Per
noi dipendenti pubblici il TFR si chiama TFS (Trattamento di
Fine Servizio, anziché Trattamento di Fine Rapporto). E'
comunque la stessa cosa: è la "liquidazione" che
ciascuno accumula durante la sua vita lavorativa. I
"passaggi" da TFS a TFR, e relativo
trattamento/prelievo, saranno definiti nei decreti attuativi
slittati a settembre .
Lo
slittamento non è casuale nella Scuola dei 3 milioni di
dipendenti solo 30 mila hanno dato l’adesione al Fondo
pensione Espero. Insomma se si mette così i Fondi Pensioni
non decollano e fallisce la politica concertativa degli ultimi
dieci anni.
A bocce
ferme,all’uscita dei decreti attuativi RdB consiglia di
inviare l'apposito Modello di Disdetta che noi spediremo a
tutti coloro che sono inseriti nelle nostre mailing-list.
Diversamente, in assenza di un’esplicita indicazione in tal
senso, scatterebbe la regola del Silenzio/Assenso e si
"preleverebbero" i vostri soldi maturati per
trasferirli in un cosiddetto Fondo Complementare (di
Previdenza Integrativa).Il Fondo, operando in Borsa con
strumenti di tipo finanziario, sarebbe così soggetto agli
andamenti del Mercato Finanziario.
I
Fondi Chiusi, antagonisti e "concorrenti" di quelli
"Aperti", vedono la presenza di Consigli di
Amministrazione cogestiti da CGIL/CISL/UIL, Confindustria ed
aziende pubbliche, nonché da società assicurative e/o
finanziarie già operanti nel ramo "Polizze Vita",
il Fondo chiuso Telecom nell’ultimo
anno ha maturato 1,5% di interessi
fate un po’ voi…
Quelli
"Aperti" sono le società assicurative e/o
finanziarie già operanti nel ramo "Polizze Vita", e
sono, per ovvie ragioni, molto più cari al Governo (vedi
Mediolanum, sotto proprietà di Mediaset...), che infatti li
vuole equiparare,con l’opposizione di CGIL/CISL/UIL, in
tutti gli aspetti fiscali e di promozione. In entrambi i casi
ci sono dei "costi di gestione" (tra cui le
competenze di CdA, ma non solo...) che, a priori, vengono
"scomputati" dal "montante" su cui si
calcola il rendimento. Una
cosa è però certa: una volta scelto di far confluire il TFR
nei Fondi Complementari NON SI PUO' PIU' TORNARE
INDIETRO.
Si
è costretti a seguire l'andamento del Mercato Finanziario,
con i suoi alti e bassi.I sindacati concertativi
saranno i principali gestori di questi Fondi che,
ricordiamolo, costituiscono la massa di denaro più cospicua
che oggi si possa immaginare in una situazione, quale quella
italiana, di "crescita" stagnante. Per dirla con una
battuta riassuntiva (ma non è affatto una
"battuta"...): il rischio "Argentina" si
avvicina pericolosamente.
Per
finire: una volta avviata la Previdenza
"Complementare" potranno passare ad abbattere
completamente la Previdenza Pubblica e del resto con la
precarietà del lavoro imperante
chi mai pagherà i contributi d’ora in avanti?? Si avvierà,
insomma, sempre più un ciclo di "profitto" per
sempre meno persone e di scarsità per numeri crescenti di
persone, soprattutto per le generazioni future, prive di ogni
garanzia sociale.Il semplice gesto di richiedere la
disponibilità del proprio TFR (o TFS...), inviando il modello
di disdetta, ha invece il potere di impedire il
"decollo" dei Fondi Complementari e costringere
tutti - Governo e sindacati - a riavviare una seria
discussione sulla Previdenza Pubblica.
(da
un volantino di RdB Università per avviare un confronto
nell’ambito del Ministero dell’Interno.
0646526648-064826966-3476332716)
RdB
Interno
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