MINISTERO DELL’INTERNO
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COMUNICATO STAMPA

RdB ha presentato tramite l'on. Paolo Cento un'interrogazione parlamentare perché si riformino le procedure di riqualificazione in atto nel Ministero dell'Interno e si  rispettino le norme di buona amministrazione e di trasparenza. Con queste procedure  personale amministrativo viene riqualificato senza alcuna prova di accesso all'ottavo e nono livello della carriera informatica o linguistica senza aver acquisito alcuna esperienza  professionale nei settori di accesso.

Elettricisti e tipografi specializzati  accedono invece al settore ristoro, mentre gli stenodattilografi diventano coercitivamente  assistenti informatici con due settimane di corso.

Non solo le modalità di riqualificazione  risultano improntate al nonsenso , ma inoltre  per meri motivi clientelari sono stati  attribuiti punteggi supplementari a titoli privi dei requisiti previsti dalle leggi e per ritardare i conseguenti contenziosi si oppongono rifiuti all'estrazione  degli atti  amministrativi contravvenendo alla legge sulla trasparenza .

L'attuale Direttore Generale Roberto Sorge pupillo dell'ex Ministro Bianco con l'ausilio del Direttore Centrale Penta  hanno fatto sì che tutto ciò si verificasse. Rdb ha ripetutamente rappresentato agli attuali responsabili del Dicastero  e quindi sia al Ministro Scajola che al Sottosegretario D'Alì  quanto stava realizzandosi  sotto la loro gestione, ma questi ultimi hanno  preferito ignorare  la crescente tensione  del personale. Gli attuali responsabili politici del Dicastero hanno  consentito  l'attuazione di un progetto di riqualificazione che doveva invece garantire contingenti più ampi di riqualificazione  ed essere improntato a criteri che tenessero conto dell'esperienza professionale maturata dal personale nello svolgimento di mansioni specifiche. Numerosissimi sono stati i  ricorsi presentati dal personale, centinaia di contenziosi sono in atto a dimostrazione del fatto che anche  l'attuale gestione del Ministero dell'Interno si ispira alla costante violazione di regole e norme . Ciò è tanto più grave se si pensa  che nel Ministero dell'Interno  ci sono categorie  estremamente favorite dalle leggi dei vari governi  e per ultimo dal governo di centro-sinistra,  vedasi i prefettizi che  quest'anno  in 1500 per legge sono stati promossi tutti alla carriera dirigenziale, mentre  i poliziotti. continuano a fare carriera automatica ad ogni tornata contrattuale,  anche svolgendo compiti burocratici scippati appunto al personale civile.

Ora  Scajola dovrà  rispondere anche di questo dinanzi al Parlamento.

Roma , 15.11.2001             

RdB P.I. Maria Gabriella  Ierardi

3476332716


Interrogazione Parlamentare presentata dall'on Pier Paolo Cento il 9.11.2001

CENTO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
è in atto la riqualificazione del personale civile dell'interno e detta riqualificazione ha provocato notevole malcontento tra tutto il personale in quanto non tiene assolutamente conto dell'esperienza professionale acquisita dai dipendenti e crea carriere vuote di seri contenuti professionali;
ai corsi di riqualificazione si accede difatti solo sulla base dei titoli e dell'anzianità posseduta prescindendo dalle mansioni svolte durante il servizio prestato. Tipico è l'esempio degli stenodattilografi che sono stati coercitivamente riqualificati come assistenti informatici con un corso di due settimane pur avendo sempre svolto mansioni amministrative. Al contrario gli ex addetti al personal computer appartenenti alla carriera informatica sono stati inglobati nell'area amministrativa;
il bando indicava che al profilo di responsabile mensa potesse accedere personale del settore tecnico (ex-operaio) sono entrati a far parte del settore ristoro, elettricisti, idraulici e tipografi specializzati che acquisiranno le nuove competenze in due settimane di tirocinio;
senza superare alcuna prova di accesso un collaboratore amministrativo pur avendo svolto mansioni amministrative nel corso del servizio in virtù di una laurea in matematica conseguita venti anni fa accederà al profilo di C3 (nono livello) di Direttore Informatico, oppure di Direttore amministrativo contabile se in possesso della laurea in Scienze Politiche senza che sia specificato il tipo di esami sostenuti o di Revisore-Traduttore-Interprete se in possesso di laurea in lingue pur non avendo mai operato nel campo delle traduzioni e dell'interpretariato;
a favore di quest'ultima categoria si è pronunciato favorevolmente con sentenza del 29 settembre scorso il Tribunale di Napoli a cui alcuni Traduttori Interpreti si erano rivolti impugnando i bandi di riqualificazione non solo perché l'anzianità di servizio in settori diversi veniva equiparata all'esperienza professionale specifica, facendo sì che il personale linguistico venisse superato o addirittura escluso dalle graduatorie di riqualificazione da personale amministrativo in possesso di laurea, ma anche che personale in possesso solo del diploma linguistico e che mai avesse svolto mansioni linguistiche venisse riqualificato come Revisore-Traduttore-Interprete;
nella redazione delle graduatorie si doveva tener conto nell'ordine dell'originaria posizione nella graduatoria dei ruoli e dei requisiti per l'inquadramento, in realtà si è tenuto conto esclusivamente dell'età anagrafica per presente impossibilità tecniche, scatenando l'ira del personale già esasperato dalla sistematica gestione clientelare delle graduatorie;
la Circolare esplicativa dei bandi e la scheda di riqualificazione affermavano che sarebbero stati assegnati 8 punti alla Laurea e 9 ai Master e alle specializzazioni post-laurea. In realtà si sono attribuiti 9 punti a tutti i corsi di aggiornamento purché conseguiti letteralmente dopo la laurea. Insomma chi non ha presentato titoli aggiuntivi partendo dal presupposto che non corrispondessero ai requisiti previsti dal bando si è visto scavalcare da altro personale che aveva presentato come titoli corsi di aggiornamento anche non specifici e privi dei requisiti previsti dalla normativa vigente;
risulta inoltre che l'Amministrazione stia opponendo rifiuti all'estrazione degli atti richiesti dai dipendenti che si sono visti ledere interessi legittimi, opponendo pretestuosi problemi di privacy. Ciò verrebbe fatto allo scopo di allungare i tempi dei contenziosi. Identico comportamento intenderebbe assumere anche nel caso dell'applicazione della sentenza di Napoli, ignorandola e facendo sì che vengano

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ulteriormente deluse le aspettative di giustizia dei dipendenti -:
quali provvedimenti intenda adottare per tutelare la professionalità dei dipendenti del Ministero dell'interno, nonché i principi costituzionali di buona amministrazione ed omogeneità di trattamento nonché i principi normativi di trasparenza;
se non ritenga opportuno riformare per quanto possibile le attuali procedure di riqualificazione onde evitare inutili contenziosi allo scopo di restituire finalmente al cittadino e al dipendente del Ministero medesimo fiducia nelle istituzioni e nella buona e trasparente amministrazione.
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