In data 16.06.2005 è stato
firmato l’accordo integrativo che prevede l’avvio di
iniziative di formazione destinate al personale delle aree
funzionali e dirigenziali a supporto della programmazione e
dell’attuazione delle politiche sociali. Tale accordo
coinvolgerà, nell’ambito del programma PON ATAS OBI attuato
dal FORMEZ, parte del personale in servizio presso le sedi
delle DPL e DRL delle regioni Campania, Puglia, Molise,
Basilicata, Calabria e Sardegna; i costi saranno a carico del
Formez eccettuata la diaria giornaliera che non dovrà superare
un costo massimo e complessivo di 2.600 euro.
Un piccolo miracolo
reso possibile, sicuramente, dal lavoro dell’amministrazione
che ha ottenuto formazione a costo quasi zero utilizzando le
iniziative per la formazione nel campo sociale attuate dal
FORMEZ.
Quindi quest’anno la
formazione presso il Ministero del Lavoro si farà! Il problema
è, però, che i destinatari della formazione saranno sempre gli
stessi soggetti: dirigenti e funzionari!
Questo per merito, anche,
dell’accordo concluso in data 7 aprile con il quale
l’amministrazione e i sindacati firmatari destinavano la metà
del ridottissimo budget a disposizione per l’anno 2005 alla
formazione, sempre, di dirigenti e funzionari lasciando il
resto di….niente alle migliaia di lavoratori delle qualifiche
B ed A. Abbiamo osteggiato quell’accordo senza apporre su di
esso la nostra firma perché lo ritenevamo, e a ragione, un
accordo altamente penalizzante per la maggioranza dei
lavoratori di questa amministrazione che da decenni attendono
una giusta collocazione nelle funzioni che da sempre svolgono.
Per le stesse motivazioni, non abbiamo ritenuto di dover
firmare, anche, il presente accordo nel la coerenza che ci ha
sempre contraddistinto nei confronti dei lavoratori.
L’utilizzazione del personale in
funzioni diverse da quelle nelle quali lo stesso è stato a suo
tempo assunto ed inquadrato in posizioni economiche che oggi
non hanno più ragione di essere non è affatto disgiunto dalle
questioni riguardanti la formazione.
La formazione, soprattutto in
quest’ultimo quinquennio, ha determinato pesantemente ed in
modo fortemente discriminatorio l’accesso ai corsi di
riqualificazione; la partecipazione o meno ad essa ha,
addirittura, impedito, in molti casi, persino l’accesso alle
graduatorie stesse da parte di quei lavoratori con più
anzianità di servizio.
Continuare a fare una politica
dove la formazione è in gran parte destinata a dirigenti e
funzionari oltre che ha sottintendere un’impronta tutta
verticistica dell’amministrazione, significa anche e
soprattutto, veicolare un messaggio negativo a chi, già
demotivato e frustrato dopo decenni di servizio nei quali gli
è stata preclusa ogni possibilità di avanzamento di carriera,
vede scorrere via il proprio senso d’appartenenza a questa
Ministero attraverso i rivoli di un torrente che alimenta
sempre e solo le stesse fontane.
Formare il personale rimane un
dovere dell’amministrazione e un diritto per tutti i
lavoratori, l’utilizzo dei fondi a disposizione, delle
eventuali possibilità di inserimenti di programmi anche
esterni alle disponibilità del Ministero devono essere
convogliate verso quei lavoratori per i quali la formazione è
rimasta sempre un lontano miraggio.
Roma, 22.06.2005
RdB/P.I. -
Coordinamento Lavoro |