MINISTERO DELL’INTERNO

SEDE SINDACALE PALAZZINA  F- 2° Piano

0646526648-064826966

ELEZIONI R.S.U.
19-22 novembre 2001

 Ti chiediamo un voto in favore di quei candidati che, liberi da appartenenze partitiche e da abbracci con gli apparati istituzionali e la dirigenza dell’Amministrazione, sono realmente capaci di difendere i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori duramente compromessi dalle politiche antipopolari di questi anni.

Sin dal 1992, col primo governo Amato, la scure si è abbattuta sui dipendenti pubblici.

Ricordiamo alcuni passaggi significativi: eliminazione della scala mobile, privatizzazione del pubblico impiego, introduzione di forme di lavoro non garantite per i neo assunti, aumenti contrattuali via via sempre più ridicoli.

Questo ed altro è stato fatto dai diversi governi succedutisi negli anni, complici i sindacati confederali, molto attenti a salvaguardare le loro rendite di posizione e sempre ben disposti ad avallare provvedimenti che hanno gradualmente peggiorato le condizioni materiali e salariali di milioni di lavoratori e di lavoratrici.

Ancora una volta C.G.I.L.,C.I.S.L., U.I.L. e i falsi autonomi, di fronte all’ultima finanziaria del governo Berlusconi che prevede tagli ulteriori alla sanità, all’istruzione ed alla spesa sociale, di fronte alla proposta di rinnovi contrattuali con aumenti che non coprono neanche la famigerata inflazione programmata,  sono stati capaci di proclamare solo uno  sciopero truffa.

La sola preoccupazione manifestata da questi signori è quella di essere esclusi dal cosiddetto tavolo di concertazione. Insomma, l’unico fatto che conta è la partecipazione ai tavoli e non che vengono assunte decisioni che peggiorano sempre più la vita dei dipendenti pubblici e privati.

Crediamo che ci siano sufficienti motivazioni per mandare a casa, una volta per tutte, questi sindacati.

Il fallimento dell’ultimo contratto è sotto gli occhi di tutti, in quanto, solo pochi privilegiati hanno ottenuto aumenti salariali dignitosi, progressioni professionali, riqualificazione. La stragrande maggioranza dei lavoratori è rimasta esclusa da tutto ciò, e c’è da credere che ne resterà esclusa ancora per molto.

Il nuovo ordinamento professionale ha prodotto come unico effetto l’ulteriore divisione tra i lavoratori. La riqualificazione è ai minimi termini e pagata dai lavoratori stessi. In parole povere i lavoratori si riqualificano e poi mettono il loro sapere a disposizione di un’ Amministrazione che continuerà a retribuirli con stipendi da fame.

Gli ultimi contratti prevedono, praticamente, il blocco delle assunzioni nel pubblico impiego. Le piante organiche verranno reintegrate attraverso situazioni sostanzialmente precarie: lavoro interinale, a tempo determinato, mobilità. I neoassunti faranno il loro ingresso nel pubblico impiego con forti limitazioni ai diritti sindacali.

Che dire, poi, delle pensioni? Ricordate il 1994? I sindacati fecero scendere in piazza milioni di lavoratori contro la riforma del governo Berlusconi ma, quegli stessi sindacati confederali hanno svenduto i lavoratori quando a Palazzo Chigi sono andati i loro amici. E, visto che agli amici non si nega mai nulla, il governo Dini ha portato a compimento una modifica al regime pensionistico simile se non speculare, a quella proposta da centro-destra. Nel silenzio assordante dei sindacati confederali. Ulteriori sorprese si profilano all’orizzonte con la ventilata ipotesi di eliminare definitivamente le pensioni di anzianità e di riformare la disciplina dei licenziamenti come preteso da Confindustria.

Non credete che ci siano sufficienti argomenti per mandare a casa, una volta per tutte i sindacati confederali ed anche i finti autonomi?

COSA CHIEDIAMO ?

la difesa dello stato sociale, soprattutto la garanzia di servizi indispensabili come la sanità e la pubblica istruzione

la garanzia del posto di lavoro

il diritto ad una pensione dignitosa

l’istituzione della quattordicesima mensilità anche per il pubblico impiego

la modifica dell’ordinamento professionale

un’adeguata riqualificazione di tutto il personale che avvenga, oltre  che presso la scuola superiore, anche in sedi decentrate

l’applicazione della legge 121

l’applicazione della legge 626

RdB NON HA POLTRONE DA DIFENDERE E  LAVORATORI DA SVENDERE.
PER UNA REALE DEMOCRAZIA SCEGLI L’INDIPENDENZA
VOTA RdB Pubblico impiego