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E’
stata pubblicata il 24 giugno scorso la Circolare esplicativa che fornisce
chiarimenti operativi ai fini dell’applicazione del decreto legislativo
124/04. Nei
comunicati precedenti abbiamo già espresso critiche sulla totalità
dell’impianto considerato che al di là delle dichiarazioni di intenti si
ridurrà la
“vigilanza” finalizzata alla reale tutela dei diritti dei
lavoratori. Infatti, al personale ispettivo delle DPL è affidato anche
il compito di svolgere attività di prevenzione e promozione e, nel corso
di tali iniziative, il personale ispettivo non può esercitare funzione di
vigilanza né può svolgere alcuna attività di accertamento. Inoltre,
si crea un rapporto ambiguo tra datori di lavoro Direzione Generale,
DRL, DPL e Enti previdenziali che dietro compenso, con la stipula di una
apposita convenzione, forniranno aggiornamento e informazione. Sul
resto del decreto sicuramente avremo modo di ritornarci. Per
quanto concerne l’aspetto che interessa direttamente i lavoratori del
Ministero del Lavoro la circolare ribadisce quanto già espresso
nell’art. sei del decreto legislativo 124 accomunando quindi ispettori e
addetti alla vigilanza in un unico “personale ispettivo” ed estendendo
anche agli addetti alla vigilanza
la titolarità di ufficiale di Polizia Giudiziaria. Ma
l’attribuzione della qualità di u.P.G. non rappresenta la soluzione del
problema, pertanto, continua la rivendicazione che dal 1999 ad oggi la RdB
insieme ai lavoratori sottopagati
porta avanti per l’inquadramento in C2
in base alle funzioni che svolgono. Ciò, per ora, rappresenta
un doppio vantaggio per la sola Amministrazione: essa si tutela da
eventuali tentativi da parte delle aziende di inficiare un lavoro svolto
dagli addetti alla vigilanza senza l’adeguata competenza giuridica e,
cosa altrettanto grave, permane la differenza retributiva di due livelli
considerato che essi svolgono le stesse funzioni degli ispettori del
lavoro. Tutto ciò non è tollerabile. Bisogna
urgentemente andare verso la soluzione del problema, modificando
quei criteri precedentemente introdotti da CGIL, CISL e UIL
attraverso i meccanismi contenuti nel vigente contratto integrativo che
rendono incerto il passaggio al livello superiore, prevedendo quindi il
passaggio certo per tutti gli addetti alla vigilanza che svolgono
l’attività ispettiva, indipendentemente dal titolo di studio
poiché si tratta di ricollocazione in base alla funzione. Allo
stesso modo, occorre prevedere una dotazione organica in funzione delle
competenze vecchie e nuove del Ministero del Lavoro; un aumento
consistente dell’attività di vigilanza e una drastica riduzione dei
tempi di attesa
per i tentativi di conciliazione obbligatori. Devono essere
coinvolti nei percorsi di riqualificazione i sesti livelli che nella
precedente tornata contrattuale si sono visti togliere la possibilità di
un passaggio a collaboratore amministrativo poiché sono stati fatti
sparire 570 posti e tutti quei lavoratori che, per i criteri meritocratici
e clientelari sono stati esclusi o non hanno superato la “selezione”. Roma
26 giugno ’04
RdB P.I. – Ministero Lavoro |