Sul
pronunciamento del giudice del lavoro in merito alle elezioni
RSU del ministero Infrastrutture e Trasporti registriamo in
queste ore la rabbia della cgil che, a tutti i livelli e con
argomentazioni strumentali, si manifesta con insolita ed
abbondante produzione di comunicati ai lavoratori.
Fra
le varie argomentazioni riportate, a difesa di una tesi
debolissima, c’è l’accusa alla RdB di aver voluto gli
aumenti contrattuali degli ultimi CCNL tutti sulla paga base,
cosa che non smentiamo anzi rivendichiamo. Mentre loro
volevano ripartire il già misero incremento in tanti piccoli
“gruzzoli” che di certo non avrebbero aumentato il totale
né avrebbero contribuito a ridurre la notevole perdita del
potere d’acquisto dei nostri salari.
Nel
merito si meravigliano di come un piccolo sindacato, ancorchè
indipendente e conflittuale, si sia permesso di ricorrere
contro un accordo che loro avevano stipulato con
l’Amministrazione. Peccato che si dimentichino che
quell’accordo:
-
è frutto delle pressioni “concertative” di Epifani
su Lunardi (come candidamente aveva affermato un esponente
nazionale della cgil durante la riunione),
-
è stato condiviso solo da cgil, cisl e uil,
-
che
interveniva dopo che un altro accordo firmato da tutti era
stato fatto 15 giorni prima,
-
che lo stesso avveniva fuori tempo massimo (6 ottobre)
con le procedure elettorali già avviate.
Il
ricorso della RdB, poi, è stato depositato il 10 ottobre, con
largo margine temporale, ma a causa dei tempi della giustizia
l’udienza è stata fissata solo per il 10 novembre e la
sentenza è uscita il 12 con gli esiti che sappiamo.
Ora
la cgil si appresta a opporsi alla sentenza, possibilità che
non gli è assolutamente preclusa dalla normativa, pensando
bene di disertare (boicottare?) le riunioni per la
ridefinizione delle sedi RSU presso il ministero delle
Infrastrutture e Trasporti.
L’obiettivo
è quello di ripristinare le RSU presso le sedi provinciali
del ministero. Peccato che i compagni della cgil non si siano
accorti che da dal mese di agosto 2004 le sedi provinciali
venivano soppresse dal D.L.vo 184/04.
Forse
è più democratico far votare i lavoratori per delle RSU
provinciali che non possono contare nulla.
Noi
la pensiamo in un altro modo. I lavoratori devono poter
intervenire su tutti i livelli di contrattazione sia in
maniera diretta (con le RSU) sia in maniera indiretta
(attraverso i Referendum per la validazione degli accordi).
Roma,
16 novembre 2004
p/Direzione
nazionale
Giuliano
Greggi
|