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Forse
vi era sfuggito che questo Ministero sembra essere un piccolo, felice microcosmo
dal quale soltanto in lontananza riusciamo a scorgere i problemi degli altri, di
quelli che vivono nel paese reale. Non ci accorgiamo che il vivere quotidiano
sta diventando sempre più difficile, le famiglie ancora più povere, ed i
prezzi dei beni di primario consumo, nonostante quello che qualcuno va dicendo,
enormemente aumentati; mentre, di contro, i nostri stipendi rimangono ormai
cristallizzati da accordi figli di una concertazione che ha avuto come unico
risultato quello di un progressivo impoverimento delle condizioni economiche dei
lavoratori dipendenti.
Ci
sono associazioni sindacali che hanno svenduto lotte sacrosante come quella
degli autoferrotranvieri per un “piatto di lenticchie”, venendo
successivamente smentite dagli stessi lavoratori, ed aprendo di fatto una crisi
della rappresentatività sindacale.
Adesso
i nodi stanno venendo al pettine e da più parti si invoca il ritorno a dei
meccanismi automatici che consentano di recuperare la perdita del potere
d’acquisto della retribuzione. Quante volte abbiamo scritto nei nostri
comunicati della necessità di un ritorno alla scala mobile, come unico baluardo
alla progressiva inarrestabile erosione delle nostre buste paga? Sembrava una
battaglia antica e fuori moda e invece…..i fatti ancora una volta ci danno
ragione.
Di
questo contesto, il nostro piccolo microcosmo non sembra essersi accorto, poiché
da più parti si inneggia all’accordo sul Fondo per l’anno 2004 come
una svolta epocale, quando invece a noi appare soltanto una ulteriore tappa
verso una assoluta perdita dei diritti dei lavoratori, tra i quali ci sembra
fondamentale sottolineare quello ad una retribuzione dignitosa.
Col
nuovo accordo, siglato dalle OO.SS. tutte (eccetto la nostra!), è stato infatti
deciso per l’Amministrazione Centrale di non fissare alcuna percentuale per
l’erogazione automatica in base alla presenza che, seppure da noi contestata,
rappresentava almeno una clausola di salvaguardia per i lavoratori di questo
Ministero. Il tutto sarà invece deciso in sede di contrattazione a livello
decentrato, sui tavoli demandati all’incontro tra R.S.U. e rappresentanti
dell’Amministrazione. Quindi anche la percentuale che, negli accordi
precedenti, veniva assegnata in base alla presenza, assicurando un minimo di
omogeneità nella distribuzione del Fondo, sarà, ora, oggetto di
contrattazione. Succederà quindi quello che è successo sempre, moltiplicato in
questo caso alla ennesima potenza, ovvero che si mercanteggerà sulla pelle dei
lavoratori e che la discrezionalità, spesso parente prossima
dell’ingiustizia, diventerà l’unico criterio oggettivo.
Abbiamo
portato ai tavoli contrattuali migliaia di firme di lavoratori di questa
Amministrazione raccolte su tutto il territorio nazionale al fine di ottenere
una distribuzione automatica del Fondo come viatico all’introduzione della 14°
mensilità, da richiedersi in sede di contrattazione nazionale;questo avrebbe
comportato la possibilità di poter recuperare, almeno parzialmente, la perdita
del potere d’acquisto dei nostri stipendi, con una somma fissa e erogata in
tempi certi, in modo da ridistribuire in maniera omogenea un Fondo che, è
bene ricordarlo, è finanziato in gran parte dai soldi degli aumenti
contrattuali, cioè soldi nostri!
Le
richieste sono rimaste inascoltate, le firme raccolte sono state puntualmente
bollate dalle altre Organizzazioni Sindacali come un operazione demagogica.
Possiamo ben capire che è nell’interesse del datore di lavoro contrapporre e
dividere i lavoratori sulla assegnazione del premio annuale; anziché
riconoscere le mansioni superiori quotidianamente svolte, rimane più
conveniente cercare di garantirsi dedizione e continuità promettendo premialità
diversificata a fronte di stipendi insufficienti; quello che continua a stupirci
è che tali intendimenti vengano condivisi anche da coloro i quali sono chiamati
a difendere i diritti dei lavoratori!
Roma, 20 gennaio 2004