MINISTERO
DELL’INTERNO
SEDE SINDACALE PALAZZINA F- 2°
Piano
0646526648-064826966
COMUNICATO
STAMPA
RdB
ha presentato tramite l'on. Paolo Cento un'interrogazione parlamentare perché
si riformino le procedure di riqualificazione in atto nel Ministero dell'Interno
e si
rispettino le norme di buona amministrazione e di trasparenza. Con queste
procedure
personale amministrativo viene riqualificato senza alcuna prova di
accesso all'ottavo e nono livello della carriera informatica o linguistica senza
aver acquisito alcuna esperienza
professionale nei settori di accesso.
Elettricisti
e tipografi specializzati
accedono invece al settore ristoro, mentre gli stenodattilografi
diventano coercitivamente
assistenti informatici con due settimane di corso.
Non
solo le modalità di riqualificazione
risultano improntate al nonsenso , ma inoltre
per meri motivi clientelari sono stati
attribuiti punteggi supplementari a titoli privi dei requisiti previsti
dalle leggi e per ritardare i conseguenti contenziosi si oppongono rifiuti
all'estrazione
degli atti
amministrativi contravvenendo alla legge sulla trasparenza .
L'attuale
Direttore Generale Roberto Sorge pupillo dell'ex Ministro Bianco con l'ausilio
del Direttore Centrale Penta
hanno fatto sì che tutto ciò si verificasse. Rdb ha ripetutamente
rappresentato agli attuali responsabili del Dicastero
e quindi sia al Ministro Scajola che al Sottosegretario D'Alì
quanto stava realizzandosi
sotto la loro gestione, ma questi ultimi hanno
preferito ignorare
la crescente tensione
del personale. Gli attuali responsabili politici del Dicastero hanno
consentito
l'attuazione di un progetto di riqualificazione che doveva invece
garantire contingenti più ampi di riqualificazione
ed essere improntato a criteri che tenessero conto dell'esperienza
professionale maturata dal personale nello svolgimento di mansioni specifiche.
Numerosissimi sono stati i
ricorsi presentati dal personale, centinaia di contenziosi sono in atto a
dimostrazione del fatto che anche
l'attuale gestione del Ministero dell'Interno si ispira alla costante
violazione di regole e norme . Ciò è tanto più grave se si pensa
che nel Ministero dell'Interno
ci sono categorie
estremamente favorite dalle leggi dei vari governi
e per ultimo dal governo di centro-sinistra,
vedasi i prefettizi che
quest'anno
in 1500 per legge sono stati
promossi tutti alla carriera dirigenziale, mentre
i poliziotti. continuano a fare carriera automatica ad ogni tornata
contrattuale,
anche svolgendo compiti burocratici scippati appunto al personale civile.
Ora
Scajola dovrà rispondere anche di questo dinanzi al Parlamento.
Roma
, 15.11.2001
RdB P.I. Maria
Gabriella Ierardi
3476332716
Interrogazione
Parlamentare presentata dall'on Pier Paolo Cento il 9.11.2001
CENTO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
è in atto la riqualificazione del personale civile dell'interno e detta
riqualificazione ha provocato notevole malcontento tra tutto il personale in
quanto non tiene assolutamente conto dell'esperienza professionale acquisita dai
dipendenti e crea carriere vuote di seri contenuti professionali;
ai corsi di riqualificazione si accede difatti solo sulla base dei titoli e
dell'anzianità posseduta prescindendo dalle mansioni svolte durante il servizio
prestato. Tipico è l'esempio degli stenodattilografi che sono stati
coercitivamente riqualificati come assistenti informatici con un corso di due
settimane pur avendo sempre svolto mansioni amministrative. Al contrario gli ex
addetti al personal computer appartenenti
alla carriera informatica sono stati inglobati nell'area amministrativa;
il bando indicava che al profilo di responsabile mensa potesse accedere
personale del settore tecnico (ex-operaio) sono entrati a far parte del settore
ristoro, elettricisti, idraulici e tipografi specializzati che acquisiranno le
nuove competenze in due settimane di tirocinio;
senza superare alcuna prova di accesso un collaboratore amministrativo pur
avendo svolto mansioni amministrative nel corso del servizio in virtù di una
laurea in matematica conseguita venti anni fa accederà al profilo di C3 (nono
livello) di Direttore Informatico, oppure di Direttore amministrativo contabile
se in possesso della laurea in Scienze Politiche senza che sia specificato il
tipo di esami sostenuti o di Revisore-Traduttore-Interprete se in possesso di
laurea in lingue pur non avendo mai operato nel campo delle traduzioni e
dell'interpretariato;
a favore di quest'ultima categoria si è pronunciato favorevolmente con sentenza
del 29 settembre scorso il Tribunale di Napoli a cui alcuni Traduttori
Interpreti si erano rivolti impugnando i bandi di riqualificazione non solo
perché l'anzianità di servizio in settori diversi veniva equiparata
all'esperienza professionale specifica, facendo sì che il personale linguistico
venisse superato o addirittura escluso dalle graduatorie di riqualificazione da
personale amministrativo in possesso di laurea, ma anche che personale in
possesso solo del diploma linguistico e che mai avesse svolto mansioni
linguistiche venisse riqualificato come Revisore-Traduttore-Interprete;
nella redazione delle graduatorie si doveva tener conto nell'ordine
dell'originaria posizione nella graduatoria dei ruoli e dei requisiti per
l'inquadramento, in realtà si è tenuto conto esclusivamente dell'età
anagrafica per presente impossibilità tecniche, scatenando l'ira del personale
già esasperato dalla sistematica gestione clientelare delle graduatorie;
la Circolare esplicativa dei bandi e la scheda di riqualificazione affermavano
che sarebbero stati assegnati 8 punti alla Laurea e 9 ai Master e alle
specializzazioni post-laurea. In realtà si sono attribuiti 9 punti a tutti i
corsi di aggiornamento purché conseguiti letteralmente dopo la laurea. Insomma
chi non ha presentato titoli aggiuntivi partendo dal presupposto che non
corrispondessero ai requisiti previsti dal bando si è visto scavalcare da altro
personale che aveva presentato come titoli corsi di aggiornamento anche non
specifici e privi dei requisiti previsti dalla normativa vigente;
risulta inoltre che l'Amministrazione stia opponendo rifiuti all'estrazione
degli atti richiesti dai dipendenti che si sono visti ledere interessi
legittimi, opponendo pretestuosi problemi di privacy.
Ciò verrebbe fatto allo scopo di allungare i tempi dei contenziosi. Identico
comportamento intenderebbe assumere anche nel caso dell'applicazione della
sentenza di Napoli, ignorandola e facendo sì che vengano
ulteriormente deluse le
aspettative di giustizia dei dipendenti -:
quali provvedimenti intenda adottare per tutelare la professionalità dei
dipendenti del Ministero dell'interno, nonché i principi costituzionali di
buona amministrazione ed omogeneità di trattamento nonché i principi normativi
di trasparenza;
se non ritenga opportuno riformare per quanto possibile le attuali procedure di
riqualificazione onde evitare inutili contenziosi allo scopo di restituire
finalmente al cittadino e al dipendente del Ministero medesimo fiducia nelle
istituzioni e nella buona e trasparente amministrazione.
(4-01318)