Dopo
l’incontro con il dott. Bolaffi, tenutosi alla vigilia dell’assemblea e del
presidio sotto la sede del Ministro del Lavoro, durante il quale ci aveva
assicurato una calendarizzazione dei percorsi di riqualificazione entro il 25
luglio scorso, impegno riproposto anche dal Capo di Gabinetto, in data 30 luglio
veniamo a sapere, dalla dott.sa Bagalino, che gli stessi percorsi saranno
rivisitati alla luce delle indicazioni della “FAMOSA SENTENZA” e di quelle
fornite nei giorni scorsi dal Ministro Frattini durante appositi e specifici
incontri con le Amministrazioni.
Questo
comporterà inevitabilmente un consistente ridimensionamento numerico dei
lavoratori che saranno coinvolti nei percorsi di riqualificazione dal momento
che le indicazioni di Frattini consistono nel riservare all’accesso
dall’esterno il 50 % dei posti.
La
stessa cosa dicasi per quanto concerne i percorsi
degli informatici e degli addetti alla vigilanza con l’aggravante che
dei bandi che interessano questi ultimi profili
non se ne vede luce.
In
merito poi agli addetti alla vigilanza si raggiunge il paradosso poiché di
fatto, se l’amministrazione rispetterà i suddetti parametri ( il 50 %
dall’esterno ), la maggior parte di loro continuerà a svolgere le attuali
mansioni inquadrate dal CCNL nella posizione economica C1, sotto pagati
vedendosi così negato non solo il diritto alla carriera ma anche un diritto
soggettivo contrattualmente previsto in considerazione delle funzioni che per
legge svolge.
Si
tratta, in ogni caso, di una altra beffa nei confronti dei lavoratori per noi inaccettabile !
Infatti,
significa una ulteriore riduzione dei posti a disposizione dei lavoratori per la
progressione di carriera, tra l’altro già penalizzati per l’esiguità dei
posti disponibili contenuti nel contratto integrativo
rispetto ai circa diecimila dipendenti e che, pertanto, le RdB non hanno
sottoscritto.
La
nostra Amministrazione dimostra,
accettando le semplici indicazioni di Frattini, il quale si guarda bene
dall’emanare una direttiva chiara ed ufficiale, una piena sudditanza nel
ridurre ulteriormente i diritti dei lavoratori, in piena sintonia con quelli che
sono gli attacchi a tutto il mondo del lavoro portati avanti dalle politiche
dettate dai potentati economici e dai padroni.
In
merito alle trasformazioni del ministero del Lavoro,in considerazione della riforma costituzionale che
delega alle Regioni il potere di legiferare in materia di lavoro e di sicurezza
sul lavoro, e di altro, ad oggi non ci è dato di sapere, tranne che per
quelle notizie spesso contraddittorie riportate sulla stampa quale è il
progetto del Ministro Maroni e la ripercussione che avrà sui dipendenti del
ministero.
Considerato
che il progetto dell’attuale governo in materia di mercato del lavoro (
ulteriore flessibilità e precarizzazione ), in materia di previdenza e sanità,
di blocco delle assunzioni nella Pubblica Amministrazione in considerazione del
mantenimento della spesa pubblica secondo le direttrici delineate a Lisbona e a
Barcellona c’è veramente di che preoccuparsi.
C’è
da registrare, inoltre, che l’atteso
incontro con il Ministro annunciatoci durante un incontro tenutosi nella
prima quindicina di luglio dal Capo di Gabinetto in tempi brevi slitterà a
settembre; evidentemente il
Ministro è preso da altri impegni quali: monitorare gli scioperanti con il
chiaro tentativo di intimidire i lavoratori che alzano la testa e si ribellano
– rendere ancora più flessibile il mercato del lavoro ( come se i Governi
precedenti con il sostegno incondizionato di CGIL, CISL,UIL non avessero già
fatto abbastanza ).
Ad
oggi quindi non si intravede nulla di positivo, anzi, secondo queste ultime
informazioni forniteci dall’Amministrazione la situazione è ulteriormente
peggiorata, pertanto le relazioni sindacali rimangono interrotte da tutte le
OO.SS. tranne che da CISAL e CONFSALL su tutto il territorio nazionale e, al
contempo, dobbiamo
mettere in campo, anche presso gli
Uffici Periferici, tutte le iniziative idonee ad arginare i disegni nefasti
determinati da queste politiche scellerate e che inevitabilmente ricadono sulle
spalle dei lavoratori.
L’AGITAZIONE
CONTINUA – ALZIAMO LA TESTA !
Roma 31 luglio 2002
p.
Federazione RdB P.I. / Cataldo Di Napoli