PERCORSI DI RIQUALIFICAZIONE, SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE E VERITA' DEI FATTI

Nei giorni scorsi č stato diffuso tra i lavoratori del nostro Ministero un comunicato stampa della Direzione Nazionale RdB Pubblico Impiego ed il Notiziario sindacale n. 7/2002 redatto da RdB Ministero delle Finanze.

Ne č seguito un simpaticamente polemico e per certi versi esilarante comunicato della CGIL FP-Ministero del Lavoro che tenta "doverosamente" di ristabilire la veritą dei fatti.

In sintesi si afferma che la sentenza della Corte Costituzionale non ha riflessi alcuno sui processi di riqualificazione previsti dal CCNI del Ministero del Lavoro.

In un momento in cui si parla, il pił delle volte a sproposito, di federalismo e decentramento non avevamo ancora avuto notizie di una autonoma ed indipendente Repubblica del Ministero del Lavoro avulsa dal contesto nazionale.

Dunque, nei nostri documenti si afferma che il dispositivo generale della sentenza della Corte Costituzionale sia tale da rappresentare un serio problema e un pericolo per tutti i processi di riqualificazione di tutti i Ministeri.

Citiamo, testualmente, quanto affermato dal comunicato congiunto CGIL-CISL-UIL del Ministero delle Finanze che indice uno sciopero dei lavoratori delle Finanze per il 3 giugno (contro chi? Contro la sentenza? Contro la Costituzione? Contro il Governo? Contro le "connotazioni strumentali e pretestuosi" di RdB?):

"Tale sentenza non potrą non avere riflessi altresģ sulle procedure in atto previste dal vigente CCNL relative alla riqualificazione che interessano altre decine di migliaia di lavoratori delle Finanze".

Ahi, ahi !!! Che la mano destra non sappia cosa faccia la mano sinistra? Per la CGIL-Finanze tale sentenza si ripercuote sugli altri processi di riqualificazione previste da norme contrattuali. Lo stesso identico comunicato č stato diffuso al Ministero della Difesa. Che la CGIL-Ministero del Lavoro non sappia cosa faccia il resto della CGIL?

Afferma, la CGIL-Ministero del Lavoro, che č vero che č stata emanata la sentenza n. 194/2002 della Corte Costituzionale (grazie!), che tale sentenza dichiara l'illegittimitą costituzionale delle L. 549/95 e 133/99 ( certamente!)  ma che tale sentenza non riguarda le norme contrattuali.

Singolare osservazione! Esiste dunque la Costituzione, atto fondativo della Repubblica e norma massima di regolazione delle relazioni tra cittadini e/o tra enti pubblici, ed esistono i contratti che vanno ben oltre la Costituzione. Oltre quanto ? Fino al Supremo? Diciamo che in un eccesso di onnipotenza i contratti firmati dalla CGIL-Ministero del Lavoro sembrano collocarsi tra il Supremo e la Costituzione.

Noi semplicemente affermiamo che la sentenza della Corte Costituzionale (basta leggere il dispositivo !!) ha un carattere talmente generalizzabile  da rappresentare un serio problema per tutti gli altri processi di riqualificazione previsti da semplici norme contrattuali ( come sembra rendersi conto anche l'altra CGIL).

Notiamo, inoltre, qualche contraddizione, come dire, di logica pura. Si afferma, in tale comunicato, che  "le contestazioni della Corte sono state possibili perchč le norme citate si riferivano a procedure concorsuali pubbliche e a risorse finanziarie dello Stato"

Veramente tali norme si riferiscono a passaggi di livello riservati esclusivamente al personale interno delle Finanze. Che non sia il caso di un'attenta rilettura dell'intera sentenza da parte della CGIL-Ministero del Lavoro? Si afferma poi che i problemi relativi alla riqualificazione del nostro Ministero siano legati a resistenze del Tesoro per i finanziamenti dei passaggi fra le aree. Appunto, eventualmente, "risorse finanziarie dello Stato". Perchč i passaggi all'interno delle aree sono salvi, siam furbi noi, ce li paghiamo con i nostri stessi soldi !!!

Se mai i processi di riqualificazione previsti dall'integrativo dovessero tutti andare a buon fine, quali risorse rimarranno nel Fondo di Amministrazione? Cosa risponderete ai lavoratori quando ci si renderą conto di non essere rientrati nei passaggi di livello, quindi uguale lavoro (magari con mansioni superiori alla propria qualifica) e retribuzione complessiva inferiore ? O di essere rientrati nella riqualificazione e ritrovarsi a fare lo stesso lavoro fatto da sempre, con la stessa retribuzione complessiva, ma con un bell'inquadramento formale al livello superiore?

Si afferma inoltre che il contratto integrativo, approvato a seguito della consultazione (ehm, vogliamo fare un'inchiesta tra tutti i lavoratori, in merito a tale consultazione?), pur non essendo stato sottoscritto da RdB ( infatti ci assumiamo la responsabilitą di non firmare qualsiasi accordo, quando riteniamo che questo non tuteli adeguatamente gli interessi generali di tutti i lavoratori) consentirą l'avvio dei percorsi di riqualificazione e l'attribuzione delle posizioni super per migliaia di lavoratori.

Cala trinchetto!! Dal 25 ottobre 2000 non č stata attribuita alcuna posizione super che riguarda eventualmente UNO migliaia di lavoratori complessivamente. Differenze retributive tra lavoratori che svolgono le stesse funzioni? No grazie !! Soprattutto se legata in maniera preponderante all'anzianitą di servizio. Allora chiamiamola col suo nome, noi ci stiamo, quindi:

- retribuzione di anzianitą per tutti legata a parametri certi e coerenti;

- risoluzione del problema di chi svolge, di fatto, mansioni superiori, attraverso un loro corretto e coerente inquadramento professionale;

- diritto alla progressione di carriera attraverso meccanismi altrettanto certi e coerenti, legati alla professionalitą acquisita e dimostrata, inattaccabili giuridicamente.

Per quanto riguarda i percorsi di riqualificazione, questi sono sotto gli occhi di tutti.

Viene meno tutto l'impianto dell'ultimo CCNL, propagandato come il Contratto che garantiva la progressione di carriera, tacendo su tutti gli altri diritti calpestati, compresi gli irridenti aumenti retributivi. Viene meno proprio sui meccanismi finto concorsual-meritocratici messi in piedi, proprio quei meccanismi che avevamo contestato con forza.

La sentenza della Corte Costituzionale, come la sentenza del TAR che aveva rinviato il tutto alla Corte, sono chiare se si vuole fare i conti con la realtą: l'incostituzionalitą di quel percorso di riqualificazione, per analogia, rende incostituzionali tutti i passaggi tra e fra le aree (certo solo al Ministero delle Finanze, perchč č notorio che gli altri Ministeri seguono autonome costituzioni).

Volendo leggere attentamente la sentenza della Corte Costituzionale, l'unica strada percorribile č quella che abbiamo sempre dichiarato: la battaglia contro il mansionismo, battaglia nč estremistica nč irresponsabile, ma realistica.

Per questo ci rivolgiamo a tutti i lavoratori che hanno smesso di credere a tutto e che hanno voglia di lottare per il riconoscimento dei loro diritti.

L'OBIETTIVO E' IL RICONOSCIMENTO DELLE MANSIONI SUPERIORI SVOLTE E L'AUTOMATICO INQUADRAMENTO ECONOMICO NELLA POSIZIONE COERENTE CON L'ATTIVITA' SVOLTA  

Roma, 23 maggio 2002

 

RdB - Pubblico Impiego

Coord. Ministero del Lavoro