COMUNICAZIONI SUL LAVORO DELLA
COMMISSIONE PER LA MOBILITA’
E’ composta pariteticamente dai rappresentanti dell’Amministrazione e dai rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali.
Il Presidente della Commissione è la dr.ssa Anna Maria Belguardi.
Si è riunita la prima volta in data 20/4/2001. La
Commissione ha una funzione “prettamente tecnico – procedurale, con compiti
propositivi, di approfondimento, di verifica e di monitoraggio, atti ad
assicurare un ordinato e trasparente governo dei processi di mobilità”. Il
compito principale della Commissione è quello di “disciplinare la mobilità
volontaria interna, attraverso l’individuazione dei criteri e dei punteggi
utili ai fini della predisposizione delle graduatorie nazionali e regionali…”.
Anche il fenomeno della mobilità esterna è stato comunque inserito nell’ambito dell’operato della commissione, così come l’esame e la gestione delle istanze del personale “decentrato” agli EE.LL. per il rientro nell’ Amministrazione e viceversa.
Da subito la RdB ha sostenuto la necessità di
risolvere prima di ogni altra cosa l’annoso problema dei lavoratori già in
posizione di distacco (molti di questi da parecchi anni) attraverso una
sanatoria in modo da poter iniziare con maggiore serenità ad affrontare le
complesse procedure relative ai
trasferimenti. La stessa esigenza è stata espressa dal rappresentante della
CGIL e le altre sigle sindacali, dopo una breve discussione, hanno anch’esse
convenuto che occorreva procedere in tale direzione. Anche l’Amministrazione si è dichiarata favorevole a questa
impostazione.
Per quanto riguarda i criteri per la formazione delle graduatorie di mobilità volontaria interna la RdB ha rappresentato la necessità di individuare subito quelli a cui attribuire maggiore importanza e di assegnare ai “motivi di salute” un giusto peso e dunque un punteggio pari al “ricongiungimento al nucleo familiare” ( e infatti per entrambi il punteggio massimo è 30). Alleghiamo alla presente comunicazione lo schema fornitoci dall’Amministrazione con i criteri ed i punteggi per la formazione della graduatoria generale nazionale che sono il risultato di una approfondita discussione all’interno della Commissione.
In ogni caso, comunque, la priorità viene accordata alle istanze tutelate dalla legge n. 100/87
( trasferimento di personale militare) e n. 104/92 ( legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate) .
Per quanto riguarda il problema delle vecchie domande di trasferimento mai prese neppure in considerazione dall’Amministrazione (quelle cioè che da anni “marciscono” nei cassetti dei dirigenti), a causa della ben nota condotta clientelare assai familiare non solo all’Amministrazione ma anche a CGIL, CISL e UIL, la posizione della RdB è la seguente:
Tutte le richieste di trasferimento
antecedenti al 31/12/1993( data in cui fu abolita da parte dell’Amministrazione
l’allora Commissione Trasferimenti) dovranno essere riesaminate alla luce dei
nuovi criteri e punteggi stabiliti dall’attuale Commissione per la mobilità e,
una volta stilata la graduatoria definitiva, avranno- a parità di punteggio –
la precedenza rispetto alle altre domande. Dopo una attenta ricognizione, così
come richiesto all’Amministrazione, sono risultate attualmente in essere n .31 domande di trasferimento alla data del
31/12/93.
Prima
dell’ultimo incontro la Cisl ha espresso una posizione diversa che abbiamo
avuto difficoltà a comprendere e sulla
quale si è acceso un ampio dibattito. Tale posizione contemplava la sanatoria,
così come per i distaccati, di tutte le domande di trasferimento giacenti “nei i cassetti” dell’Amministrazione,
trascurando però due fattori di non poca rilevanza.
1°
fattore : il distacco, lo si voglia o no,
per il lavoratore è una situazione reale, ormai posta in essere che,
anzi, in molti casi si trascina da anni.
2°
fattore: sanare le domande di trasferimento pregresse indipendentemente dalle
condizioni del lavoratore ( per es. grave malattia, carico e ricongiungimento
familiare, invalidità, anni di servizio prestato, etc.) avrebbe potuto
determinare, paradossalmente, il trasferimento immediato di un collega privo di
requisiti, semplicemente per il fatto di aver presentato la domanda in
precedenza, a danno magari di un altro collega, ad esempio, con gravi problemi
di salute.
Il
fatto è che tutta la problematica relativa alla mobilità, così come è stata gestita sino ad ora, in assenza di
regole e dove, fin qui, chi ha potuto ha fatto la parte del leone, è una
ingarbugliata matassa ereditata ora dalla nuova Commissione il cui compito non
è certo facile. E’ come se, concedeteci la similitudine, ci trovassimo tra le
mani un vecchio orologio con gli ingranaggi bloccati, ferma ad una data molto
lontana da quella attuale. L’unico modo, a nostro giudizio, perché l’orologio
possa funzionare e segnare ora e data esatte è quello di alleggerire e liberare
gli ingranaggi. Ed è da questa precisa esigenza che è scaturita la nostra
proposta riguardo la sanatoria dei lavoratori in situazione di distacco.
Nell’ultima
riunione del 19/9/2001 ha prevalso il buon senso di tutti ed è stato così
raggiunto il seguente accordo:
1)
sanatoria dei distacchi ottenuti sino alla
data dell’ultima seduta della
Commissione
( 19/9/2001).
2)
Sulla
base dei criteri e dei punteggi individuati dall’attuale Commissione per la
mobilità, le domande di trasferimento presentate fino al 31/12/1993 avranno a
parità di punteggio la priorità su tutte le altre.
La
Commissione, inoltre, si è impegnata a riesaminare un numero esiguo di domande
di trasferimento (5 o 6) che la precedente commissione, secondo la segnalazione
della rappresentante della Cisl, avrebbe accolto dandone addirittura
comunicazione agli interessati ma che, successivamente, non hanno avuto esito.
Solo per queste domande, se supportate da idonea documentazione ( comunicazione
dell’Amministrazione dell’avvenuto trasferimento), si potrebbe procedere ad
un’eventuale sanatoria.
p. RdB P.I.
S. Petruzzellis – C. Sabani