MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI RIFORMA AL BUIO? NO, GRAZIE |
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In data 4 settembre 2002, alle ore 18.00 il capo di gabinetto Gelati ha convocato le OO.SS. per rendere noto il testo del progetto di riforma dell'organizzazione del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, in base alte modifiche apportate dalla legge Frattini 137/2002.
Le modalità della convocazione (che è stata comunicata nella mattinata dello stesso giorno) sono state duramente criticate dalla RdB, come pure l'ormai abituale assenza del ministro all'incontro, che è stata giustificata con delle scuse da parte del capo di gabinetto Gelati e con una ulteriore promessa di un futuro confronto; in queste condizioni, in mancanza di una adeguata analisi, la RdB ritiene improponibile esprimere qualsiasi tipo di valutazione del progetto presentato, anche alla luce del fatto che tale progetto dovrebbe essere approvato dal consiglio dei ministri del 5 settembre 2002, per passare poi alle camere entro la metà del mese, a causa di non meglio specificate esigenze di estrema urgenza inerenti la politica del governo.
E ormai evidente che questo governo ha ufficializzato la consuetudine di elaborare in proprio qualsiasi decisione o provvedimento, limitandosi, una volta confezionato il prodotto, a comunicarne l'adozione, pretendendo, oltretutto, la foglia di fico dell'assenso delle organizzazioni sindacali per giustificare le sue scelte scellerate con una ridicola e formale parvenza di partecipazione sociale.
La RdB respinge quindi il progetto di riorganizzazione del ministero (che, tra l'altro, fa giustizia sommaria delle strutture provinciali e delle capitanerie di porto, delle quali non fa menzione), rifiutando di discutere o presentare proposte su provvedimenti già decisi, la cui responsabilità ricade unicamente sull'amministazione che procede da sola, ormai da diversi anni, con scelte unilaterali che continuano a screditare e penalizzare il servizio pubblico, delle quali la RdB non ha nessuna intenzione di rendersi complice.
A così urgenti esigenze del governo, la RdB risponde, come ha già sostenuto nell'incontro del 3 settembre all'ARAN, continuando a chiedere un realmente urgente tavolo di confronto sulle questioni Sempre aperte che riguardano direttamente i lavoratori: la perequazione del trattamento economico e del suo adeguamento ai salari europei, gli inquadramenti nelle aree in base alle mansioni svolte, i possibili risparmi di gestione sui veri sprechi (che non sono le spese per gli stipendi, già esigui, del personale) dell'amministrazione.
La RdB invita tutti i lavoratori a mobilitarsi e a vigilate sui processi di trasformazione in atto, che questo governo oggi sta attuando con privatizzazioni e dismissioni selvagge, distruggendo quel che resta del pubblico impiego.
5 settembre 2002
Per il coordinamento
Massimo Mancini - Renato Sciortino