Riqualificazione
Il 19
febbraio del 1999 veniva alla luce il CCNL del comparto
Ministeri relativo al quadriennio 1998-2001. Uno dei
contratti più poveri economicamente dall’avvento dell’era
della concertazione e dall’introduzione delle inflazioni
programmate.
Il
contratto veniva però sostenuto con entusiasmo da chi ci
credeva, non noi, come un evento storico per i ministeri:
introduceva i percorsi di riqualificazione, facendo balenare
la possibilità del “passaggio di livello”, e le posizioni
super.
I
percorsi di riqualificazione per i passaggi all’interno
della stessa area (A, B, C) sarebbero stati finanziati
attingendo dai fondi del FUA già previsti per il personale.
I passaggi da un’area all’altra sarebbero invece stati
finanziati dal Ministero del Tesoro con appositi
stanziamenti. Anche le posizioni super sarebbero state
finanziate attingendo sempre dallo stesso FUA.
Eravamo
nettamente contrari a quell’impianto in quanto consentiva
una riorganizzazione della macchina amministrativa non solo
a costo zero, un classico, ma addirittura servendosi di
quanto già stanziato per il salario dei dipendenti.
E’ come
dire che io, lavoratore, ho diritto alla progressione di
carriera e ad essere inquadrato nella corretta posizione
economica in base alle mansioni che sto svolgendo, ma per
fare ciò i “soldi” li metto di tasca mia, attraverso il FUA.
Se
preferite è come dire che io, amministrazione, a causa delle
modifiche nei processi lavorativi, ho necessità di personale
inquadrato in funzioni e posizioni economiche diverse e per
far ciò mi servo dei “soldi” che sono già dei lavoratori, il
FUA.
Con le
posizioni super ci si trova poi in presenza di personale che
svolge identiche mansioni e funzioni ma con diversa
retribuzione e a questa differenza retributiva si arriva
sempre sottraendola dal FUA, dagli stessi “soldi” del
personale interessato. In vulgaris sarebbe “cornuti e
mazziati”.
Era,
in sostanza, una risposta, negativa, a quanto andavamo
affermando da anni. I profondi processi di trasformazione
della pubblica amministrazione avevano condotto al
diffondersi del fenomeno del mansionismo. Il personale
andava inquadrato nella corretta posizione economica in base
alle funzioni svolte o richieste ma con appositi
stanziamenti economici e non servendosi di ciò che era già
parte del salario, il FUA.
Il 25
ottobre dell’anno 2000 veniva invece alla luce il Contratto
Integrativo del Ministero del Lavoro, anche questo accolto
da entusiasmo, grida di giubilo, appositi festeggiamenti e
congratulazioni reciproche per l’ottimo lavoro svolto fra i
rappresentanti dell’amministrazione e le oo.ss firmatarie di
quell’accordo, cioè CGIL, CISL, UIL, UGL, CONFSALL e CISAL.
La RdB
non partecipò al comitato dei festeggiamenti nè firmò quell’accordo,
fortemente preoccupati per le discriminazioni, le
ingiustizie e le profonde lacerazioni che avrebbe
determinato tra tutto il personale dell’amministrazione.
Oggi,
quando manca ormai qualche giorno al 7° compleanno
dell’era delle riqualificazioni, sembrano tutti
profondamento critici nei confronti dei criteri di selezione
introdotti da quel contratto, come se quei criteri fossero
stati imposti da qualcuno e non fortemente cercati e voluti
dalle parti, amministrazione ed oo.ss. firmatarie.
Ci
permettiamo solo di dire: pensarci prima no? O forse siamo
stati fortemente responsabile nel non sottoscrivere quei
criteri?
Prendiamo
atto delle mutate condizioni, ma facciamo anche presente
come i famosi colloqui di selezione, con i dipendenti a
giudizio dei propri stessi dirigenti, hanno avuto una parte
di rilievo nelle discriminazioni ed ingiustizie varie di cui
si parlava prima.
All’interno di quel contratto integrativo, con l’art. 10, si
prendeva atto in qualche modo, di alcune profonde
contraddizioni nell’inquadramento del personale. Proviamo a
vedere come sono state “risolte” quelle contraddizioni.
Alla
lettera a) si parlava degli Ispettori del Lavoro in
questi termini: “considerato che il CCNL prevede la funzione
ispettiva nella posizione economica C2”.
Proprio
così, anche se è chiaro che la funzione ispettiva è prevista
in C2, avviamo un percorso di riqualificazione, anche se
senza prova selettiva, per inquadrare questo personale in
C2, utilizzando la “cassa” del FUA.
Eppure in
questo passaggio sono riusciti a perdere una trentina di
Ispettori rimasti in C1, mentre 150 di loro hanno potuto
svolgere un corso di formazione per Ispettore del Lavoro ed
essere inquadrati come ... Funzionario amministrativo !!! Il
diritto di opzione !!
La
lettera b) si occupava degli addetti alla vigilanza,
ai quali, nonostante le considerazioni precedenti, la
funzione ispettiva in C2, si concedeva “il diritto a
partecipare” al corso-concorso per accertatore del lavore ed
essere inquadrati, se vincenti, in C1.
Pensiamo
sia inutile ogni altra considerazione, potrebbe invece
essere utile riscrivere quanto da noi messo a verbale di
quell’accordo, nel lontano anno 2000: “Per
gli Assistenti dell’Ispettorato del Lavoro (sconosciuti
prima di quell’incontro del 30 marzo 1999, durante il quale
la RdB pose il problema relativo al loro giusto
inquadramento) si evidenzia una maggiore indeterminatezza
[rispetto agli Ispettori del Lavoro] per il passaggio di
livello dalla posizione economica B3 alla posizione
economica C1 in quanto non prevede alcun percorso
concretamente preferenziale, quindi nell’incertezza
l’Amministrazione prevede anche per loro il mantenimento,
fino ad esaurimento, del vecchio profilo professionale.”
Oggi,
anche se venissero inquadrati in C1, che non è la loro
posizione economica, un centinaio di loro si sono persi per
strada, inquadrati in B3 ...fino ad esaurimento.
La
lettera c), forse nessuno se ne ricorda, si occupava invece
degli Ispettori di società cooperative.
C’è poco
da aggiungere oltre a quanto da noi già messo a verbale 6
anni fa: “è una presa in giro per i lavoratori del
Ministero che svolgono questa funzione.”
Alla
lettera d) si attestava addirittura la presenza all’interno
del Ministero del Lavoro di “personale informatico”
che “nella quasi totalità dei casi” non era inquadrato nei
corrispondenti profili professionali e se ne ravvisava,
addirittura, la “necessità di prevederne una giusta
collocazione”.
Oggi,
addì 12 febbraio 2006, che fine ha fatto e come viene
utilizzato quel personale informatico che tanta parte aveva
avuto nell’avvio dei processi di informatizzazione della
nostra amministrazione?
Mancava,
colpevolmente, una lettera e) che riguardasse il
personale amministrativo dell’area B, nella stragrande
maggioranza dei casi impegnato a svolgere mansioni
superiori, spesso riconducibili alle funzioni previste
nell’area C.
Idonei, non idonei ed esclusi
Se tutto
quanto previsto dai percorsi di riqualificazione fosse
giunto a conclusione, e così non è dopo 6 anni, nel
precedente documento “l’America”, avevamo conteggiato in
quasi 3.200, considerando gli Ispettori tra i riqualificati,
i colleghi esclusi dai passaggi.
Tra questi
circa 700, nelle varie posizioni economiche, sono i famosi
“idonei”, colleghi ai quali è stata ventilata
l’illusione di poter raggiungere la famosa “America” ma per
i quali l’integrativo non prevedeva neanche la possibilità
di scorrimento delle graduatorie per coprire eventuali posti
vacanti, anzi non ne prevedeva proprio l’esistenza.
Se volete,
colleghi che sono riusciti a portare a compimento tutto il
percorso del gioco dell’oca della riqualificazione e che
giunti al traguardo sono “tornati alla casella iniziale”.
Oggi
qualcuno si accorge di questa figura (oops, gli idonei !!!),
creata dal “maccherone” che loro stessi hanno messo in
piedi, facendo balenare una ulteriore “America”.
Siamo
certi che tutti terranno conto anche di quell’altro tipo, i
2.500 “esclusi” che non sono riusciti a sorteggiare
il biglietto giusto e non hanno partecipato neanche al primo
percorso del gioco dell’oca.
Con le
piante organiche ormai definite, è fondamentale capire e
rivendicare, se è possibile prevedere che tutto il personale
escluso dai precedenti percorsi possa essere inquadrato al
livello superiore.
Nella
tabella sotto i passaggi possibili. La tabella è stata
costruita tenendo presente che:
·
i
passaggi a C3 sono riservati al personale interno;
·
nei
restanti passaggi, una quota pari al 50% è riservata per le
assunzioni dall’esterno;
·
Gli
870 Ispettori del lavoro sono già inseriti nel personale in
servizio in C2 e considerati nella quota di assunzioni
riservate all’esterno, anche se qualcuno avrà una diversa
interpretazione.
passaggi a c3 |
|
|
|
|
|
|
In
serv. |
Non
riqual. |
idonei |
Piante org. |
passaggi |
In
servizio |
C3 |
680 |
|
|
1000 |
320 |
C3 |
1000 |
C2 |
2019 |
256 |
136 |
|
|
C2 |
1699 |
|
|
|
|
|
|
|
|
passaggi a c2 |
|
|
|
|
|
|
In
serv. |
Non
riqual. |
idonei |
Piante org. |
passaggi |
In
servizio |
C2 |
2569 |
|
|
3415 |
846 |
C2 |
3415 |
C1 |
896 |
246 |
41 |
|
|
C1 |
50 |
|
|
|
|
|
|
|
|
passaggi a c1 |
|
|
|
|
|
|
In
serv. |
Non
riqual. |
idonei |
Piante org. |
passaggi |
In
servizio |
C1 |
50 |
|
|
2500 |
1225 |
C1 |
1275 |
B3 |
2111 |
1161 |
379 |
|
|
B3 |
886 |
|
|
|
|
|
|
|
|
passaggi a b3 |
|
|
|
|
|
|
In
serv. |
Non
riqual. |
idonei |
Piante org. |
passaggi |
In
servizio |
B3 |
886 |
|
|
2120 |
617 |
B3 |
1503 |
B2 |
1122 |
725 |
126 |
|
|
B2 |
505 |
|
|
|
|
|
|
|
|
passaggi a b2 |
|
|
|
|
|
|
In
serv. |
Non
riqual. |
idonei |
Piante org. |
passaggi |
In
servizio |
B2 |
505 |
|
|
1130 |
313 |
B2 |
818 |
B1 |
451 |
136 |
79 |
|
|
B1 |
138 |
|
|
|
|
|
|
|
|
passaggi a b1 |
|
|
|
|
|
|
In
serv. |
Non
riqual. |
idonei |
Piante org. |
passaggi |
In
servizio |
B1 |
138 |
|
|
550 |
206 |
B1 |
344 |
A1 |
51 |
|
|
|
|
A1 |
-155 |
Vediamo
come leggere la tabella, prendendo ad es. i possibili
passaggi a C1:
al
termine dei precenti passaggi (verso C3 e C2) rimangono in
servizio 50 unità di personale;
la pianta
organica prevede 2.500 unità;
sono
quindi possibili 1.225 passaggi, tenendo conto del 50% da
riservare all’esterno;
in B3 sono
presenti 2.111 unità di personale;
di cui
1.161 che non hanno usufruito dei precedenti percorsi di
riqualificazione e tra questi 379 idonei;
al termine
del percorso di riqualificazione saranno presenti 1.275
unità di personale in C1, mentre 886 saranno quelli presenti
in B3.
E’
possibile, col prossimo contratto integrativo, che tutto il
personale escluso dai precedenti percorsi possa essere
inquadrato al livello superiore.
Questa
non è una certezza, ma la nostra piattaforma rivendicativa,
sulla quale chiediamo il massimo del consenso, della
partecipazione e dell’impegno di tutto il personale.
Passaggi d’area e circolare della Funzione Pubblica
In questo
contesto, ecco però giungere la circolare “interpretativa”
della Funzione Pubblica che considera i passaggi d’area, da
A1 a B1 e da B3 a C1, cioè proprio quelli che non andavano a
gravare sul FUA, come nuove assunzioni e quindi soggette al
blocco previsto dalla Finanziaria per il 2005.
Per dar
conto della confusione e dell’approssimazione con cui
vengono trattati certi argomenti riportiamo il parere del
9/11/2005 del Consiglio di Stato – Commissione speciale
pubblico impiego:
“La
necessaria selettività, imposta dal vigente assetto
costituzionale, del passaggio del personale interno di una
data amministrazione a una fascia superiore costituisce una
conferma alla interpretazione che estende l’applicabilità
del termine assunzioni di cui alla legge finanziaria per il
2005 anche a tali fattispecie. In altri termini, il lemma
assunzione, come da ultimo confermato anche dalla recente
sentenza delle s.u. della Cassazione n. 14259 del 7 luglio
2005, deve essere correlato alla qualifica che il candidato
tende a conseguire e non all’ingresso iniziale nella pianta
organica del personale, dal momento che, oltretutto,
l’accesso nell’area superiore del personale interno o
esterno implica esso stesso un ampliamento della pianta
organica” (?!)
Sarà una
facile battuta ma crediamo che il Consiglio di Stato abbia
bisogno di qualche ... buon consiglio.
Sarebbe
stato sufficiente scrivere “quanto stanziato per voi ci
serve ad altro” piuttosto che arrampicarsi sugli specchi con
una tale sfilza di illogicità.
Con tali
deduzioni anche i passaggi all’interno delle aree potrebbero
essere equiparati a nuove assunzioni oppure sarebbe
sufficiente non prevedere alcuna prova selettiva per evitare
tale alta interpretazione logico-deduttiva.
Neo
assunto a chi ? Si
vuole forse dire che i colleghi che dovrebbero transitare in
B1 o C1 dopo 20 anni e passa di servizio, dovrebbero
superare il periodo di prova? che per 3 anni hanno diritto a
due giorni in meno di ferie? (Questo passaggio del CCNL del
1995 non sono in tanti a ricordarselo). Che passano
automaticamente al regime di TFR?
Eppure la
Circ. della Funzione Pubblica del 25 gennaio precisa che
sono soggette ad autorizzazioni ad assumere in deroga al
blocco anche i “passaggi verticali che comportano passaggio
tra le aree” e che tale autorizzazione può essere richiesta
solo a conclusione di un complicato percorso ad ostacoli che
dovrà essere preceduto dall’emanazione del bando di mobilità
tra amministrazioni per la copertura dei posti messi a
concorso.
Qualcuno
potrebbe obiettare, ma sì, paghiamo di tasca nostra, col FUA,
anche i passaggi d’area. Non è possibile, il CCNL prevede il
finanziamento del Tesoro e così deve essere, valga per tutti
l’esempio della bocciatura dell’integrativo del Ministero
delle Infrastrutture che prevedeva appunto il finanziamento
dei passaggi d’area attraverso il FUA.
Se
lasciata passare “in cavalleria”, una tale aberrante
interpretazione chiude in partenza qualsiasi discussione sul
prossimo contratto integrativo.
La
circolare ha infatti pesanti ricadute su tutto il
personale della nostra amministrazione:
il
personale dell’area C, perchè in questo contesto nessun
integrativo è possibile senza trasformarlo in un
“contratticchio” senza alcun contenuto e che nei fatti
darebbe via libero al blocco dei passaggi d’area;
Il
personale in B3, perchè il loro passaggio in C1 è già
bloccato in partenza;
Il
personale in B2 e B1, perchè nessun passaggio è
possibile col personale ancora bloccato in B3;
I
vincitori dei recenti corsi concorso per C1 e B1, che,
ancora oggi, si chiedono quando potranno firmare. La
risposta è ... nel 2008, forse.
A
proposito di “stato delle relazioni sindacali” è il caso di
dar conto della cortesia e della celerità dimostrata
dall’amministrazione con l’assordante silenzio in risposta
alla nostra formale richiesta di informazioni del 27 gennaio
scorso.
Un
nuovo contratto integrativo, ma anche la conclusione del
precedente, potrà esserci solamente con la consapevolezza
del personale e la sua partecipazione alle iniziative da
mettere subito in campo per spazzare via tali
interpretazioni, che non fanno che inserirsi nel continuo
attacco alla dignità ed al salario dei dipendenti pubblici.
Indennità di trasferta e risorse per la vigilanza
La
protesta ormai dilaga.
Siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla quantità di
documenti giunti da ogni DPL, e delle quali riusciremo a dar
conto solo in parte in un separato documento, in risposta
all’invito che avevamo rivolto a tutti i colleghi di aderire
ed estendere le iniziative di protesta che giungevano dalle
prime DPL a partire da quella di Ascoli.
Dalle
risultanze delle assemblee che si stanno tenendo dappertutto
è ormai evidente che la maggioranza del personale ispettivo
ha revocato la
disponibilità all’uso del proprio mezzo di trasporto per
l’effettuazione del servizio di vigilanza, che viene
effettuato con il solo utilizzo dei mezzi pubblici di linea,
previa indicazione da parte dell’ufficio dei mezzi da
utilizzare e degli orari di partenza e rientro in sede e
relativo anticipo del costo del biglietto.
Il
personale ispettivo sta ormai delineando una piattaforma
contrattuale che reclama
SALARIO, DIRITTI, DIGNITA’
Mettendo
in risalto
·
Scarso potere d’acquisto delle retribuzioni
·
Rinnovi contrattuali non rispettati nei tempi
Rivendicando:
·
il
riconoscimento (al pari di altri organi di vigilanza)
dell’indennità di p.g.;
·
il riconoscimento di una indennità di funzione commisurata
alla natura disagiata e rischiosa dell’attività di
vigilanza;
·
l’adeguamento della polizza assicurativa (KASKO) alla
copertura totale del danno eventualmente subito, sia per i
danni al proprio mezzo di trasporto che alla persona;
·
tutela
legale per possibili fatti legati all’attività di vigilanza
·
l’adeguamento del trattamento economico al pari dei colleghi
degli altri istituti di vigilanza;
·
l’adeguamento del rimborso chilometrico alla tabelle ACI.
Rivendicazione che si inseriscono in una generale richiesta
di rispetto, dignità e valorizzazione professionale della
funzione ispettiva.
Tutte rivendicazione che hanno il nostro pieno e totale
sostegno.
Un
inaspettato “movimento” che non deve essere disperso ma
allargato ed al quale è necessario fornire tutto l’appoggio
possibile e scadenze di lotta unificanti.
Funzionamento degli uffici
Parole
tante, fatti niente; anzi tanti, ma in senso contrario a
quello che sarebbe necessario.
La
Pubblica Amministrazione, di per sè una risorsa per la
collettività, considerata terreno di razzia e risorsa da
depredare.
Gli ultimi
paurosi tagli operati dall’ultima finanziaria sui capitoli
di spesa necessari al normale quotidiano funzionamento degli
uffici, hanno già ridotto gli uffici stessi alla paralisi.
Da una
parte si sbandierano fantomatici e virtuali piani di “e-governament”,
si tengono seminari su un’inesistente amministrazione
digitale, dall’altra parte non c’è una lira, baby, neanche
per due francobolli e un pò di materiale di cancelleria.
E
come al solito, i lavoratori si ritrovano nel mezzo, tra
l’incudine di un servizio da fornire ed il martello della
totale assenza di mezzi per fornirlo.
Cooperazione
Sembra aver
destato scandalo il protocollo d’intesa tra Ministero del
Lavoro e Ministero delle Attività Produttive ... per la
previsione di mobilità volontaria del personale della DPL e
DRL di Roma senza accordo sindacale.
Per noi lo
scandalo è ancora più grave: la svendita delle funzioni
relative alla vigilanza sul movimento cooperativo e la
svendita delle professionalità di tanti colleghi.
E’ il
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali la sede
naturale dell’intervento relativo alla cooperazione come di
altre materie a partire dalle competenze relative
all’immigrazione ora disperse in mille rivoli gestiti da
quell’inefficace ed inutile organismo che si chiama Sportello
Unico per l’Immigrazione.
Roma, 12
febbraio 2006 |