PERCORSI DI RIQUALIFICAZIONE E CORRETTO INQUADRAMENTO RETRIBUTIVO |
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L’amministrazione ha emanato, nei giorni scorsi, un
comunicato con il quale si impegna a proseguire (?!) le procedure relative ai
percorsi di riqualificazione.
In attesa del parere dell’Avvocatura dello Stato.
Su questo Cgil, Cisl, Uil, Ugl hanno ripreso le relazioni
sindacali in precedenza interrotte. Ognuno ha le sue esigenze.
Intanto cominciano ad essere noti i pareri che un po’
tutte le amministrazioni hanno richiesto all’Avvocatura dello Stato e dovrebbe
ormai risultare evidente come quanto da noi affermato a suo tempo non era del
“terrorismo” nei confronti dei lavoratori ma del sano pragmatismo dettato da
una chiara visione della realtà.
La ben nota sentenza della Corte Costituzionale non ha
riflessi solo sullo specifico caso del Ministero delle Finanze, ma investe in
pieno, rendendoli nulli, tutti i percorsi di riqualificazione così come
impostati dai contratti integrativi.
Inutile minacciare azioni giudiziarie, contro chi poi?
Contro la Corte Costituzionale? Del resto quanto contenuto nella Costituzione
Italiana e nello stesso Decreto Legislativo 23/93 è ben noto da molto tempo.
Ogni organizzazione sindacale ha la propria strategia,
saranno i lavoratori, come sempre, a giudicare fatti e proposte.
I percorsi di riqualificazione sono stati un perfetto
fallimento, travolti dai ricorsi, questi sì vinti, intentati da migliaia di
lavoratori, ancor prima di essere definitivamente travolti dalla sentenza della
Corte Costituzionale. Non è il caso di rivedere tutto alla luce della nuova
situazione, senza infilare i lavoratori in una via senza uscita e perdere
ulteriore tempo?
Nella P.A., compreso il nostro Ministero, esistono
lavoratori che svolgono funzioni altre rispetto al loro inquadramento. Per loro
va previsto un corretto inquadramento retributivo. Non siamo nel caso di
personale dequalificato ed inutile al quale va elargita l’elemosina di una
riqualificazione. Questo personale non va ad occupare nuovi posti, sottraendoli
al pubblico concorso, ma svolge già, nei fatti, quelle funzioni. Vogliamo far
emergere dal sommerso un po’ di lavoro nero anche nella P.A.?
Va rivendicato con forza il diritto alla carriera attraverso
percorsi certi fondati su professionalità acquisita e competenze.
Su questo e su un
rafforzamento e riqualificazione del ruolo pubblico e della funzione sociale del
nostro Ministero, la RdB ha già chiamato i lavoratori alla mobilitazione e sta
effettuando un presidio sotto le sedi di Via Veneto e Via Fornovo, come parte di
un percorso che oltre allo sciopero generale del 18 ottobre, vedrà altre ed
ulteriori specifiche iniziative.
Saranno i lavoratori stessi, attraverso le loro mobilitazioni, le loro lotte, il loro rinnovato protagonismo, a riconquistare ed allargare i diritti negati negli ultimi decenni.
Roma,
5 ottobre 2002 |
p.
Federazione Pubblico Impiego Coordinamento
Nazionale Ministero Lavoro Angelo
Maio |