SENATO
DELLA REPUBBLICA
------ XIV LEGISLATURA ------
860a
SEDUTA PUBBLICA
MERCOLEDÌ
14 SETTEMBRE 2005
(Antimeridiana)
MALABARBA
- Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali -
Premesso:
che nel
mese di aprile 2005 è stato sottoscritto presso il Ministero
del lavoro e delle politiche sociali l'accordo riguardante il
piano di formazione del personale per l'anno 2005 il cui
importo è di 794.633,00 euro;
che tale
accordo, tra l'altro, prevede che la Direzione Generale per
l'Ispezione del Lavoro, istituita presso il Ministero a
seguito del decreto legislativo n. 124 del 23.04.04 con
compiti di direzione e coordinamento delle attività ispettive,
potrà disporre effettivamente di una somma di 40.000,00 euro
per la realizzazione di due corsi, uno relativo alla "legge
Biagi" ed al decreto legislativo n. 124/04 che prevede come
destinatari gli ispettori del lavoro amministrativi e tecnici,
addetti alla vigilanza ed al personale dell'Arma dei
carabinieri in servizio presso gli uffici periferici del
Ministero; l'altro corso, sempre sui medesimi argomenti, ha
come destinatari i soli dirigenti;
tenuto
conto:
che il
decreto legislativo n. 124/04, in applicazione della delega
contenuta nell'art. 8 della legge n. 30/2003 (riforma del
mercato del lavoro), non modifica la normativa esistente in
materia di igiene e sicurezza del lavoro e che, in tema di
grandi rischi, per contrastare la piaga degli infortuni sul
lavoro, con il decreto del Presidente del Consiglio dei
ministri 14.10.1997, n. 412, sono stati restituiti anche
all'Ispettorato del Lavoro (ora Direzioni Provinciali del
Lavoro) i compiti di vigilanza nel settore edile;
che tale
decisione legislativa ha il merito di ricollegare nel caso
specifico organicamente ad un unico ente la vigilanza sulla
regolarità del rapporto di lavoro tra impresa e dipendenti e
condizioni di sicurezza sul posto di lavoro, legame
inscindibile e che in generale è trascurato a vantaggio di una
divisione dei ruoli che porta ad ispezioni parziali nei
settori produttivi ove viene accertata la ragione di
inadempienze ed infortuni senza metterla in relazione alla
regolarità o meno del rapporto di lavoro;
considerato:
il fatto
che gli ispettori del lavoro ricoprono per legge la qualifica
di Ufficiali di Polizia Giudiziaria a differenza degli
accertatori della sicurezza del lavoro (termine corretto)
impiegati presso le ASL, che acquisiscono tale qualifica solo
dopo specifica indicazione prefettizia e tale circostanza
consente ormai da tempo alle Procure della Repubblica
territorialmente competenti di affidare, in tutti gli ambiti
lavorativi, indagini conoscitive, accertative e probatorie sia
in tema di sicurezza ed igiene del lavoro sia in tema di
prevenzione infortuni e di inchieste infortuni, agli ispettori
del lavoro;
che il
Ministero del lavoro e delle politiche sociali, nonostante le
competenze sopra specificate e gli ambiti provinciali in cui
operano gli ispettori nonché le decine di migliaia di
richieste d'intervento provenienti da enti pubblici privati e
da singoli cittadini, ha organici ridotti al di sotto di
minimi storici, in assenza di programmazione per il necessario
turn over derivante dall'età media del personale;
che il
personale ispettivo opera ormai con mezzi propri ed a spese
proprie, con uno spirito di abnegazione difficilmente
riscontrabile in altre circostanze, senza percepire nei
termini previsti i rimborsi né tanto meno le indennità,
finanche gli straordinari, che vengono tramutati in migliaia
di ore di riposo compensativo rivelandosi un danno effettivo
per la collettività e per la funzionalità del servizio, che
vede ulteriormente diminuire il personale disponibile;
che nella
tabella fornita dall'Amministrazione alle organizzazioni
sindacali in data 14/7/2004, in occasione della presentazione
della proposta sulla rideterminazione delle dotazioni
organiche, viene evidenziato il rapporto tra numero delle
aziende esistenti e personale ispettivo, ove il personale
ispettivo appare assolutamente sovrastimato poiché nella
dicitura "personale dell'area ispettiva" sono inclusi anche
gli impiegati amministrativi di supporto, tra l'altro privi
della tessera ispettiva e quindi incapaci giuridicamente di
poter compier un qualsiasi atto accertativo;
che il
numero degli ispettori tecnici è assolutamente inferiore a
quello degli ispettori amministrativi già di per sé ridotto al
di là di minimi accettabili per produrre un qualche risultato
con efficacia;
che i
dati forniti dal Ministero del lavoro e delle politiche
sociali sono i seguenti:
Ambito
territoriale |
Numero
aziende |
Personale dell'area ispettiva |
Numero
di aziende per unità di personale |
Abruzzo |
12.640 |
55 |
2.298 |
Basilicata |
56.050 |
36 |
1.557 |
Calabria |
204.992 |
142 |
1.444 |
Campania |
316.631 |
276 |
1.147 |
Emilia
Romagna |
404.724 |
138 |
2.933 |
Friuli-Venezia Giulia |
108.792 |
49 |
2.220 |
Lazio |
546.726 |
312 |
1.752 |
Liguria |
191.714 |
83 |
2.310 |
Lombardia |
906.899 |
236 |
3.843 |
Marche |
163.273 |
75 |
2.177 |
Molise |
33.537 |
39 |
860 |
Piemonte |
427.292 |
152 |
2.811 |
Puglia |
383.967 |
215 |
1.786 |
Sardegna |
135.181 |
80 |
1.690 |
Toscana |
360.472 |
172 |
2.096 |
Umbria |
90.513 |
49 |
1.847 |
Veneto |
427.670 |
116 |
3.687 |
Valle
D'Aosta |
12.654 |
20 |
633 |
Totale |
4.897.495 |
2.245 |
2.182 |
che in
realtà, ad esempio, la situazione degli organici ispettivi
presso la Direzione Provinciale del Lavoro di Roma è la
seguente: ispettori della vigilanza ordinaria 91 (sulla
carta), addetti alla vigilanza 20, ispettori tecnici 10;
che,
sebbene sia stato espletato di recente un concorso per
l'assunzione di 800 ispettori, tale numero non tiene conto in
alcun modo del carico di lavoro attualmente pendente presso le
singole Direzioni Provinciali del Lavoro e del numero di
ispettori che da qui ai prossimi tre anni lascerà
l'Amministrazione per andare in pensione (media nazionale di
visita per singola azienda in considerazione del numero delle
imprese e del numero degli ispettori: una ogni 12 anni di
attività);
che dal
punto di vista legislativo si è assistito negli ultimi anni ad
un'inversione di tendenza per cui il Ministero del lavoro e
delle politiche sociali è stato incaricato, tramite i propri
organi ispettivi, di scovare immigrati clandestini, forse in
ossequio ai relatori della "legge Bossi-Fini", piuttosto che
di incrementare i controlli nelle materie di competenza,
controlli che la cosiddetta riforma dei servizi ispettivi ha
complicato ulteriormente e allungato artificiosamente in
termini di prescrizione, consentendo ancora di più all'impresa
che viola costantemente le norme di legge quell'impunità già
acquisita da tempo in materia fiscale,
si chiede
di sapere:
se il
Ministro in indirizzo non ritenga necessaria l'istituzione di
corsi di formazione ed aggiornamento per tutti gli ispettori
dell'area della vigilanza amministrativa sulla legge n. 626/94
e successive modificazioni ed integrazioni ed un coordinamento
degli ispettori della prevenzione, igiene e sicurezza presso
tutte le Direzioni Provinciali del Lavoro;
se il
Ministero non ritenga prioritaria l'istituzione di corsi di
formazione ed aggiornamento per tutti gli ispettori,
quantomeno per gli ispettori della prevenzione, igiene e
sicurezza, sul decreto legislativo n. 494/96 e successive
modificazioni ed integrazioni e sul decreto del Presidente
della Repubblica 3 luglio 2003, n. 222, ovvero sulla normativa
che ha recepito la legislazione europea in materia di
sicurezza sui cantieri mobili e temporanei responsabilizzando
in tema di sicurezza committenti, professionisti e tecnici,
imprese e lavoratori;
se il
Ministero non ritenga altresì necessaria la programmazione ed
il coordinamento, nei e tra i suoi servizi ispettivi, di una
sistematica attività di vigilanza sugli appalti pubblici e
privati, a cominciare dalle grandi opere, ma non solo, che
ricolleghi organicamente la vigilanza sugli appalti, quella
sulla regolarità del rapporto di lavoro e quella sulla
sicurezza, in un'azione univoca in grado di incidere realmente
sulle condizioni di lavoro e sulla salvaguardia dell'integrità
fisica dei lavoratori;
se il
Ministro non ritenga necessario potenziare le dotazioni
organiche relative ai profili professionali della vigilanza,
per esempio istituendo dei corsi di formazione per ispettori
del lavoro, con rilascio della tessera ispettiva, indirizzati
al personale amministrativo dell'area C attualmente impiegato
in tutti i settori del Ministero, anche non in possesso dei
requisiti richiesti per l'accesso dall'esterno a tale
qualifica, cioè senza laurea ma con il diploma di scuola media
di secondo grado.
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