RIQUALIFICAZIONE AVVIO… 

OPPURE…. ADDIO

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Oggi, 14 ottobre 2003, a distanza di quattro anni dalla firma del contratto integrativo, si è giunti a quello che per alcuni – CGIL-CISL-UIL-UNSA è un accordo, per altri come la RdB è un pasticcio giuridico-amministrativo che renderà la riqualificazione una macchina pesantissima da avviare e peggio ancora da concludere. 

Veniamo al dunque:

1.      E’ riconosciuta prevalente la posizione economica di provenienza. Tradotto in parole semplici significa che nessuno, tranne gli Ufficiali Giudiziari, potrà realizzare il doppio salto.

2.      Coloro che avevano fatto domanda ed erano stati ammessi a partecipare a più corsi di formazione dovranno, dopo che l’Amministrazione avrà provveduto a controllare le domande, optare entro 15 giorni dalla comunicazione ufficiale per una sola possibilità.

3.      l’amministrazione si è limitata ad un impegno a reperire i fondi necessari al passaggio tra le aree, al momento, pertanto rimane al palo la riqualificazione per tutta l’area A e B, fintanto che non si trovano i soldi.

4.      E’ aumentata del 100 % l’ammissione ai corsi di formazione, per cui, quasi tutti i lavoratori potranno accedervi, anche coloro che oggettivamente non hanno possibilità concrete ma, la contropartita è che oltre alla già prevista tesina scritta, oggetto di valutazione e votazione da parte della Commissione sarà anche una prova orale che verterà su tutte le materie comprese nel corso di formazione.

LA PRIMA DOMANDA CHE AFFIORA SPONTANEA E’: “ PERCHE’ IL 30 OTTOBRE 2002 QUESTI STESSI SINDACATI HANNO CHIAMATO I LAVORATORI ALLO SCIOPERO SU UNA PIATTAFORMA CONCORDATA CHE NON PREVEDEVA NESSUNO DI QUESTI PUNTI? FORSE LA PARTECIPAZIONE ALLO SCIOPERO DEI LAVORATORI NON E’ IMPEGNATIVA DURANTE LA TRATTIVA CON LA PARTE PUBBLICA?

Altra nota dolente e purtroppo non secondaria, è che questo meccanismo oltre a prevedere la rielaborazione di tutte le graduatorie – per i motivi di cui ai punti 1. e 2. –; richiedere tempi biblici per arrivare a conclusione – per i motivi di cui al punto 4. – affida la sorte di tanti partecipanti al punteggio da 1 a 10 che le commissioni esaminatrici assegneranno al candidato. Come il solito questo dispendio di tempo, denaro ed energie ricadrà sempre e solo sui dipendenti della Giustizia, che ormai rappresenta il fanalino di coda della Pubblica Amministrazione.

C’è di che sentirsi umiliati, svenduti, e inascoltati!!!

La RdB P.I. chiama tutti coloro che intendono dissentire da quest’accordo sindacale, a mandare i loro e-mail alla casella di posta elettronica: info@giustizia.rdbcub.it, promuovendo contestualmente una battaglia civile sui posti di lavoro, invitando i lavoratori ad inviare fax di protesta presso il Ministero ed a chi riterranno più opportuno.

 

RdB P.I. - Giustizia