VIGILANZA SUL LAVORO E … ACCATTONAGGIO |
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Ravenna 15 gennaio
Un giovane operaio di 26 anni, dipendente della Marcegaglia, è rimasto ucciso stritolato in un nastro trasportatore.
Era stato assunto meno di un anno fa con contratto di formazione lavoro.
Reggio Emilia 16 gennaio
Un operaio di 40 anni, al suo primo giorno di lavoro per una ditta che ha in subappalto la costruzione di pali del cantiere 26 della TAV, è deceduto colpito violentemente da un travetto che si era sfilato. Solo qualche mese fa, sempre a Reggio Emilia, al cantiere 25 dei lavori della TAV era morto un altro operaio a seguito di infortunio sul lavoro.
2 giorni, 2 morti sul lavoro, solo in Emilia Romagna; notizie che non trovano spazio sui grandi mezzi di informazione; due persone comuni stritolate da quel terribile meccanismo che li considera semplici strumenti per aumentare la capacità produttiva e considera la sicurezza sul lavoro un optional che non produce reddito per l’azienda.
Dal rapporto annuale dei Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro emerge che le irregolarità riscontrate nelle loro indagini rappresentano “elemento strutturale dell’economia italiana”. Delle aziende ispezionate (21.431, una goccia) il 55% è irregolare, criminalità comune che ha trovato nelle nuove forme di flessibilità del mercato del lavoro, quale il lavoro interinale, co.co.co, occasionali, pseudo cooperative ed altre forme di lavoro autonomo utilizzate per mascherare lavoro subordinato,il proprio terreno di cultura, ambienti di lavoro “gravemente pericolosi” da non aver niente da invidiare ai paesi in via di sviluppo.
Questa è la dura, concreta realtà del mondo del lavoro. In questo contesto il Ministero del Lavoro, piuttosto che rafforzare ed incentivare le funzioni ed i compiti degli Ispettori del Lavoro, adeguandone i ridicoli organici (20 ispettori per l’intera provincia di Bologna) non trova di meglio che definire, (con circolare 61/2002 diffusa in questi giorni), l’accattonaggio un lavoro, e lo sfruttamento dei bambini per tale pratica, non un reato contro la persona ma una forma di lavoro nero, dando disposizioni affinché i suoi ispettori si mettano a ripulire le strade.
Problema sociale gravissimo quello dei minori sfruttati per l’accattonaggio, ma che non rientra nei poteri di intervento degli ispettori del lavoro, pena l’abuso. Problema che andrebbe invece affrontato con organici interventi strutturali, dal potenziamento dei servizi sociali degli enti locali alla radicale modifica della legislazione in materia di immigrazione.
O bisogna interpretare la circolare come un velato invito a lasciar perdere i controlli sulle aziende?
Bologna lì, 20
gennaio 2003
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Federazione RdB Pubblico Impiego – Emilia Romagna |