RISPOSTE
FORNITE DAL DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA SUI CONGEDI PARENTALI
Per ulteriori chiarimenti rivolgersi a Annalisa Ianniti (Questura Siracusa – Ufficio porto d’armi) e Nicoletta Santamaria ( Vicinale 06 4653684) nuove componenti del Comitato Pari Opportunità di RdB per il Ministero dell’Interno.
Questioni di carattere generale
·
Qual
è la decorrenza della legge?
La
legge è entrata in vigore il 28 marzo.
Il
riferimento alla data del 1° gennaio 2000 vale solo per le lavoratrici
autonome.
Quali sono i rapporti tra la nuova legge e la disciplina legislativa previgente?
La
legge detta nuove disposizioni, anche per tener conto della direttiva europea
sui congedi parentali, e modifica parte di quelle preesistenti, anche per tener
conto delle pronunce di illegittimità della Corte Costituzionale.
Quali sono i rapporti tra la
nuova legge e la contrattazione collettiva in vigore?
Seguono
questo principio: si applicano i trattamenti migliorativi della contrattazione,
ma anche la parte innovativa e ulteriore della legge. Ovviamente, per ciascuna
parte, alle condizioni ivi previste.
·
A chi si applica la nuova legge?
Nel
lavoro subordinato, vi possono ricorrere i genitori con figlie e figli entro
gli 8 anni di età.
·
Quale
decorrenza ha la nuova disciplina del congedo parentale nei comparti della
pubblica amministrazione? Occorre attendere determinazioni da parte di circolari
o da parte dei contratti collettivi?
La
normativa è di immediata applicabilità. Basta il rispetto del preavviso di 15
giorni.
Ne deriva
che si continuano ad applicare le regole della contrattazione di comparto (sui
permessi retribuiti) in quanto più favorevole, alle condizioni ivi previste. Si
applica poi la disciplina della nuova legge, alle condizioni ivi previste.
·
Le adozioni
internazionali sono comprese nella nuova disciplina?
Si,
la disciplina dei congedi parentali si applica anche alle adozioni
internazionali.
·
Vi è
differenza di trattamento tra affidamento pre-adottivo e affidamento
temporaneo? No
·
No, non è previsto un diritto nella disciplina
legislativa sul part-time.
Si
ha diritto al part-time per la cura dei figli? a diritto alla precedenza, ma solo quando il datore di lavoro ha scelto
di assumere un lavoratore a tempo parziale.Migliori condizioni sono normalmente
stabilite nella contrattazione collettiva.
Da
notare che, tra i progetti che possono accedere a finanziamento (ma occorre
attendere il decreto attuativo del Ministero del lavoro), vi sono quelli che
prevedono il part-time reversibile.
Congedo parentale
·
Il padre lavoratore con uno o più figli di età inferiore a
8 anni può chiedere il congedo parentale?
Il
padre può chiedere da subito al suo datore di lavoro, privato o pubblico, di
utilizzare la parte di congedo parentale cui ha diritto per ciascuna/o
figlia/o.
Fino
a quando, come prevede la legge, non verranno disciplinati dalla contrattazione
collettiva criteri e modalità per la fruizione del congedo, basta solo il
preavviso di 15 giorni.
·
Se la madre ha già usufruito dei 6 mesi di astensione facoltativa nel
corso del 1° anno di vita di un figlio, può assentarsi per altri
ulteriori mesi?
Avendo
già utilizzato i 6 mesi di astensione facoltativa, non ha diritto a ulteriori
mesi di congedo parentale.
La
nuova legge, per la madre lavoratrice subordinata, prevede un congedo parentale
che sostituisce e assorbe la precedente astensione facoltativa dal lavoro. Solo
la madre che nel frattempo è diventata single ha diritto a integrare l’assenza
fino a 10 mesi (ha quindi diritto a ulteriori 4 mesi).
I
dipendenti della pubblica amministrazione è opportuno controllino a quale
titolo hanno eventualmente goduto di precedenti permessi: se per astensione
facoltativa o per malattia del figlio.
·
Se la madre non ha usufruito, in tutto o in parte, dei
6 mesi di astensione facoltativa entro il 1° anno di vita del figlio
(ad esempio: perché a quel tempo non era lavoratrice subordinata), può chiedere
ora il congedo? Si, purché il figlio non abbia
già compiuto 8 anni.
·
Può
la madre utilizzare i 4 mesi di congedo parentale del padre, previa rinuncia di
questi?
No.
La legge ha attribuito un diritto originario al congedo parentale per la madre
e per il padre, lavoratori subordinati. Questo significa che i mesi di congedo
parentale residui possono essere goduti solo dal padre e non sono trasmissibili
alla madre, che continua a poter godere al massimo di 6 mesi.
·
Se
la madre, lavoratrice dipendente, ha già usufruito dei 6 mesi di astensione
facoltativa, il padre, con un reddito superiore alla soglia di reddito
individuale prevista dalla legge, ha diritto al congedo con indennità?
No! Il padre ha diritto ai mesi di congedo, ma non all’indennità.
·
Il padre lavoratore autonomo ha diritto al congedo?NO!
·
La
madre lavoratrice autonoma ha diritto al congedo parentale solo se non svolge
attività lavorativa?
Si,
la madre lavoratrice autonoma per percepire l’indennità di congedo parentale
per 3 mesi non deve svolgere attività lavorativa.
· Se la madre è una lavoratrice autonoma o una collaboratrice occasionale, il padre ha diritto al congedo? Si!
·
Il genitore ha diritto al congedo anche se il figlio
non è convivente? Si!
·
Da quando il padre ha diritto di utilizzare il congedo
parentale? Da subito o devono trascorrere i 3 mesi previsti per la maternità obbligatoria, anche se la madre non ne
usufruisce? Il
padre può utilizzare da subito il congedo. E non solo quando la madre non ne
usufruisce, ma anche quando ne usufruisca.
· Il congedo parentale può essere utilizzato contemporaneamente dalla coppia di lavoratori subordinati?Si!
Ed
è possibile che un genitore utilizzi il congedo e l’altro i riposi orari
giornalieri.
·
Quando la coppia di lavoratori subordinati può godere di un congedo che
supera i 10 mesi e arriva a 11?
Quando il padre ha utilizzato almeno 3 mesi di congedo, anche non continuativamente.
· Il padre può arrivare a 7 mesi? E la madre? Il padre si, la madre no (al massimo 6 mesi).
·
Il datore di lavoro può rifiutare di concedere il periodo di congedo
parentale richiesto con regolare preavviso?
No.
Finché non interverrà la contrattazione collettiva, come indicato nella legge,
per regolare criteri e modalità di utilizzazione del congedo, basta la
richiesta.
·
Come si calcola il periodo di congedo parentale?
Il
periodo può essere utilizzato anche frazionatamente. La legge non indica un
periodo minimo, ma tra un periodo e l’altro di congedo vi deve essere ripresa
lavorativa.
I
giorni non lavorativi (sabato - domenica) compresi nel periodo di congedo,
vengono computati nel calcolo dell’assenza.
·
Durante il congedo parentale (ex astensione
facoltativa) si maturano i giorni di ferie? No.
·
Nel corso del primo anno di vita del figlio, si può
godere di periodi di congedo parentale e, al rientro al lavoro, dei riposi giornalieri? Si!
·
In caso di adozione (non internazionale), se la
bambina ha più di 6 anni, si ha diritto ai tre mesi corrispondenti
all’astensione obbligatoria e al congedo parentale?
Non
si ha diritto ai 3 mesi, ma al congedo parentale si, entro i primi tre anni
dall’ingresso nel nucleo familiare.
Congedo per la malattia dei figli
· E’ un diritto del padre lavoratore subordinato anche se la madre non ne ha diritto?Si!
·
Se il genitore è single ha diritto a 10 giorni annui? No, la disciplina legislativa non lo
prevede.
·
Se due gemelli si ammalano contemporaneamente?
Se
la coppia è composta da lavoratori dipendenti, entrambi possono chiedere il
congedo, dichiarando il diverso motivo (la malattia dell’una/o e la malattia
dell’altra/o) dell’assenza.
·
Il congedo per la malattia dei figli è coperto economicamente?
No, la disciplina legislativa non prevede copertura economica, ma solo previdenziale.
·
Se il padre è un lavoratore autonomo, la madre, lavoratrice dipendente,
può usufruire oltre che dei suoi 5 giorni annui per la malattia del figlio di
età superiore a 3 anni, anche di quelli del marito?
No,
non è possibile. Ciascuno dei genitori ha diritto, individualmente, a 5 giorni
annui.
·
Per chi lavora nelle pubbliche amministrazioni, cambiano le regole?
No.
Fino a quando non sarà contrattata una diversa disciplina, nei comparti dove si
ha diritto alla retribuzione per un mese all’anno per le malattie dei figli
fino a 3 anni di età, questo diritto rimane. Una volta terminato il periodo
coperto da questa disciplina, subentra quella della legge: 5 giorni non
retribuiti per anno.
·
Il congedo per la malattia del figlio con meno di 3 anni ha
limiti di tempo? La malattia deve essere in fase acuta? Deve essere grave? Chi
si assenta deve rispettare le fasce di reperibilità?
No.
La malattia non deve essere nella fase acuta, né essere grave. Non ci sono
limiti di durata fino ai 3 anni. Chi si assenta non è tenuto ad essere
reperibile nelle fasce orarie, che sono destinate al controllo della malattia
del lavoratore.
·
Per la coppia di lavoratori subordinati, è un diritto
utilizzabile anche contemporaneamente?
No.
L’altro genitore non deve usufruire del congedo nello stesso periodo per lo
stesso motivo.
·
Se una bambina appena nata è ricoverata in ospedale, la
madre è casalinga e in buona salute, il padre lavoratore dipendente può
chiedere di usufruire del congedo di paternità?
No,
ma può utilizzare da subito il congedo parentale.
·
Non è troppo poco consentire 5 giorni annui a genitore per
la malattia dei figli di età compresa tra i 3 e gli 8 anni?
E’
un miglioramento apportato da questa legge. In precedenza ci si fermava ai 3 anni
di vita dei figli. Inoltre, in quello stesso periodo, potrebbe essere ancora
utilizzato un eventuale periodo residuo (e conservato) di congedo parentale.
Congedo per gravi motivi di famiglia
· Si può già chiedere questo congedo? La legge, per questa parte, diventerà operativa solo dopo l’emanazione del decreto attuativo, che si prevede verrà emanato entro 2 mesi.
Si
deve quindi attendere il decreto attuativo, anche per la individuazione delle
gravi patologie per le quali si può chiedere il congedo.Nel frattempo, si può
usufruire di quanto previsto nei contratti collettivi.
·
Per ottenere i permessi per decesso di familiari sarà
necessaria la convivenza?No!
Permessi per disabili
· La disposizione sulla contribuzione figurativa dei 3 giorni mensili di permesso ha rilevanza nei comparti delle Pubbliche Amministrazioni? No, detta una disciplina che vale solo per i settori del lavoro privato.
Congedo formativo
·
Può una dipendente privata usufruire di un congedo per
completare la propria formazione in un settore che non è attinente a quello
dell’azienda per la quale lavora? Si. Ha diritto al congedo di formazione, ma solo dopo aver maturato 5
anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro. Il congedo - della durata
massima di 11 mesi nell’arco dell’intera vita lavorativa, da utilizzare anche
frazionatamente - non dà diritto a retribuzione.
·
Cosa si deve intendere per ‘comprovati motivi organizzativi’ che possono
consentire al datore di lavoro di rifiutare o far posticipare nel tempo il
congedo formativo?
La disciplina legislativa non si occupa di questo aspetto, lasciando spazio alla contrattazione collettiva. La disposizione si limita a richiedere non solo l’esistenza dei motivi, ma la loro allegazione.
Parto prematuro
·
Qual è la disciplina per i parti prematuri anteriori
all’entrata in vigore di questa legge?
Poiché
la Corte Costituzionale, già nel luglio del 1999, aveva riconosciuto
l’incostituzionalità delle disposizioni della disciplina precedente che non
consentivano di aggiungere dopo il parto i periodi non goduti prima, si deve
fare riferimento a quanto regolato dalle circolari emanate dall’Inps (n. 231
del dicembre 1999 e n. 45 del febbraio 2000).
·
Come si effettua il calcolo?
Per semplificare, basta considerare che è come se si continuasse a prendere a riferimento la data presunta e non quella effettiva.
Flessibilità
del congedo di maternità
·
E’ possibile chiedere da subito di utilizzare il diritto a
spostare un mese di astensione obbligatoria dopo la nascita del figlio?
Si,
presentando le due certificazioni richieste, che attestino l’assenza di rischi
alla salute e alla sicurezza.
Il
Ministero del lavoro emanerà in tempi brevi il decreto previsto dalla legge
sulla tipologia dei lavori esclusi da tale flessibilità, a prescindere dalle
condizioni di salute della gestante.
Flessibilità dell’orario
·
Dato che la legge prevede la flessibilità di orario, il
datore di lavoro privato ha l’obbligo di concedere il part-time?
La
disposizione sulla flessibilità dell’orario di lavoro non è ancora operativa.
E’ necessario attendere il decreto del Ministero del lavoro.
Nel frattempo, proprio di recente, è stata riformata la disciplina generale sul part-time. Non vi è però previsto un obbligo del datore di lavoro di concederlo, ma solo un diritto di precedenza nel caso in cui il datore di lavoro offra un posto di lavoro part-time.Riposi giornalieri
· Se la madre è una lavoratrice domestica, il padre può chiedere le ore di riposo giornaliero? Si!
· Se la madre è casalinga e il parto è gemellare, il padre ha diritto alle ore, in misura raddoppiata, di riposo giornaliero?No, in quanto la moglie è casalinga.
·
Il padre può utilizzare, se vuole, da solo i permessi
raddoppiati in caso di parto gemellare? Si, se ne ha diritto.
· Se i genitori sono una coppia di lavoratori subordinati e il parto è gemellare, possono chiedere la loro parte di riposi nello stesso arco temporale giornaliero? Si!
Anticipazione del T.F.R.
·
Qual è la disciplina applicabile?
La disciplina applicabile è quella
prevista nella legge sul T.F.R. Poiché i requisiti di accesso possono essere
considerati eccessivi per eventuali richieste a copertura di congedi di limitata
durata, la contrattazione collettiva può introdurre condizioni migliorative, ad
esempio superando alcuni vincoli, ma consentendo solo l’integrazione della
retribuzione (e/o delle spese documentate).
·
Si può chiedere l’anticipazione anche percependo
l’indennità del 30%? Si! Si tratta, infatti, di sostegno alle spese e al
reddito. Soglia individuale di reddito
· Se la lavoratrice ha un rapporto di lavoro part-time, qual è la soglia individuale di reddito?La medesima. Non va riproporzionata.
· Il valore della soglia è al lordo o al netto? Al lordo.
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