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La frustrazione ed il senso di inutilità
in cui sono precipitati centinaia di lavoratori del Ministero del Lavoro che in
questi giorni si stanno rivolgendo alla nostra organizzazione perché esclusi
dal percorso per l’accesso a B3, inevitabilmente ci porta alla mente il
comportamento facilone, sciagurato e arrogante ostentato da CGIL, CISL e UIL ed
Amministrazione durante la trattativa sul Contratto Integrativo ed il brindisi
all’atto della sua sottoscrizione.
Sentire piangere al telefono una lavoratrice di
cinquantatre anni che non è rientrata in graduatoria fa male. Essa è stata
esclusa dopo aver servito l’amministrazione per venticinque anni e
dopo aver avviato, qualche anno addietro, addirittura l’apertura della sede di
una Direzione Provinciale in una provincia di nuova costituzione.
Allo stesso modo sono stati trattati moltissimi altri
lavoratori,…un calcio nel sedere e via, e non è certo il ricorso la soluzione
poiché il problema dell’esclusione di altri lavoratori permane.
La RdB questo risultato l’aveva preannunciato:
migliaia di lavoratori e lavoratrici esclusi dai processi di
“riqualificazione” dopo decenni di servizio prestato.
Infatti, la nostra proposta era il passaggio di un livello
per tutte le lavoratrici e lavoratori poiché di fatto tutti, dagli ispettori
agli amministrativi, per tutta una serie di motivi, hanno svolto funzioni
ascrivibili al livello superiore ed il costo per questa operazione sarebbe stato
di poco più di 25 miliardi di vecchie lire.
Ora, ci vorrebbe uno scatto di dignità da parte di tutti i
lavoratori rifiutandosi di partecipare a questa farsa dei corsi. Rifiutarsi di
essere giudicati in cinque minuti dopo decenni di lavoro svolto, rifiutarsi di
essere contati come cavalli in una fiera per poi essere esclusi dopo la farsa
del colloquio.
Infatti dopo il corso di riqualificazione, che attualmente
prevede la partecipazione di 1425 lavoratrici e lavoratori, alla fine del
percorso, dopo il colloquio, 475 di essi risulteranno “perdenti” e
quindi soccomberanno sotto la scure della compatibilità economica, della
“meritocrazia”, dell’ipocrisia dei sindacati che danno indicazione di
ricorrere avverso la graduatoria determinata da criteri scelti da essi stessi.
COSTRUIAMO
INSIEME MOMENTI DI MOBILITAZIONE PER IMPORRE AD AMMINISTRAZIONE E SINDACATI IL
PASSAGGIO DI TUTTI I LAVORATORI AL LIVELLO SUPERIORE
I
SOLDI CHE SI SPENDONO PER I CORSI DI “RIQUALIFICAZIONE” PER ALBERGHI E
DOCENTI SAREBBERO SUFFICIENTI AD INQUADRARE AL LIVELLO SUPERIORE MIGLIAIA DI
LAVORATORI
Roma, 23 febbraio 2004