Le
ultime morti bianche dimostrano, qualora ce ne fosse bisogno,
la reale inefficacia delle scelte operate dal Ministro Maroni
massimo responsabile dell’attività di vigilanza sul lavoro,
nonostante la continua propaganda, nelle trasmissioni
televisive, sull’emersione del lavoro nero.
La
RdB ha più volte denunciato il peggioramento delle condizioni
su tutti i posti di lavoro, derivante da leggi liberiste che
riducono diritti e tutele e inevitabilmente riducono la
sicurezza.
Infatti,
le aziende per
ottenere maggiori profitti riducono il costo del lavoro
risparmiando anche sulla sicurezza. Pertanto, è necessario
che il Ministro del Lavoro metta in campo tutte le risorse per
ridurre il continuo stillicidio di vite umane, partendo da
quelle che si hanno a disposizione.
Il
Ministro Maroni deve:
·
far uscire immediatamente sul territorio
nazionale i circa quattrocento
ispettori del lavoro che rimangono negli uffici svolgendo
funzioni amministrative;
·
accelerare le procedure per il concorso relativo
all’assunzione dei circa 800 nuovi ispettori del lavoro, la
cui assunzione era prevista già da qualche hanno
·
riconoscere ai propri dipendenti, addetti alla vigilanza,
sottopagati di ben due livelli (circa 400 euro) la piena titolarità delle funzioni che svolgono
attraverso il corretto inquadramento professionale come già
previsto dai contratti nazionali;
·
riorganizzare gli uffici periferici (Direzioni Provinciali e
Regionali del Lavoro), privilegiando realmente l’attività
di vigilanza su iniziativa e non come avviene presso tanti
Uffici Periferici dove
i Dirigenti prevedono l’assegnazione di decine di ispettori del lavoro
all’attività formativa, mentre, gli stessi potrebbero
essere destinati alla vigilanza ordinaria, incidendo così
sull’evasione contributiva e sulla sicurezza nei posti di
lavoro;
·
attivare corsi di formazione in tema di prevenzione e sicurezza per
tutto il personale della vigilanza ordinaria, formazione utile
e necessaria per l’attività di vigilanza.
Roma
5 aprile ’05
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