Si
è svolto oggi, 13 ottobre, un incontro con
l’Amministrazione che avrebbe dovuto avere come ordine del
giorno l’individuazione delle materie relative al prossimo
contratto integrativo.
In
apertura, l’amministrazione ha comunicato l’assenza della
CISL dal tavolo delle trattative.
Chiaramente,
la scelta della CISL, di non aprire la discussione sul nuovo
contratto integrativo di ministero, pur legittima non può però
bloccare l’intera attività sindacale.
Non
esprimiamo valutazioni sulle posizioni assunte dalla Cisl
attraverso i comunicati degli ultimi mesi, nei quali si
addebita a programmi, commissioni ed altro il mancato
superamento dei percorsi di riqualificazione di una gran parte
dei lavoratori.
Riteniamo
però che gran parte delle responsabilità vadano ricercate
nei criteri e nella definizione dei punteggi individuati con
il vecchio contratto integrativo. Invitiamo pertanto la Cisl
ad individuare criteri trasparenti, giusti ed oggettivi,
evitando che qualcuno possa utilizzare un qualsiasi potere
discrezionale.
Durante
la riunione di oggi si sono affrontate problematiche
propedeutiche alla discussione del nuovo contratto integrativo
e problematiche relative al precedente contratto integrativo,
che certamente devono essere riportate ad un tavolo tecnico
per poter garantire a chi ne ha diritto il passaggio in
relazione alla funzione svolta.
Riteniamo
vi siano delle priorità, al momento, che bisogna
necessariamente considerare ancora prima di avviare qualsiasi
discussione sul nuovo contratto integrativo.
Parliamo
ad es. del percorso relativo al personale ispettivo
inquadrato in B3, al
quale, con i criteri definiti nell’attuale contratto
integrativo, non è garantito nemmeno il passaggio alla
posizione economica C1.
Abbiamo
richiesto all’Amministrazione, ed alle altre OO.SS.,
l’apertura di un tavolo tecnico al fine di ridefinire i
criteri e i punteggi per garantire a tutti gli addetti
alla vigilanza, anche
se non in possesso del titolo di studio richiesto, il
passaggio alla posizione C2, trattandosi di un corretto
inquadramento in base alla funzione svolta.
Corretto
inquadramento che si rende oggi ancora più urgente
considerati i continui infortuni sul lavoro anche mortali, non
solo gli ultimi eclatanti casi di questi giorni, oltre alla
continua evasione contributiva. Il loro giusto inquadramento
significherebbe altri 525 ispettori del lavoro che, a pieno
titolo, sarebbero presenti sul territorio nazionale.
Sulla
possibilità di modificare i criteri, garantendo il passaggio
a tutti coloro che svolgono la funzione ispettiva, abbiamo
registrato la disponibilità delle altre OO.SS., presenti
oggi al tavolo, e dell’Amministrazione. Contestualmente,
ribadiamo però che questo passaggio non può essere
finanziato con i soldi del Fondo Unico considerato che a suo
tempo il Ministero del
Tesoro ha verificato la fattibilità dei percorsi e, pertanto,
la congruità della spesa occorrente per tutti i passaggi di
Area, sia verso C1 che verso B1, spesa che a questo punto è
necessario rendere esigibile.
Non
praticabili ci sembrano anche altre proposte provenienti dalle
altre oo.ss. che, benevolmente, potremmo definire
elettoralistiche, come lo stralcio delle posizioni super dal
contesto del più generale contratto integrativo. Riteniamo,
infatti, che una previsione della spesa occorrente per le
posizioni super, indipendentemente dai numeri, debba essere
fatta nel contesto più generale di tutti i passaggi di
livello che saranno previsti nel prossimo contratto
integrativo.
Sul
punto invitiamo invece l’amministrazione a far fede agli
impegni presi per una celere definizione delle nuove dotazioni
organiche.
In
merito alla vigilanza sul lavoro la RdB PI/CUB il 29 ottobre
prossimo terrà una assemblea-dibattito presso la sede
centrale di Via Flavia, alla quale tutti i lavoratori sono
invitati a partecipare.
Altra
priorità da affrontare è rappresentata dagli oltre
duemila lavoratori inquadrati nella posizione economica B3 che
a suo tempo si sono visti
“scippare” quei 570 posti che erano previsti per il
passaggio alla posizione economica C1.
Un’attenzione
particolare merita la mancanza di regole in cui si trovano
costantemente ad operare i lavoratori su tutto il territorio
nazionale, determinate dalle politiche “argentine” che
hanno ulteriormente deteriorato le condizioni di vita e di
lavoro della generalità dei lavoratori.
Pertanto,
almeno un migliaio degli attuali lavoratori amministrativi
inquadrati in B3 potrebbero essere riqualificati ed utilizzati
nella vigilanza sul territorio, per salvaguardare i
diritti dei lavoratori e la sicurezza sui luoghi di lavoro; il
restante personale, correttamente inquadrato in C1,
essere adibito ai compiti del Servizio Politiche del Lavoro,
in particolare nelle commissioni di conciliazione, mentre lo
stato di degrado cui è ormai giunta l’”informatica”
nella nostra amministrazione rende ormai urgente un corretto
inquadramento ed utilizzo del personale informatico.
Così
come dovranno parimenti trovare soluzione le aspettative di quei
lavoratori inquadrati in B1 e B2 che sono stati esclusi dai
percorsi di riqualificazione o che non hanno superato la
prova selettiva non risultando idonei, anche se qualche
organizzazione sindacale ritiene che chi non ha superato
l’esame è perché … non ha studiato. Tale
dichiarazione si commenta da sola, considerato che è riferita
a lavoratori che magari hanno servito per trenta anni
l’Amministrazione ed hanno anche studiato mesi.
Riteniamo che le procedure a garanzia della dignità dei
lavoratori oltre che della loro professionalità debbano
essere ben altre di quelle previste dal vecchio integrativo.
Queste
proposte e le altre contenute nella nostra piattaforma
contrattuale dovranno essere sostenute da tutti i lavoratori
rafforzando la nostra organizzazione sindacale, aumentando
ulteriormente il nostro peso contrattuale, candidandosi e
votando la lista RdB Pubblico Impiego.
Le
elezioni per il rinnovo delle RSU rappresentano anche e
soprattutto una scelta tra diverse proposte sindacali ed una
grossa opportunità per un radicale mutamento delle politiche
sindacali anche nella nostra amministrazione.
ELEZIONI
RSU 2004
Non
un rito, ma una sfida e una opportunità
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