BLOCCO RIQUALIFICAZIONE 

Come tutti sapete i recenti provvedimenti dei giudici di Reggio Calabria e Lecce hanno determinato il blocco dei processi di riqualificazione in atto, il tutto aggravato dalla sentenza della Corte Costituzionale che pur intervenendo in una disputa riguardante Ministeri che avevano attivato le procedure in base ad una legge ha comunque di fatto allertato tutte le altre Amministrazioni che comunque avevano adottato gli stessi criteri, seppur nell’ ambito dei contratti integrativi. E’ inutile sottolineare, tanto più che non giova a nessuno meno che mai ai lavoratori, che le valutazioni e previsioni catastrofiche da noi fatte a suo tempo non erano poi così peregrine anzi i fatti ci hanno dato ragione. Proprio per questo motivo oggi noi dovremo trovare una soluzione che sia quanto più vicina alle aspettative dei nostri colleghi anche ricorrendo se del caso ad azioni di lotta forti ed eclatanti.

 

ANALISI DELLA SITUAZIONE 

D’altro canto l’aria che tira non è delle migliori e non fa presagire nulla di buono, per cui prepariamoci ad un autunno molto caldo.

La questione “Vice Dirigenza” inserita di soppiatto nel Disegno di Legge relativo alla Dirigenza la dice lunga sulle intenzioni di questo governo di creare un comparto rappresentativo e potente i cui effetti nefasti sono sotto gli occhi di tutti anche perché costituirebbe un tappo per ogni futura e probabile possibilità di carriera. 

Il recente incontro all’ARAN ha evidenziato una volontà politica di far slittare i contratti a meno di ripensamenti dell’ultima ora o di blitz estivi a cui ormai siamo abituati. I rapporti tra i confederali con la recente rottura della  CGIL, oltre a tutte le considerazioni politiche a noi ormai note, lascia intravedere ritardi nella ripartizione dei permessi e distacchi tenuto conto che la CISL tra una cosa e l’altra perderebbe circa 200 distacchi.

Il tavolo negoziale che il governo ha aperto con CISL e UIL deve farci riflettere sui futuri probabili scenari; si aprono le danze  su privatizzazioni, pensioni, art. 18 ed altro precedute sicuramente da accordi sottobanco che prevedono inevitabilmente la svendita dei lavoratori e dei loro diritti.

Non dimentichiamo il collegato alla finanziaria che parla di privatizzazione dei Beni Culturali, della Ricerca, della Sanità. Che dire della cartolarizzazione dei beni di Enti e Stato?

Tra l’altro nei prossimi giorni entro il 18 giugno il governo presenterà il DPF che non conterrà nulla di buono in materia di disponibilità finanziarie per il P.I. e che prevederà 4 euro (sicuramente più sostanziosi delle 4 lire) di aumento salariale, infatti i continui richiami della commissione europea sulla necessità di una manovra finanziaria correttiva, l’ostinazione a negare l’evidenza da parte del governo, intuiamo anche il perché, fanno presagire nulla di buono sul fronte dei futuri tagli alla spesa  i cui obiettivi inevitabili saranno:  Pubblica Amministrazione – Sanità – Stato Sociale.

Il tentativo di far rientrare i VV.FF. e forse i VV.UU. nel comparto sicurezza, la continua perdita dei diritti mirante all’annientamento della persona, ci portano a respirare un clima oppressivo e repressivo che non fa presagire nulla di buono.

Tutto questo ci pone un problema di intervento oltre che nello specifico del nostro Ministero più in generale nel Pubblico Impiego. Intervento tutto da ricostruire e che passa attraverso il rapporto ed il dialogo con i lavoratori sui posti di lavoro, da un  recupero delle coscienze e dell’attenzione su questi temi; partendo dalla chiarezza delle nostre rivendicazioni sui contratti relativamente all’Ordinamento professionale, al Salario Europeo, agli Automatismi Economici, alla 14^ Mensilità, alla Difesa dei Diritti e non solo  ma soprattutto alla Conquista di Nuovi.

 

INIZIATIVE DA INTRAPRENDERE 

Occorrerà discutere della possibilità di una giornata di sciopero entro giugno, magari limitata alle ultime tre ore, la cui parola d’ordine è la rivendicazione al diritto di esistere come lavoratori: con dignità, professionalità, diritto alla carriera, stipendi decorosi, diritto alla pensione, diritto alla buona uscita, diritto alla salute, diritto allo stato sociale e mi fermo qui per ragioni di spazio.

Inoltre nello specifico del nostro Ministero evidenzieremo le difficoltà che quotidianamente affrontiamo sui posti di lavoro e dovute principalmente: ai carichi di lavoro non più sopportabili in proporzione alle piante organiche; alle continue riforme non supportate da adeguata formazione; alla inettitudine dei nostri dirigenti; alla tracotanza dei capi degli uffici, alla mancanza di corrette relazioni sindacali.

Inoltre è da sottolineare che il blocco della riqualificazione nel nostro Ministero mette a rischio i circa 3900 esuberi attualmente nelle posizioni economiche “A1-B1-B2”; blocca di fatto le eventuali assunzioni dei circa 1850 LSU tenuto conto che non è più possibile la loro riconferma dopo il 31/12/2002 con inevitabile ricaduta sui carichi di lavoro; che la nostra Amministrazione ha già incassato la flessibilità all’interno delle aree peccato che noi ci ritroviamo con un pugno di mosche in mano.

Noi lavoratori abbiamo sempre pagato e continuiamo a pagare per gli errori spesso voluti e calcolati da signori di pochi scrupoli.

Il vaso però è colmo, questa volta non possiamo lasciare impuniti i responsabili di questo disastro.

 

GIORNALE E SUO UTILIZZO

Sarebbe utile ed importante dar vita e corpo, finalmente, al giornale di cui ormai da troppo tempo parliamo e la cui realizzazione non vede luce. E’ di tutta evidenza la sua utilità, si tratta di fare uno sforzo comune e se davvero lo vogliamo sicuramente possiamo.

 

OPERATIVITA’ ED ORGANIZZAZIONE

L’esigenza di meglio organizzarsi e radicarsi sul territorio è ancora forte, alcune strutture non sono ancora in condizioni di agire e muoversi con le proprie gambe, occorrerà uno sforzo da parte di tutti noi per un  intervento più incisivo e continuo. Si tratta di individuare se e in quale ambito ognuno di noi intende operare, senza più indugi e con una evidente assunzione di responsabilità nei confronti di se stessi, dei lavoratori nonchè nostri. Questa macchina ha bisogno di gambe e braccia per camminare.

A tal fine sollecito i delegati più dinamici ed intraprendenti, compatibilmente con le loro condizioni familiari e di salute nonché con il loro reale interesse, a dichiarare la loro disponibilità ad impegnarsi concretamente e le strutture a fare specifiche ed espresse richieste di intervento o quant’altro.