Fondo
Unico di Amministrazione
2002 - INIZIANO MALE LE TRATTATIVE
Il 20 febbraio u.s. si sono
riuniti a Roma i rappresentanti del Ministero e delle OO.SS. per discutere del
Fondo Unico di Amministrazione per il 2002, pari a poco più di 80 milioni di
euro (£.156.390.490.000).
Queste le proposte dell’Amministrazione:
4 milioni di euro per lo straordinario;
3.201.345 euro per la riqualificazione dell’area C; 8 milioni di euro
per le indennità (assistenza udienze, guida autom., reperibilità, ecc.);
3.800.193 euro per pagare le posizioni super; 5 m ilioni di euro per le
posizioni organizzative (i premi personali per i paragiudici dell’area C);
56.767.410 di euro da distribuire nei vari Uffici, o per finanziare progetti
finalizzati all’incremento della produttività complessiva, ovvero per
pagare premi di produttività in relazione ad obbiettivi raggiunti.
CGIL-CISL-UIL
ed UNSA hanno chiesto nuovamente i tavoli
separati, per escludere dal confronto la RdB e, dopo il rifiuto
dell’Amministrazione, hanno abbandonato la trattativa. In un documento
comune hanno espresso il loro totale ed incondizionato consenso per i progetti
finalizzati e per i premi ai paragiudici, proposti dall'Amministrazione.
Nessuna
parola, invece, sulla gestione delle somme del F.U.A. del 2001, in particolare
sul premio di produttività
da distribuire a tutti, pari a circa 2 milioni e mezzo pro-capite, per il
quale il Ministero, in una recente circolare, ha rappresentato agli Uffici la
difficoltà di farsi riaccreditare dal Ministero dell’Economia le somme
necessarie al pagamento del premio.
La
RdB-Giustizia è contraria a progetti finalizzati e premi personali per le
seguenti ragioni:
·
Si
utilizzano sempre somme rivenienti da aumenti contrattuali dovuti a tutti per far fronte all’inflazione e non pagati nella
busta-paga, ma fatti confluire nel F.U.A.. Costringere i lavoratori oggi a
lavorare di più per recuperare queste somme è una forma di
super-sfruttamento;
·
i
progetti finalizzati all’aumento di produttività collettiva, da realizzare
durante l’orario di lavoro, nell’Amministrazione giudiziaria sono, o una
burletta, o una truffa. ( A riguardo siamo curiosi di sapere come sono stati
utilizzati quei 10miliardi che l’accordo sui fondi 2001, sottoscritto da
CGIL e CISL, e contrastato da UIL ed UNSA, destinava ai progetti; quali
risultati concreti possono aver raggiunto quei progetti attuati negli ultimi
due mesi dell’anno, risultati tali da legittimare che pochi colleghi
prendano 800mila lire in più di tutti gli altri );
·
i
premi personali, previsti dalle posizioni organizzative per pochi direttivi
dell'area C, finiscono per far pagare al F.U.A., cioè a tutti i lavoratori,
ciò che l’Amministrazione dovrebbe, invece, pagare con i soldi del proprio
bilancio per svolgimento di mansioni superiori, sostituzione della Dirigenza,
ecc.
La RdB ritiene che le somme
per progetti e premi dovrebbero essere impiegate, invece, per la
14^ mensilità.
Per quanto riguarda la riqualificazione,
che tante aspettative ha suscitato nel personale, non possiamo che constatare,
purtroppo, che le nostre preoccupazioni e perplessità non erano infondate. La
più rosea delle previsioni, quella dell’Amministrazione, prevede che la
riqualificazione nella sola area C possa attuarsi negli ultimi tre mesi
dell’anno.
Per
l’area B ed A per ora non se ne parla neanche, perché non è assicurato che
il Governo autorizzi l’aumento di spesa necessario al passaggio fra le aree,
vera e propria forca caudina di tutto il restante meccanismo. (Peraltro,
l’autorizzazione concessa da CGIL-CISL-UIL ed UNSA al precedente Governo a
violare il CCNL-Ministeri per assumere, a fini elettoralistici, i B3 e C1 da
mandare alle udienze, senza procedere, invece, alla riqualificazione del
personale in servizio, ha tolto di mezzo uno dei motivi di urgenza sul quale
oggi si potrebbe far leva per accelerare la riqualificazione, mentre ha creato
una pericolosa situazione di sovrannumero nel personale delle qualifiche più
basse).
Il dibattito sull’utilizzazione
delle somme del F.U.A. per il 2002 si è appena aperto. Noi continueremo a
fornire l'informazione sulle trattative. Invitiamo le R.S.U. a non restare spettatori passivi della contrattazione
romana, ma a farsi promotori del dibattito al loro interno e fra i lavoratori,
perché ogni decisione presa a Roma dovrà poi essere gestita nel proprio
Ufficio.
Riteniamo che l’eventuale bozza di accordo raggiunto fra Amministrazione e una parte delle OO.SS., quand’anche queste fossero espressione di un consenso maggioritario ottenuto nelle ultime elezioni RSU, deve essere, comunque, sottoposta a REFERENDUM FRA I LAVORATORI per la definitiva approvazione.