LA DERIVA INFORMATICA

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“Considerato che il personale informatico, attualmente operante presso il Ministero del Lavoro, nella quasi totalità dei casi, non risulta inquadrato in profili informatici …”

Così recita l’art. 10 del contratto integrativo di ministero sottoscritto da altre oo.ss. nell’ormai lontano 31 maggio 2000. Le Rdb si sono assunte la responsabilità di non sottoscrivere quel contratto integrativo, non ravvisando, tra l’altro, nella formulazione dell’art. 10 una concreta, rapida, reale soluzione alle specificità che noi stessi, con forza, avevamo posto all’attenzione di tutti. Soluzioni che a tutt’oggi non si intravedono se non, con notevole ritardo, per gli ispettori del lavoro.

E gli “informatici”? Sono ormai passati ben 3 anni e nulla è cambiato, tanto è peggiorato. Assistiamo alla progressiva trasformazione dell’amministrazione in un “rubinetto”, un erogatore di flussi di denaro pubblici verso mille destinazioni, tutte rigorosamente private, mentre l’amministrazione stessa si lega sempre più a tecnologie proprietarie, legando il proprio destino, ed i servizi pubblici in generale, alle strategie commerciali di ditte private.

Intanto l’amministrazione bandisce una gara d’appalto per la “Realizzazione di un centro servizi per la gestione del Sistema Informativo del Ministero”. Durata: 48 mesi. Costo: 8 milioni 584 mila euro (IVA esclusa). 2 milioni e 500 mila euro l’anno (IVA inclusa) di soldi pubblici quando gran parte dei servizi richiesti può essere svolto da personale interno al costo annuo di 200 mila euro (tutto compreso), il costo necessario per inquadrare nella posizione economica C1, e nel corretto profilo professionale, il personale attualmente inquadrato nell’area B. E stiamo parlando solo di uno dei molteplici contratti sottoscritti per la fornitura di servizi vari relativi ai sistemi informativi.

Gara immediatamente sospesa per valutare le implicazioni con la recente convenzione stipulata con Italia Lavoro SpA (!), agenzia alla quale viene affidata la progettazione, elaborazione, sviluppo e realizzazione dei servizi e dei sistemi informativi. Agenzia chiamata ad operare per l’ennesima, ciclica, rituale definizione dell’architettura generale del sistema.

Sono passati 5 anni dall’emanazione del D.Lgs. 469/97 che affidava al Ministero le attività di progettazione, sviluppo e gestione del Sistema Informativo Lavoro, 5 anni trascorsi nella definizione e ridefinizione dell’architettura, linee guida, convenzioni e gare d’appalto mentre i Centri per l’Impiego utilizzano il software a suo tempo realizzato dal personale del Ministero e gli Uffici del Lavoro aspettano ancora il software a suo tempo appaltato all’ennesimo “privato”.

Eppure viene affermato che vincoli di compatibilità economico-finanziaria impediscono gli stanziamenti necessari per i percorsi di riqualificazione del personale. 

E’ necessaria una immediata inversione di tendenza, restituendo centralità al ruolo pubblico delle amministrazioni, bloccando i processi di esternalizzazione in atto, potenziando i servizi, investendo sul personale, per la costruzione di un “welfare” al servizio dei bisogni espressi dalla collettività e non già al servizio dei profitti conseguibili dal mercato. 

E’ necessario contrastare la deriva informatica del Ministero del Lavoro attraverso:

L’apertura di un confronto con l’amministrazione sulle scelte strategiche operate in merito alla gestione dei sistemi informativi ed il ruolo che in essi riveste il personale interno;

L’immediato inquadramento nel profilo professionale di “esperto informatico”, livello economico C1, del personale attualmente inquadrato nell’area B.

Su questi temi le RdB promuovono due assemblee tra il personale informatico e non:

a Bologna, 8 febbraio 2003, h. 10.00 c/o la sede della Federazione PI Emilia Romagna, in Viale Silvani 12

a Roma, 22 febbraio 2003, h. 10.00 c/o la sede della Federazione Nazionale in Via dell’Aeroporto 129

Roma, 1 febbraio 2003

 

RdB Pubblico Impiego Lavoro e Politiche Sociali