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Missioni
e formazione nel mirino del governo, è questo il prezzo da pagare a
carico dei dipendenti del Ministero del Lavoro per risanare i conti dello
Stato, con l’ennesima manovra da rapina, incidendo sui bilanci della
pubblica amministrazione. Infatti
dei circa 1,9 miliardi di euro, che rappresentano la somma complessiva
della manovra relativa alla pubblica amministrazione, 479 milioni
risultano a carico di questo Ministero: 479 milioni di tagli che andranno
ad incidere fortemente proprio su quei capitoli di spesa che dovrebbero
garantire sia l’attività esterna di vigilanza, sia quello che attiene
alla formazione del personale. La
mannaia si abbatte sul collo dei lavoratori di questa amministrazione
quasi con calcolata precisione, in un momento che oseremo definire
“topico”, all’indomani della recente diffusione della circolare
esplicativa del D.L. 124/04 sulla riforma del servizio ispettivo. Come
se non bastasse già quest’ultima a paralizzare l’attività su tutto
il territorio nazionale, attività che, ricordiamo, dovrebbe garantire la
tutela e i diritti dei lavoratori esterni, il governo vede bene, con i
tagli relativi al nostro Ministero, di azzerare i fondi destinati a tutte
le missioni, compresi quelli necessari all’attività ispettiva e senza i
quali questo fondamentale compito istituzionale diviene inattuabile. Le
garanzie sul mondo del lavoro fanno parte, insieme al diritto allo studio
e il diritto alla salute, di quello stato sociale che la politica
neoliberista intende ormai da anni smantellare. Rimane
difficile disquisire con i colleghi addetti alle funzioni della vigilanza
sugli effetti della nuova normativa quando si rende impossibile agli
stessi esercitare il proprio compito sul territorio indipendentemente
dalle norme che devono applicare. Appare totalmente inutile da parte
dell’Amministrazione ammettere la totale insufficienza del personale
ispettivo in servizio, prevedere una formazione dello stesso personale in
base alla nuova normativa, discutere di piante organiche che permettano in
un prossimo futuro di ampliare i numeri all’interno di queste funzioni
e poi prendere atto della precisa volontà da parte del governo di
azzerare con un “sol colpo di manovra” la possibilità stessa di
esercitare con continuità l’attività in questione. Stesso
dicasi per i tagli relativi alla formazione, direttamente connessa, per
quanto riguarda oggi la nostra amministrazione, alle missioni
relative ai processi di riqualificazione ancora in essere ed espletamento
dei previsti corsi. Meno
soldi, meno diritti, nessuna garanzia e tutela
questo è il brutto tormentone estivo che stanno trasmettendo ormai a
tappeto. Crediamo
che nessuno abbia voglia di ballarlo!! Roma 28 luglio ’04 |