Lettera sulla Riforma del Ministero |
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AL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E TRASPORTI ON.
PIETRO LUNARDI AL VICE MINISTRO PER I TRASPORTI ON. MARIO TASSONE AI CAPI DEL I, II,III E IV DIPARTIMENTO AL DIRETTORE DEL PERSONALE DR.SSA DANIELA BARSATO ALLE OO.SS. AL PERSONALE Come al solito, in estate, accade qualcosa. Tutti
parlano di patente a punti, di nuove norme del codice della strada, di sicurezza
stradale e, da ultimo, di ripresa delle “grandi opere”... come la nuova
variante di valico, la Salerno - Reggio Calabria ecc. Il problema è che, come al solito, non si parla mai
delle strutture che sono chiamare a svolgere i compiti di indirizzo ed
operatività richieste dalle attività appena citate. Sembra quasi che il periodo estivo stimoli
particolarmente chi voglia modificare o trasformare pezzi di pubblica
Amministrazione, "riorganizzando" Ministeri e decidendo della sorte di
migliaia di lavoratori del settore. Anche quest’anno, tutti puntano gli occhi su ciò
che viene pubblicizzato dalla stampa e dalla televisione (campagne di
"informazione" sul NUOVO codice della strada, ecc.), ma nessuno ci informa
circa la sorte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del quale
sembra sia stato più volte tentato di far "passare" in
Consiglio
dei ministri uno schema di regolamento contenente la futura struttura
organizzativa del Ministero stesso. Come al solito, da due anni a questa parte, nella
totale dissoluzione delle relazioni sindacali a livello politico, nessuno è
stato informato dei contenuti, delle linee programmatiche e delle ricadute sul
personale del progetto presentato di riforma. Ancor peggio (ma ormai è oggi la "normalità),
quello che si riesce ad apprendere lo si ottiene consultando "bozze"
avute in via informale e non frutto di un lavoro di confronto sulle tematiche
importantissime che possono essere contenute in un serio progetto di
rinnovamento strutturale. Il sindacato, riteniamo, può dare un serio contributo ad un progetto
casi importante, soprattutto quando, leggendo il testo pervenutoci come detto in
via informale, ci si accorge che i contenuti espressi, le terminologie
utilizzate e le prospettive che ne derivano pongono, quanto meno, una serie di
problemi sia di organizzazione che di indirizzo per il lavoro e per il personale
dei settori interessati: quali competenze svolgeremo ancora e quali saranno
solo delle attività di supporto a “terzi”? cosa vuoI dire che il Direttore del S.I.I.T.
Lazio-Abruzzo "può disporre gli opportuni trasferimenti di personale
all'interno del S.I.I.T."? come omogeneizzeremo le indennità di Amministrazione
(art. 11, 3) quando nel successivo art. 15, 1 si dice che l'attuazione del
regolamento non comporterà nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello
stato? Potremmo continuare ma preferiremmo esercitarci sul
testo vero che, ad oggi, rimane oscuro e nelle volontà di chi l'ha proposto…a
proposito, chi l'ha proposto?! Se a tutto questo aggiungiamo che ogni tanto giungono segnali di guerra circa l'assalto alle nostre competenze da parte di altri enti o di privati sia nel settore Trasporti che Lavori Pubblici con le pericolosissime ricadute operative ed occupazionali già rischiate nel dicembre 2001 (ricordiamo il famoso emendamento Frattini alla Finanziaria che aboliva dall'oggi al domani competenze ed Uffici della ex Motorizzazione Civile mandando in mobilità circa 3500 lavoratori), il quadro, nel contesto di relazioni sindacali assenti, si fa addirittura drammatico! A cosa vale oggi, allora, presentarsi a tavoli di
contrattazione decentrata per un fondo unico, per un accordo quadro sull'orario
di lavoro, sulla distribuzione di premi e premietti, quando poi infine, si
discute solo dell'ordinaria amministrazione in assenza di un quadro generale di
organizzazione che ci dia un contesto ed una prospettiva a lungo raggio? Ed ancora: a cosa vale discutere con una sola parte
dell'Amministrazione nella totale assenza di
dialogo della dirigenza generale al livello di Capi Dipartimento? Il lato più oscuro di tutti rimane poi la guida
politica del Ministero affidata a personaggi che si sono rivelati totalmente
assenti o che hanno dichiarato pubblicamente la loro scarsa capacità di intervento
per l'appartenere a forze politiche non particolarmente ascoltate nella
coalizione di Governo (vedi l'ultimo incontro, in realtà il secondo, con il
Vice Ministro Tassone nel giugno scorso). La RdB alla luce di quanto esposto, propone alle altre
Organizzazioni Sindacali, quale strumento ultimo per sbloccare
una situazione grave di stallo e per riapprpriarsi responsabilmente
di spazi indebitamente sottratti dal politico, di interrompere le relazioni sindacali
oggi
esistenti,
se non per discutere di una nuova strategia di confronto che,
complessivamente, guardi all'insieme del Ministero per poi poter discutere delle
singole problematiche di settore (ricordiamo a tutti che questa scelta è stata
operata da tutte le Organizzazioni sindacali quando è stata minacciata la sola
indennità dei Dirigenti del settore ex Trasporti).
Roma, 29 luglio 2003 |