RdB Pubblico Impiego - Giustizia DAP

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BOZZA DI PROPOSTA PER IL NUOVO
CONTRATTO INTEGRATIVO
2002-2005

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PREMESSA

Lo “scadente” e oramai scaduto Contratto Integrativo della Giustizia deve essere contrattato nuovamente: combattiamo la battaglia per la sua completa revisione.

Con la complicità delle Organizzazioni Sindacali concertative esso ha avuto, tra i tanti, il grave difetto di soffermarsi su aspetti assai  marginali della realtà degli Istituti Penitenziari offendendo le aspettative dei lavoratori che da anni vivono una pesante ed insostenibile situazione lavorativa determinata dalla costante carenza di organico, dalla sua sostituzione con personale di Polizia Penitenziaria, dalla necessità di svolgere mansioni superiori, mai riconosciute, dall’avvilente confronto, sul piano del salario e su quello del trattamento giuridico,  con i benefici contrattuali della Polizia Penitenziaria.

La RdB ha denunciato, in tutti questi anni, la sistematica regressione dei diritti e di come, anche attraverso la “svendita” delle professionalità e delle dignità dei lavoratori, si stia realizzando il disegno distruttivo dell’intero “sistema giustizia”.

 Un esempio per tutti è la strumentalizzazione ad arte del nuovo ordinamento professionale, il quale, sebbene rappresentato da coloro che hanno sottoscritto il Contratto Integrativo, come panacea alla negata carriera dei lavoratori, fermi al palo da decine di anni, si è rivelato un bluff dalle proporzioni elefantiache compiuto a totale danno dei lavoratori.

Nell’approcciare il problema “Contratto integrativo” per il Ministero della giustizia 2002-2005, non si può non tenere conto sia dei disastri realizzati in questo ambito nella passata gestione da una Dirigenza arrogante e spocchiosa,  che si è ben guardata dall’applicare le leggi, ma le ha costantemente ed ampiamente bypassate, incurante della cogenza dei contratti. Si è addirittura pervenuti a determinazioni dell’orario di lavoro, senza consultare le OO.SS., si sono fatte contrattazione sulla organizzazione del lavoro, senza che gli accordi siglati avessero un naturale sbocco con i relativi Ordini di Servizio,  si è riorganizzata la Direzione Generale del Personale, senza alcuna consultazione, effettuando strutture ad personam, per garantire o meno taluni piuttosto che altri.

In taluni Provveditorati sono stati perfino realizzati spostamenti generalizzati di funzionari, senza che prima vi fosse stato un accordo generale al Centro sui criteri da utilizzare; gli spostamenti sono stati effettuati solo sulla base di valutazione dei singoli Provveditori, incuranti che le decisioni prese si potessero configurare sicuramente penalizzanti per il personale di quel territorio. In alcuni PRAP, poi, viene data la reggenza dei CSSA solo ed esclusivamente a C3 riqualificati da C2, escludendo tassativamente i riqualificati da C1. In Piemonte sono stati assunti, dalla Regione, Educatori a tempo determinato  e sono stati incaricati di svolgere le stesse mansioni degli Educatori dell’Amministrazione Penitenziaria, incuranti del fatto che esiste una specificità di ruolo prevista dalla legge non derogabile a personale estraneo all’Amministrazione stessa.

            A questo si aggiunga la mancata riqualificazione destinata ai passaggi tra le aree che, diluita nel tempo, ha impedito ai destinatari l’acquisizione della qualifica e soprattutto gli emolumenti dovuti per tale passaggio e l’anzianità di servizio corrispondente, ritardando – nel tempo – la loro andata in pensione.

            Va inoltre ricordato con forza che il personale del Comparto Ministeri del DAP si è assottigliato perché non c’è stato il ricambio, né nessuno si è preso la briga di sottolineare la necessità di questo personale perché, con una manovra strisciante, lo si è via via sostituito con il personale di Polizia Penitenziaria, ma solo nei servizi che questi ultimi ritenevano di prestigio: si pensi al fatto che sono molto pochi i poliziotti che vogliono andare  a collaborare con le aree educative, mentre tutti collaborano con le ragionerie….

             Altro elemento da sottolineare  con forza  è che i processi di riqualificazione, pur realizzati non sono stati portati a compimento, perché si sta alimentando una cultura del “riqualificato = graziato” , per cui tali processi sarebbero serviti a regalare qualche liretta in più ai dipendenti, che però non si devono sognare di chiedere funzioni superiori a quelle svolte fino all’inizio di tali processi, mentre i “punti mira lanza “ del merito comparativo sono sacrosanti per il passaggio alle qualifiche dirigenziali per le quali invece viene indubitamente riconosciuto il ruolo e la funzione.

            Dal punto di vista economico continuano le pesanti sperequazioni tra il personale di Polizia penitenziaria, il personale del Comparto Ministeri, ed il personale preposto alla Direzione. C’è pertanto necessità di utilizzare in modo diverso il FUA, almeno in modo da cercare di eliminare sperequazioni vergognose per chi lavora negli stessi ambiti, sia pure con funzioni diverse.

ORGANICI  

            Al momento attuale sono presenti circa 7000 unità su 10000 circa, che vengono ogni anno diminuiti dell’1% a causa delle decisioni, che ogni anno  vengono prese  nell’ambito della legge finanziaria, quindi si trova in pesante sott’organico, per quanto riguarda le presenze di personale appartenete al comparto Ministeri, come sopra accennato, sostituito, per talune qualifiche da personale di Polizia Penitenziaria  

            La grave carenza di organico riguarda, in particolare il personale preposto al trattamento, l’attività centrale, costituzionalmente garantita degli Istituti di Pena.

Se da una parte è vero che sono stati banditi i concorsi per esterni e che entro l’anno si perverrà ai passaggi tra le aree è, però, altrettanto vero che si tratta di una goccia d’acqua nel deserto, e che manca personale di supporto sia per il servizio sociale, che per le aree educative degli Istituti, che per le ragionerie. E’ pertanto necessario trovare soluzioni adeguate, che non possono essere individuate in soluzioni tampone, come l’assunzione a tempo determinato, o la sostituzione di detto personale con la Polizia Penitenziaria.              

RIQUALIFICAZIONE 

E’ importante eliminare completamente l’area A, avviare le pratiche concorsuali per permettere lo sbocco dirigenziale degli C3, in modo da favorire lo slittamento generalizzato verso l’alto di tutto il restante personale

FONDO UNICO DI AMMINISTRAZIONE

Il FUA finora è servito per retribuire gli avvenuti passaggi all’interno delle aree e le posizioni organizzative, che sono andate per lo più a foraggiare il già notevole piatto di salario accessorio di cui godono i Direttori.

Posto che per questi ultimi la finanziaria del 2003 ha previsto sostanziosi incrementi salariali, che giungono fino al raddoppio dello stipendio tabellare, si propone di eliminare completamente dai destinatari del FUA la voce “ Direttori penitenziari” , dal momento che per essi verrà proposto, anche nella finanziaria del 2004 lo stesso emolumento previsto per l’anno precedente.

            Il Fua dell’anno 2004 dovrà inoltre essere utilizzato per risarcire la perdita economica che i lavoratori hanno dovuto subire per il mancato passaggio tra le aree che, vogliamo ricordarlo, è stato causato dalla colpevole inerzia dell’Amministrazione, nella consapevolezza che si tratta  sicuramente di ben poca cosa, rispetto a quanto essi sono venuti a perdere sia in termini economici che di carriera.

            Per quanto riguarda poi ulteriori, vistose differenze tra il trattamento economico della Polizia Penitenziaria e quello del personale del Comparto Ministeri, non potendo intervenire sui meccanismi di formazione del salario, data l’appartenenza a comparti diversi, si chiede almeno di  eliminare alcune sperequazioni tra i due  blocchi di personale, quale quella che concerne il pagamento degli asili nido al personale, per cui questa Organizzazione sindacale ritiene di dover proporre che una parte del fondo venga utilizzata a questo scopo, in modo da garantire anche al personale del Comparto Ministeri un così importante servizio.

             Va inoltre prevista la indennità meccanografica per tutti, posto che – con l’assenza di personale di supporto, tutti sono adibiti all’uso di P.C., anche gli appartenenti alla qualifiche che tradizionalmente – a loro volta - sono destinatari di personale di supporto.

ORDINAMENTO PROFESSIONALE E MANSIONISMO

Gli ultimi anni hanno caratterizzato il Ministero della Giustizia per un costante ricorso al mansionismo diffuso che ha portato ad un maggiore sfruttamento e ad una confusione di ruoli. Questa pratica va contrastata, rivendicando che ad uguale salario deve corrispondere uguale lavoro.

            Alla luce della avvenuta riqualificazione (passaggi all’interno delle aree) e di quella che dovrebbe avvenire a breve, (passaggi di area) va assolutamente riconsiderato l’ordinamento professionale

ORARIO DI LAVORO E BUONI PASTO

Troppo spesso l’Amministrazione ha risposto alla flessibilità ed alle aperture del CCNL con una rigidità ingiustificata, ricercata, vuoi nella carenza di personale, vuoi nella  volontà di  attuare quasi elusivamente controlli fiscali sul personale. E’ nostro intendimento realizzare l’obiettivo di  indurre la stessa a facilitare  ed agevolare tutte le tipologie dell’orario di lavoro con l’onere, per l’Amministrazione, di motivare le diverse scelte operate. In questo contestava sottolineato che la scelta, da sempre realizzata da parte delle RdB è quella di sostenere la concessione dei buoni pasto nei confronti di tutti quanti superano le sei ore lavorative.

            Va inoltre ricordato che la RdB ha messo in campo molte iniziative per l’aumento e la spendibilità del buono pasto, rilanciate nella bozza del biennio economico.

TUTELA DELLA SALUTE E SICUREZZA

            Troppi Istituti penitenziari sono fuori norma, e non è raro il caso di qualche solaio crollato o di istituti in cui piove. Il ministero si deve adoperare per adeguare gli Istituti alle normative vigenti in materia di tutela e di sicurezza, a partire dal DAP, dove gli innumerevoli casi di cancro fanno pensare ad una generalizzata insalubrità.

RELAZIONI SINDACALI

            Questi anni sono stati caratterizzati da continui richiami ai responsabili degli Uffici, in ordine alle corrette relazioni sindacali. Si sono richiamate le Direzioni Generali ed i Provveditori Regionali soprattutto in materia di organizzazione del lavoro straordinario, permessi retribuiti e non , sicurezza e salute. Non deve più accadere che un Dirigente si consenta  impunemente il lusso di non convocare le Organizzazioni Sindacali ed imponga l’orario di lavoro ai dipendenti. Ma quello che è più sconvolgente è che ne riceva lode dal  DAP.

MOBILITA’ INTERNA ED ESTERNA

            In tema di mobilità interna l’inerzia dell’Amministrazione non è più tollerabile, come non è assolutamente accettabile che tale inerzia vada a danno di lavoratori che vedono le loro aspettative sfumare in un miraggio. Così come non è tollerabile che più richieste di spostamento da una medesima sede, trovino come unica risposta la costrizione a rimanervi e nessuno vada verificare perché in certi posti di lavoro i dipendenti si ammalano, o chiedano di andarsene.

Inoltre vanno individuati criteri oggettivi sulla mobilità dei titolari delle agevolazioni previste dalla legge 104/92, o 53/2000 e collegate.

            Non è accettabile che per un’assistenza ad un anziano genitore, le cui prospettive di vita sono sicuramente molto brevi, chi richiede l’avvicinamento debba aspettare più di un anno, dovendo, nel frattempo sobbarcarsi l’onere e la fatica di viaggi molto ravvicinati con conseguente dispendio di ferie .

            Per quanto riguarda la mobilità esterna (passaggi ad altre amministrazioni o enti, comandi, distacchi, applicazioni) occorre regolamentare la materia così come previsto dalla normativa vigente, anche al fine di utilizzare criteri di trasparenza ed equità. Oggi tutto è affidato alla esclusiva discrezionalità dell’Amministrazione.

PRECARIATO

            Verranno assunti  - è in fase finale il concorso per l’assunzione a tempo determinato di educatori e ragionieri – Si tratta di una boccata d’ossigeno  in due settori estremamente carenti. La loro assunzione a tempo indeterminato, abbattendo e superando qualsiasi pregiudizio, ci deve vedere coinvolti in prima persona perché si tratta di una battaglia di solidarietà.

                                                            IL COORDINAMENTO RdB PENITENZIARI


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