TUTTO COME PREVISTO Fondo Unico d’ Amministrazione 2002/03 |
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In
data 16 aprile 2003 è stato sottoscritto da CGIL – CISL –UIL – UGL –
CISAL/FAS l’accordo che stabilisce i “nuovi” criteri di gestione delle
somme relative al Fondo per gli anni 2002/03.
Diciamo
subito che l’unico punto, presente tra le nostre richieste, che ci potrebbe
appassionare contenuto nelle 20 e passa pagine del predetto accordo riguarda il paragrafo 7 (ACCONTO), dove viene stabilito che entro il 31.05.2003
ciascun ufficio dovrà provvedere a comunicare alla Div. VI del Personale, per
il periodo gennaio-aprile 2003, le indennità previste dal contratto nazionale e
le presenze in servizio del personale al fine di determinare un acconto di circa
il 20% della parte di produttività (insomma
il massimo sforzo per ottenere….?!?); si spera che nel corso dei prossimi
anni questo meccanismo, sottoposto a costante rodaggio, peraltro a nostro
giudizio insufficiente per l’esiguità della percentuale corrisposta, possa
tornare utile alle tasche dei lavoratori.
Per
il resto….tutto come previsto!!!
Alla faccia delle migliaia di firme raccolte in pochi giorni dalla RdB,
alla faccia di tutti quei lavoratori che in questo modo volevano esprimere il
loro preciso dissenso in merito ai criteri con i quali il Fondo ormai da anni
viene ripartito, le OO.SS. firmatarie hanno ritenuto anche per il biennio
2002/03 di disputare con l’Amministrazione la solita partita del gioco al
ribasso firmando un accordo largamente peggiorativo rispetto anche a quelli
degli anni passati.
Cerchiamo
di analizzare uno per uno i punti salienti dell’accordo in questione
denunciando da subito che nelle premesse (pagg. 3 e 4) per il 2002 si ripercorre
la stessa strada degli accantonamenti relativi alle indennità accessorie di
diretta collaborazione (GABINETTO MINISTRO), indennità per personale (leggi
autisti e addetti ai servizi di anticamera) operanti sempre in relazione agli
uffici di diretta collaborazione col Ministro, indennità relativa al personale
non dirigente incaricato alla reggenza di uffici dirigenziali e per finire indennità per il personale coinvolto al
progetto e messa appunto software rilevazione presenze personale (GLPERS)……per
un totale di 338.318 euro
(660 milioni circa di vecchie
lire). In merito a queste scelte la RdB
sostiene da sempre l’arbitrarietà dell’accantonamento di somme di denaro
relative al pagamento di indennità che servono esclusivamente a
incentivare il normale funzionamento di alcuni pezzi di particolari uffici del
Ministero e che per questa ragione dovrebbero essere retribuite con fondi
esclusivamente messi a disposizione dall’Amministrazione e non già con quelli
tolti al F.U.A.
Veniamo
ora alle dolenti note relative alla produttività (paragrafo 3 pagg. 9 10 11)
dove si stabilisce che il 50% dovrà
essere attribuito sulla base della presenza in servizio e il restante 50% dovrà essere attribuito in relazione all’ “impegno
prestato” dal personale ai diversi livelli di responsabilità così come dovrà
essere individuato in sede di contrattazione decentrata.
Nelle
disposizioni generali è stabilito che il premio di produttività “non
possa superare la somma di 2000 euro
lordi” senza , però,stabilire
un equa forbice tale da impedire il notevole divario alla percezione di diversi,
inevitabili e incolmabili compensi tra un lavoratore e l’altro.
Per
quanto concerne il Fondo Unico di Amministrazione relativo all’anno 2003, è
prevista l’individuazione di
criteri “obiettivi” che permettono la remunerazione dell’impegno sia individuale
che collettivo – viene quindi reintrodotto il concetto della premiazione
individuale (fondino) che tanto faticosamente era stato tolto dai CCNL
precedenti?
Inoltre,
è previsto che, per il raggiungimento degli obiettivi, si farà ricorso a “forme innovative di organizzazione del lavoro” questa affermazione,
che, con tutta franchezza, data la forte carenza di personale esistente in
tanti Uffici Periferici, soprattutto di personale ispettivo in
considerazione delle aziende presenti sul territorio, non lascia
intravedere alcuna possibilità di migliorare realmente la qualità del
servizio.
Tra
l’altro, l’accordo è farcito di una dichiarazione di buona volontà, ma
banale e priva di veridicità e consistenza.
Infatti, “….le parti convengono, che
la quota del Fondo da assegnare al personale sulla base della presenza in
servizio debba assumere la valenza di parziale ristorno della non ancora
attuata equiparazione fra le indennità di amministrazioni esistenti nel
comparto ministeri…..”, cosa significa? .. che se un lavoratore l’anno
scorso ha percepito, in considerazione della remunerazione delle varie voci del
Fondo Unico di Amministrazione, la somma di millecinquecento euro, quest’anno,
per la retribuzione delle stesse
voci del
F.U.A. 2003, lo stesso lavoratore riceverà
millecinquecento euro più quanto “dovuto” secondo la suddetta presa in giro
a risarcimento della mancata equiparazione? … no!
Riceverà tanto quanto gli spetta per le presenze, ecc. il resto è aria
fritta,… sono parole !!
Il
resto dell’impianto rappresenta modalità tecniche che creano,
inevitabilmente, ulteriori discriminazioni e divisioni tra i lavoratori e tra
gli stessi Uffici, poiché oltre a quanto già descritto si aggiunge la “variabilità” di parte della quota da assegnare.
La RdB continua a sostenere la necessità che il Fondo Unico di
Amministrazione debba servire a recuperare parte di quella perdita del potere
d’acquisto dovuta al meccanismo introdotto dall’accordo sul costo del lavoro
– luglio 93 - sottoscritto da CGIL,CISL e UIL.
La Rdb invita i lavoratori a continuare la sottoscrizione relativa alla
richiesta della 14 mensilità ed a una diversa e più giusta utilizzazione del
Fondo Unico di Amministrazione, poiché la raccolta non si esaurisce con la
sottoscrizione del suddetto ulteriore, iniquo
accordo, bensì le firme dei lavoratori iscritti anche ad altri
sindacati, che finora sono un migliaio, deve rappresentare uno stimolo
soprattutto per qualche sindacato che ha “rifatto” dei diritti, in
quest’ultimo anno, la propria bandiera affinché abbandoni la visione
meritocratica e dia più corpo ad una rivendicazione che, anche presso il
Ministero del Lavoro, vada verso un reale recupero salariale.
Per la Federazione P.I. – Min.
Lavoro
Claudio Sabani