Approda in  Parlamento un gravissimo caso di mobbing

verificatosi nella Prefettura di Mantova e denunciato da R.d B. Interno.

 

       Il Sen. Natale Ripamonti e l’on. Cento hanno proposto rispettivamente al  Senato e alla Camera dei Deputati Interrogazione a Risposta Scritta ai Ministri dell'Interno e della Sanità in relazione ad un gravissimo caso di mobbing verificatosi nella Prefettura di Mantova e denunciato da R.d B. Interno.

       Una dipendente aveva chiesto un colloquio con il Viceprefetto Vicario  dott. Simi per rappresentare l'impossibilità di condividere la stanza con fumatori per motivi di salute.

La  dipendente a seguito del colloquio veniva allontanata dall'Ufficio di Gabinetto dove prestava servizio e trasferita nell'Ufficio Relazioni con il Pubblico a mezzo di ordinanza per incompatibilità ambientale".

       Il fatto venuto a conoscenza di R.d B. Interno veniva  denunciato al Prefetto di Mantova e alla Direzione Generale del Personale del Ministero dell'Interno, ma con atteggiamento omertoso ed omissivo mantenuto si è fino ad oggi avallato quello che appare essere un gravissimo episodio di mobbing.

       Va detto che il Ministero dell'Interno con proprie Circolari N.38 AGP M/6326/8 del 02/04/96 e pari protocollo del 05/08/97 chiedeva ai Prefetti della Repubblica azioni rigorose di controllo circa l'applicazione della Legge 11 novembre 1975 circa il divieto di fumo.

       In attesa delle risposte all'interrogazione del Sen. Ripamonti  e dell’on Cento ci chiediamo: chi controlla i controllori ? 

        

         Roma 6.6.2000                                         RdB Interno

                                                       

 

 

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

 

Ai Ministri dell'Interno e della Sanità

 

Premesso che:

 

in data 28 agosto 1999 il Prefetto di Mantova, dott. Ietto, disponeva il trasferimento di una dipendente dall'Ufficio di Gabinetto all'Ufficio Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) tramite una ordinanza che motivava il trasferimento per "incompatibilità ambientale", motivazione generalmente usata in presenza di gravi mancanze;

 

la dipendente affetta da asma, assegnata ad un ufficio aperto al pubblico dove, nonostante il divieto, si fumava, aveva chiesto un colloquio con il Viceprefetto per rappresentare l'impossibilità per motivi di salute di condividere la stanza con fumatori;

 

il Viceprefetto, che nel corso del colloquio avrebbe anch'esso fumato, aveva invitato la signora a presentare certificazione medica per comprovare il suo stato di salute e a presentare richiesta di trasferimento presso un altro ufficio;

 

il sede di trattativa sindacale il 6 ottobre 1999 il Viceprefetto avrebbe chiarito che l'incompatibilità ambientale non era attribuibile a responsabilità della dipendente, ma alla presenza di fumatori nell'ambito dell'Ufficio in cui ella prestava servizio ed avrebbe assicurato che si sarebbe provveduto a correggere l'ordinanza nella frase "incompatibilità ambientale";

 

nonostante la dipendente ed il sindacato RdB abbiamo richiesto ufficialmente al Prefetto di Mantova e alla Direzione Generale del Personale che venisse cancellata la dizione "incompatibilità ambientale" quell'ordinanza invariata rimane tutt'oggi agli atti del fascicolo personale della dipendente;

 

si chiede di sapere:

 

se non si ritenga grave che nella Prefettura di Mantova si disattenda la normativa relativa al divieto di fumo nel luoghi pubblici;

 

se non si consideri che a causa di questa infrazione la Signora Bucci sia stata ingiustamente penalizzata ed impedita nel suo lavoro e se in ciò non si possa ravvisare nei confronti della dipendente una operazione di mobbing perpetuata nei suoi confronti;

 

se non si ritenga di dover intervenire al fine di tutelare sia lo stato di salute che lo svolgimento regolare del lavoro della signora Bucci e di accertare che il fascicolo personale della dipendente non continui a riportare la dizione di cui in premessa che potrebbe causare alla stessa grave pregiudizio.

 

 

Roma, 1 giugno 2000                                    Sen. Natale Ripamonti

 

 

 

 

 

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

 

 

Al Ministro della Sanità e dell’Interno

 

Per sapere Premesso che

 

In data 28.8.1999 con ordinanza interna nr.  il Prefetto di Mantova dott. Ietto  disponeva il trasferimento di una dipendente  dall’Ufficio di Gabinetto all’Ufficio URP.

Nel testo dell’ordinanza il trasferimento  è motivato per incompatibilità ambientale

 

La dipendente affetta da asma, assegnata ad un ufficio aperto al pubblico dove si fumava, aveva chiesto un colloquio col Viceprefetto per rappresentare l’impossibilità di condividere la stanza con fumatori, il viceprefetto nel corso del colloquio la invitava a presentare certificazione medica per comprovare il suo stato di salute e ad ogni modo a presentare richiesta di trasferimento in altro ufficio;

 

la frase incompatibilità ambientale è usata generalmente  in presenza di gravi mancanze

 

In  sede di trattativa sindacale il  6 ottobre 199, il Viceprefetto chiariva  che l’incompatibilità ambientale non era attribuibile a responsabilità  della dipendente , ma alla presenza di fumatori nell’ambito dell’Ufficio dove prestava servizio assicurando che si sarebbe provveduto  a correggere l’ordinanza nella frase incompatibilità ambientale.

 

Nonostante la richiesta di cancellazione  inoltrata dalla dipendente in maniera ufficiale sia al Prefetto che alla Direzione Generale del personale l’ordinanza invariata è a tutt’oggi agli atti del fascicolo personale della dipendente;

quali iniziative intendano intraprendere per le proprie competenze, affinché sia tolta la dicitura all’interno dell’ordinanza e sia tutelato il diritto alla salute  della dipendente tenendo in considerazione che esiste una legge statale che vieta il fumo nei locali pubblici;

se non sia ravvisabile nei confronti della dipendente un’operazione di mobbing.

 

 

(4-30096) seduta del 5 giugno 2000                                                     on. Palo Cento