In data 7 aprile 2005 si è
svolto, presso la sede di via Flavia in Roma, l’ultimo degli
incontri tra Amministrazioni e OO.SS. sul tema della
formazione ed è stato firmato il relativo accordo.
Testo
accordo
- Piano
Formativo 2005
Il
budget a disposizione dell’Amministrazione per il corrente
anno è di 794.633 euro.
Il 70% circa di queste risorse dovrà essere
utilizzato per la realizzazione dei corsi concorsi ancora in
essere relativi ai passaggi verso le posizioni economiche B1
(addetto e coadiutore), B2 (operatore amministrativo ) e C1
(esperto informatico, per accertatore del lavoro sembrano già
accantonate le risorse necessarie), mentre il 15% dovrà
essere destinato alla formazione dei dirigenti.
In
sostanza, ad un primo esame, la somma destinata alla
formazione per l’anno 2005 per tutto il personale livellato
(aree A, B e C) di questa Amministrazione è il restante 15%
che, da un rapido calcolo, ammonterebbe alla somma di 119.198,
euro in più, euro in meno!!!
Nonostante
le assicurazioni date nei precedenti incontri
dall’Amministrazione, rappresentata in materia di formazione
dalla Dott.ssa Amalia BALLETTA, e il suo sicuro, certo impegno
a far sì che un accorto utilizzo della somma destinata ai
percorsi di riqualificazione sopraccitati possa essere
risparmiata cercando, ove siano praticabili, forme diverse di
svolgimento dei corsi stessi (come ad es. su territorio
regionale anziché nazionale, reperendo locali a costo zero
etc.) rimane il dato di fatto
che, ad oggi, le risorse destinate alla totalità del
personale livellato sono pari a quelle destinate ai Dirigenti.
Per questo motivo ci siamo
rivolti negli incontri precedenti con preoccupazione
all’Amministrazione cercando di sottolineare come,
indipendentemente dagli sforzi e dall’impegno posto in
essere per ottimizzare al meglio le risorse disponibili, i
punti di caduta evidenti in materia di qualsiasi piano di
formazione erano più di uno:
l’esiguità
delle risorse a fronte di migliaia di colleghi a cui necessita
formazione e aggiornamento per rispondere alle richieste di
professionalità sempre più pressanti da parte
dell’Amministrazione;
il
coinvolgimento di una esigua parte del personale di area A B
nei due unici corsi di formazione di tipo, peraltro,
generalistico;
l’utilizzo
di una considerevole parte dei fondi residui per la formazione
dei dirigenti, pari a quelli che attualmente dovrebbero essere
utilizzati per il restante personale e…..
su questo vogliamo spendere una parola in più:
indipendentemente dai progetti dell’amministrazione in
merito alla formazione della classe dirigente ci pare
inaccettabile che si preveda di mettere a disposizione per la
formazione di questa una cifra eguale o, fermo restando gli
eventuali risparmi di cui si è fatta menzione, di poco
inferiore a quella che dovrebbe essere utilizzata per il resto
di tutti i lavoratori !!!!
Non
intendiamo dire con questo che ai dirigenti non deve essere
consentita alcuna formazione, ma gli strumenti economici e
tecnici che
gli stessi hanno a disposizione sono ben diversi da quelli di
cui può disporre il restante personale.
Questa
O.S. ritiene da sempre che la
formazione sia un dovere per l’amministrazione e un diritto
per tutti i lavoratori.
E’
un dovere per una Amministrazione
perché la stessa richiede ai propri dipendenti una
professionalità sempre maggiore, utilizzando e sfruttando
quelle professionalità già in essere (addetti alla
vigilanza, informatici di fatto ma non di nome, assistenti ed
operatori amministrativi impegnati in obblighi, competenze,
responsabilità, conciliazioni delle controversie di lavoro,
contenzioso e via discorrendo), indipendentemente dal loro
inquadramento economico, per le mansioni e per le funzioni
che più le necessitano; è un diritto per tutti i
lavoratori perché intorno alla questione della formazione
del personale si è giocata la partita degli attuali corsi di
riqualificazione. Partita giocata e persa da una gran parte
dei lavoratori a cui, in un passato più o meno recente, la
gestione clientelare o, se si vuol cortesemente definire
pressappochista, aveva negato l’accesso alla formazione ai
più favorendo i soliti noti. Il risultato di tale partita ora
pesa in modo determinante ai fini dell’accesso a tutti i
corsi di riqualificazione e
questo non può essere ignorato.
Lo
ignorano invece coloro i quali, soddisfatti di avere ottenuto
da parte dell’Amministrazione un accordo in cui la stessa si
impegna ad una futura trasparenza dei criteri utilizzati per
avviare il personale alla formazione, non hanno esitato a
sottoscrivere ed approvare un piano di formazione per l’anno
2005 che prevede, da una parte, una formazione di tipo
specialistico dedicata in particolar modo all’area
Dirigenziale e/o, in minor misura, a funzionari
che rivestono particolari responsabilità, ed in cui
spiccano seminari per il “consolidamento della cultura
manageriale” e “sulle tecniche di stile di
leadership” e, dall’altra, una formazione di tipo
generalistico che coinvolge le aree funzionali A B C e
prevede due corsi: uno per la comunicazione istituzionale e
relazioni con il pubblico: servizi accoglienza, l’altro
un corso base sui prodotti Microsoft, che l’amministrazione
si ostina a definire “principali
strumenti di office automation”
Inoltre
la Direzione Generale per l’Ispezione potrà disporre di un
budget di 40.000 euro per la realizzazione di due corsi
relativi uno sulla legge Biagi e sul D.lg. 124/04 destinato al
personale ispettivo, al personale appartenente all’Arma dei
Carabinieri ed al personale dell’area B, addetto ai servizi
legali e contenzioso; l’altro un seminario di
approfondimento sugli sviluppi della legge Biagi e sui decreti
attuativi destinato ai soli Dirigenti
Ma
quanti saranno i lavoratori delle aree funzionali A B C
coinvolti per l’anno 2005 nella formazione se la somma a
disposizione per i Dirigenti è pressocchè pari a quella
messa a disposizione per il restante personale?
A
questo proposito si può anche giocare con le intenzioni e le
parole, sostenendo, così, come fa l’Amministrazione che con
i corsi concorsi il personale “riqualificato e non”
ha già fruito in parte della formazione !!!
Ma
la matematica non è un’opinione e i numeri ci costringono
ad altre considerazioni. Seppure all’incirca il 50% dei
lavoratori di questa Amministrazione alla fine dei processi di
riqualificazione è stata coinvolta nella “formazione”
finalizzata ad un passaggio economico superiore, solo una
parte di essi lo ha ottenuto. Gli esclusi sono stati formati a
quali finalità ?!? Quella forse di continuare a fare lo
stesso lavoro di sempre con la medesima retribuzione ?!? La
professionalità che hanno acquisito come si concretizza ? In
un altro ventennio di svolgimento di mansioni/funzioni
superiori a fronte di nessun riconoscimento ?!?
Ed
il restante personale a cui non è stato concesso l’accesso
alla riqualificazione proprio in virtù del fatto che la
formazione fosse appannaggio di pochi ora potrà essere
confortato dal sapere che per l’anno 2005 vi sono a
disposizioni tali risorse e che parte considerevole delle
stesse s’intende utilizzarle per la formazione di qualche
decina di dirigenti???
Per questi motivi alla RdB è
stato impossibile firmare un accordo impostato in
questo modo e, al di là delle ragioni sostanziali su esposte,
anche per altre ragioni.
Se
l’accordo su un piano di formazione deve, in sintesi,
rappresentare anche quello che l’amministrazione e le OO.SS.
sottoscrittrici intendono proporre alle aspettative dei
lavoratori, il messaggio
veicolato dall’accordo firmato il 7 aprile è inequivocabile: viste le esigue risorse a disposizione si
preferisce formare poche decine di dirigenti in luogo del
coinvolgimenti di almeno una parte di quelle migliaia di
lavoratori che da decenni reggono le sorti dell’
Amministrazione centrale e territoriale nei ruoli e nelle
funzioni che nulla hanno a che vedere con il semplice utilizzo
dei computer e tanto meno con le relazioni col pubblico e coi
servizi di accoglienza.
E’
necessario rendersi conto, nella situazione di estremo disagio
in cui, oramai, versa gran parte del personale di questa
Amministrazione, soprattutto a seguito delle scelte fatte ed
attuate nel contratto integrativo in materia di
riqualificazione, che tematiche quali quelle della formazione,
dell’utilizzo del F.U.A. e del prossimo futuro
integrativo non sono disgiunte fra loro ma
devono rappresentare un’unica positiva risposta al
malessere che pervade i lavoratori a cui da troppo tempo viene
sottratto molto e restituito poco.
Roma
09.04.05
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