PROTESTA
DEGLI ISPETTORI DELLE COOPERATIVE DELLA DIREZIONE PROVINCIALE DI SASSARI GIUNTA
ALLE RAPPRESENTANZE SINDACALI DI BASE CON RICHIESTA DI ESSERE DIFFUSA A TUTTE
LE DPL CON L’OBIETTIVO DI COSTRUIRE UNA MOBILITAZIONE NAZIONALE
ALDO DI NAPOLI
Gli
ispettori di società cooperative della Direzione Provinciale del Lavoro di
Sassari
intendono, con il
presente documento, comunicare le ragioni della loro più assoluta contrarietà
rispetto ai contenuti del Contratto Collettivo Integrativo del Ministero del
Lavoro, recentemente siglato dall’Amministrazione con le OO..SS - esclusa la
RdB ed alla determinazione di dotazione
organica del Ministero così come avanzata dalla stessa Amministrazione in data
13 Luglio u.s..
In merito a quanto
sopra, si contestano i criteri e le conseguenti determinazioni per i motivi che
si espongono di seguito.
1. Si
rileva, preliminarmente, che in tutta la fase di confronto che ha preceduto la
stipula del CCI, fase peraltro particolarmente cruciale per la nostra
Amministrazione coinvolta in un processo di riforma e di ristrutturazione
ancora in fieri, le OO.SS. firmatarie non hanno mai ritenuto opportuno
coinvolgere i lavoratori circa le opzioni di cui si andava a trattare. Tale
comportamento, che ha. lasciato i lavoratori del tutto ignari circa la
piattaforma portata in trattativa, appare del tutto contrario alle più
elementari e decenti forme di democrazia. di cui il sindacato dovrebbe essere
principale garante. Né, peraltro, risulta che a tutt'oggi alcuna di queste
sigle abbia mai sentito il dovere di sottoporre nella forma della consultazione
nei luoghi di lavoro l'intesa raggiunta, disattendendo quindi a ogni elementare
compito di pur semplice informazione dei propri iscritti e degli altri
lavoratori circa i termini del proprio contratto. Appare quindi evidente la
totale assenza di ogni rapporto di rappresentanza tra. quelle sigle e i
lavoratori del nostro settore.
2. Relativamente ai
termini del CCI, per in parte concernente l'attività di vigilanza sulle società
cooperative; è evidente almeno per gli
addetti ai lavori - che le determinazioni contrattuali raggiunte contrastano
palesemente con le premesse contenenti gli obiettivi. Se infatti da un lato, si
riafferma la competenza statale su tale vigilanza, per la quale si dichiara la
volontà di potenziamento ulteriore in ragione della sua importanza strategica
per il Ministero, dall'altro si esclude dall'accesso all’espletamento di tali
funzioni un gran numero di lavoratori, già in possesso della qualifica di
ispettori rilasciata dal Ministero, che hanno svolto finora questo compito, ma
inquadrati in qualifiche inferiori alla C1 La qualifica di ispettori di
cooperative,infatti è stata conseguita dopo un corso selettivo organizzato dal
Ministero del Lavoro, costato all'erario diverse decine
di milioni per ciascun ispettore; dopo tale qualificazione, la stessa
Amministrazione ha più volte proceduto a specializzare ed aggiornare gli stessi
ispettori. con ulteriori corsi, ugualmente onerosi, che hanno fatto conseguire
ai partecipanti specifici attestati di qualifica aventi valore legale. Il fatto
che, in seguito alla stipula del suddetto CCI, tali attestati perdano ogni
valore al fine di un inquadramento nel profilo relativo alla vigilanza stille
società cooperative, appare palesemente in contrasto con il dovuto
riconoscimento della qualifica corrispondente alle mansioni esercitate per
anni, con il preteso obiettivo di potenziamento dell’attività ispettiva e anche
con le più banali norme di economicità e di efficienza dell'azione amministrativa.
In ordine a tale ultimo aspetto, i sottoscritti si dichiarano interessati a
conoscere il giudizio di merito che dovrebbe esprimere il SECIN - tra l'altro,
nell'ultimo periodo, risultato particolarmente attivo nel sollecitare tutti gli
ispettori di cooperative al celere espletamento dei propri incarichi.
3. Anche per quanto
concerne gli ispettori di area C, che potrebbero richiedere l'inquadramento nel
profilo corrispondente e relativo all'area della vigilanza sulle società
cooperative, appare del tutto sperequativo che il percorso di accesso a tale
qualifica sia diverso da quello previsto per le analoghe figure
della
vigilanza sul lavoro. Infatti, se in quest’ultimo caso l'inquadramento prevede
un logico percorso verticale, che riconosce legittimamente agli ispettori del
lavoro ex C1 la qualifica corrispondente alle mansioni da loro esercitate da
anni e riconducibili al livello retributivo C2, tale percorso non è stato
inspiegabilmente utilizzato per la copertura delle qualifiche della vigilanza sulle
cooperative. Per questi ultimi ispettori, infatti. si prevede un inquadramento
orizzontale che, di fatto, li dequalifica, diminuendo le competenze possedute e
non riconoscendo le mansioni da questi doverosamente esercitate finora ai sensi
del D.L.C.P.S. 14/12/1947 n° 1577 e successive modifiche. Le ispezioni
straordinarie, ad esempio, espletate per la maggior parte da ispettori della ex
carriera di concetto, risultano riservate dal CCI al livello C2 - di cui la
nostra Amministrazione soffre tra l'altro una cronica carenza con la conseguenza di una inevitabile forte
diminuzione di efficacia di tale attività nel prossimo futuro.
4. Nel
protocollo allegato al CCI, si dettano, inoltre, i parametri per la formazione
delle graduatorie di accesso ai vari profili. In merito alle qualifiche in
argomento, i sottoscritti ispettori ritengono assolutamente arbitraria ed
iniqua la limitazione del periodo di riferimento per la quantificazione dei
titoli di servizio agli ultimi cinque anni. Infatti, tale procedura comporta un
appiattimento e una mortificazione delle professionalità, non riconoscendo in
alcun modo l'attività prestata negli anni precedenti e dando luogo a possibili
incongruità e disparità di trattamento.
5. La
predisposizione dell'ipotesi di dotazione organica del Ministero, recentemente
resa nota, rafforza le preoccupazioni precedentemente esposte. Infatti, la
previsione di un così esiguo numero di accertatori ed ispettori di cooperative
(307 appena in tutt'ltalia) manifesta oltre ogni dubbio che tale attività, per
quanto dichiarata strategica per il nostro Ministero, non potrà di fatto mai
essere esercitata efficacemente, vanificando gli ambiziosi obiettivi proposti
dall'Amministrazione in sede di CCI, nonché dallo stesso Legislatore
all'interno del D.L.vo 59/97, allorché si dichiarava che la vigilanza sulle
società cooperative era ricompressa tra le funzioni essenziali e non delegabili
dello Stato. Ciò che invece pare emergere ineluttabilmente dal quadro
prima delineato è la (neanche tanto) velata volontà di rendere palesemente
inefficiente l'attività di vigilanza sulle cooperative fino al punto da rendere
più conveniente per lo Stato e accettabile dall'opinione pubblica il
conseguente processo di dismissione di tale attività a favore dei privati ossia delle stesse Associazioni ai
rappresentanza del movimento cooperativo che tale
fine perseguono da tempo, appoggiate in questo da certa parte del mondo
politico e sindacale a loro contiguo. Al di là delle varie opinioni circa la
auspicabilità di simili processi di “privatizzazione" di funzioni
pubbliche essenziali, va tenuto presente che detta attività di vigilanza non è
affatto onerosa per lo Stato, in quanto sostenuta da un fondo costituito dai
contributi versati dalle stesse società cooperative vigilate e da una
percentuale dei loro utili, e che anzi, negli ultimi anni, anche per
l'aumentata efficacia della vigilanza ministeriale, ha registrato un notevole
incremento. Proprio l'entità di tale fondo, a parere degli scriventi,
costituisce un innegabile incentivo alla ventilata ipotesi di dismissione
dell'intera competenza ministeriale a favore di organismi privati di natura
politica quali le Associazioni di rappresentanza del mondo cooperativo.
6. Infine,
l'attuale sistema di rimborso dovuto agli ispettori per la propria. attività
ordinaria, finora svolta fuori dall'orario di servizio e legato ad un sistema
di diarie parametrate alle varie tipologie delle società visitate, risulta, a
nostro parere, inadeguato alla funzione svolta. Molto più razionale e
conveniente per lo Stato sarebbe, altresì, un sistema che preveda lo
svolgimento di tali mansioni all'interno dell'orario di servizio, retribuite
ordinariamente, pur con un livello retributivo adeguato alle mansioni svolte.
Da un semplice calcolo che confronti le spese dei rimborsi finora mediamente
erogati con quelle derivanti dall'inquadramento di tutti gli ispettori
attualmente in forza all'interno dell'Area C, è evidente come l'Amministrazione
potrebbe risparmiare enormi risorse da
destinare più proficuamente alla formazione ed all'aggiornamento degli addetti
a tali delicati compiti.
Per le considerazioni che abbiamo sopra
esposto i sottoscritti ispettori di società cooperative di Sassari
chiedono al Ministero del Lavoro che tutta la materia, così come disciplinata dal
recente CCI, sia profondamente rivista nei seguenti
aspetti:
1. Inquadramento
nei profili della vigilanza sulle Società cooperative
dell'area C di tutti gli ispettori già in possesso di adeguata qualifica
professionale, a prescindere dal loro attuale livello di appartenenza.
2. Modifica
dei percorsi di formazione delle graduatorie con il riconoscimento dell'intero
periodo di svolgimento dell'attività ispettiva e dei titoli di specializzazione
eventualmente posseduti rilasciati dal Ministero del Lavoro.
3. Potenziamento
della dotazione organica relativamente alle suddette qualifiche ispettive, in
relazione all'elevato numero di cooperative soggette alla vigilanza statale.
In
attesa che tali legittime istanze siano prese
nella dovuta considerazione, gli Ispettori di società cooperative della
Direzione Provinciale del Lavoro di Sassari ritengono di sospendere a tempo
indeterminato l'intera attività di vigilanza ordinaria, riservandosi di
adottare ulteriori iniziative nelle forme dovute per denunciare le palesi
iniquità conseguenti all'adozione del disposto del CCI suddetto, nonché
i rischi per l'intera collettività che deriverebbero dalla paventata ipotesi di
boicottaggio della funzione di vigilanza pubblica sulle società cooperative.
I Delegati degli Ispettori di società cooperative della Direzione
Provinciale del Lavoro di Sassari
Domenico
Manicone - Giampiero Muroni
DPL SASSARI - TEL. 079238042 FAX 079237174
E-MAIL DPL-SASSARI@MINLAVORO.IT
GIAMPIERO MURONI:
03474564960
DOMENICO MANICONE: 03397167801