via d’uscita seria e praticabile per
riconoscere le sacrosante e legittime aspettative dei
lavoratori della giustizia. Lo sfruttamento sistematico negli
anni che l’Amministrazione ha perpetrato ai danni dei
lavoratori costringendoli a svolgere mansioni superiori.
Giustificava tale richiesta.
Il contratto
integrativo della giustizia, con l’avallo di quei sindacati
che oggi vorrebbero addossare alla RdB P.I. la responsabilità
delle loro incapacità, ha sancito la flessibilità dei
lavoratori in cambio di una riqualificazione che ricordiamo
non è ancora avvenuta dopo sei lunghi anni.
Il
successivo accordo del 14 ottobre 2003, salutato dalle stesse
sigle sindacali come la soluzione a tutti i problemi, è ancora
fermo al palo.
Nuova
illusione dei lavoratori, altro giro altra corsa.
Oggi si
vorrebbe far credere ai lavoratori che “questa” è la volta
giusta. Ma è stata letta attentamente questa bozza? E’ stato
capito che è una nuova trappola mortale che ci impantana per
altrettanti anni?
Saremmo così pazzi noi della RdB da rifiutare questa grossa
opportunità, nel momento in cui ci offrono su un piatto
d’argento quello che noi chiediamo da sei anni e dopo tante
battaglie? Tra l’altro l’avremmo potuta rivendere come una
nostra vittoria, dal momento che, sia la parte politica sia i
sindacati inizialmente tanto scettici, scendevano sul nostro
terreno: quello della ricollocazione di tutto il personale.
Ci auguriamo
che non ci pensiate così ingenui, né così pazzi. Evidentemente
avevamo intravisto, in quella bozza, elementi di ricaduta
suscettibili di modifica che ci hanno spinto a chiedere
all’On. Vitali quanto specificato nella lettera che vi
alleghiamo.
Chiedevamo
che venissero rimossi quegli ostacoli che potevano inficiarne
la esigibilità e sancirne la nullità. Chiedevamo all’On.
Vitali di indicarci la copertura finanziaria dei passaggi tra
le aree. Chiedevamo inoltre di sapere perché la delegazione
pubblica, (composta oltre che dallo stesso Vitali, dal Vice
capo di gabinetto, dal Capo e Vice Capo Dipartimento, dal
Direttore Generale del Personale e dal Direttore Generale del
Bilancio) non era al tavolo delle trattative, così come
prescritto dal C.I. art. 6 e dal decreto del Ministro del 23
luglio 2003. Chiedevamo di sapere se era legittima la dicitura
all’art. 2 comma 2 laddove si parla dell’implementazione
delle mansioni….. tenuto che comporta una modifica del C.I. e
pertanto soggetta alla sottoscrizione di tutte le parti
firmatarie del precedente C.I..
Sottolineavamo che ci dichiaravamo disponibili a sottoscrivere
il contratto del 28 marzo 2006 qualora fossero state esaminate
le nostre osservazioni e apportate le modifiche necessarie
atte ad evitare un nuovo calvario per i lavoratori della
giustizia. L’On. Vitali piuttosto che discutere le nostre
osservazioni ha preferito revocare l’appuntamento.
Evidentemente l’On. Vitali uomo di mondo e Avvocato, benché di
campagna come da lui stesso dichiarato, sapeva perfettamente
di aver messo in piedi un articolato che prestava il fianco a
vizi di forma che lo avrebbero reso nullo.
Interesse reale per i lavoratori o strategia politica?
Ci piace
sottolineare che, “i last minute della politica” si rivelano
nella stragrande maggioranza dei casi delle “vere e proprie
bufale”.
L’On. Vitali
per recuperare le occasioni perse in questi 13 lunghi mesi in
cui ha negato di fatto ai lavoratori della giustizia quanto
“gli è dovuto” come da sua stessa affermazione non esita ad
infangare e screditare chi da sempre si è battuto ed ha
lottato lealmente al fianco dei lavoratori.
Il
comportamento dell’On. Vitali, ancorché non condivisibile ci
risulta prevedibile. Ci sorprendono invece le scelte di quei
sindacati che dovrebbero smascherare questi atteggiamenti
mentre, incredibilmente, li avallano e li sostengono. Tutto
ciò contribuisce ad illudere inutilmente i lavoratori e ad
alimentarne le speranze.
Calcolo o errore? Ci piace credere che sia la seconda opzione.
Per
concludere domandiamo ai lavoratori di valutare loro stessi la
validità e la serietà di quella bozza di contratto. Contratto
che nella sua estrema approssimazione individua i lavoratori
destinatari della ricollocazione non con un numero preciso ma
con un generico “circa”.
La RdB P.I. resta
a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento:
info@giustizia.rdbcub.it |