L’incontro
di ieri sera tra i sindacati della giustizia e il Guardasigilli ha
confermato l’interesse che questo governo ha per il corretto
funzionamento della macchina giudiziaria.
Il
ministro, a cui sono stati illustrati ben 13 punti su cui si
incentra la piattaforma unitaria dei lavoratori del ministero della
Giustizia, ha definito pretestuose le rivendicazioni sindacali.
La
superficialità con cui ha liquidato l’iniziativa di sciopero,
proclamato da tutti i sindacati per il 30 ottobre al ministero della
Giustizia, è pari solo all’arroganza con cui ha anticipato
provvedimenti restrittivi (blocco delle assunzioni, trasferimenti
dal sud al nord, chiusura e riduzione di personale di molti uffici
del Giudice di Pace).
La
RdB Pubblico Impiego ha rigettato l’atteggiamento distruttivo del
ministro che calpestando le minime regole di correttezza nelle
relazioni sindacali intende intraprendere la strada che porta al
progressivo smantellamento della struttura giudiziaria che sempre
meno riesce a fornire un servizio costituzionalmente garantito: una
giustizia equa per tutti i cittadini.
Una
prima risposta i lavoratori della giustizia la daranno venerdì 18 ottobre aderendo allo Sciopero Generale indetto dalla
RdB/CUB per proseguire con un’altra giornata di mobilitazione
nazionale del settore Giustizia per il giorno 30
ottobre indetta unitariamente da tutti i sindacati.
Roma,
16 ottobre 2002
p/RdB
P. I. – Coord. Giustizia
Pina
Todisco
|