Il Coordinamento Nazionale del
Ministero del Lavoro riunitosi in data 9 e 10 settembre 2005
a conclusione dei lavori ribadisce la propria netta critica
verso i processi di trasformazione di segno liberista in atto
da tempo nella società e che sempre più drammaticamente
attraversano il mondo del lavoro.
Alla riorganizzazione
fortemente piramidale dell’apparato burocratico all’interno
del Ministero del Lavoro e alla proliferazione del numero dei
Sottosegretari, corrisponde lo svuotamento dell’intervento
reale sul territorio e l’abbandono, di fatto, della propria
funzione sociale.
Infatti, con il D. Lgs.
124/04, attuativo della Legge 30, l’attività ispettiva è
ridotta a mera comparsa in quanto tra l’attività di
consulenza e la moltiplicazione degli atti amministrativi
necessari alla definizione di ogni singola ispezione, i
pochissimi ispettori esistenti sono trasformati in impiegati
amministrativi con funzioni conciliative e di consulenza. Del
resto i dati ufficiali in possesso dell’Amministrazione al di
là delle finzioni propagandistiche e mediatiche, dimostrano
che le giornate ispettive sono sensibilmente diminuite ed il
numero delle ditte visitate è ridotto di un terzo.
Inoltre il personale
ispettivo dal 2001 al 2005 si è ridotto del 31% senza contare
tutti quegli ispettori permanentemente distolti dalla attività
di vigilanza perché risucchiati dall’apparato amministrativo.
Ben poco inciderà sull’efficacia dell’intervento ispettivo
l’assunzione dei circa 870 nuovi ispettori di cui sono in
corso le procedure.
Degli oltre 800.000
euro di fondi destinati alla formazione del personale per il
2005 solo 40.000 euro sono a disposizione della Direzione
Generale per l’Ispezione del Lavoro per la realizzazione di
due corsi, di cui uno destinato ai dirigenti, incentrati
unicamente sulla legge Biagi e il D.Lgs. 124/04 non prevedendo
nulla in materia di sicurezza sul lavoro.
Il meccanismo perverso
della produttività legato al raggiungimento degli obiettivi di
fatto trasforma una funzione sociale in una sterile ricerca
dei numeri al solo scopo di redigere le statistiche, senza
minimamente curarsi del contenuto qualitativo del singolo
intervento provocando in tal modo la distorsione della
funzione propria dell’attività di vigilanza e di prevenzione.
Il Coordinamento
ribadisce la necessità di abrogare la legge 30, figlia del
“pacchetto Treu”, per restituire dignità ai lavoratori e di
uscire dalle devastanti politiche liberiste che provocano ogni
giorno lo stillicidio dei morti sul lavoro.
10 settembre ’05 |