MOBILITA’ ESTERNA |
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Lo
scorso 22.5.03 è stato definito l’accordo tra Amministrazione e OO.SS a
livello nazionale per la disciplina sulle procedure di mobilità volontaria
verso le altre amministrazioni.
I
criteri di valutazione delle richieste di trasferimento sono stati oggetto di
lunga discussione e stabiliti durante una riunione-fiume tenutasi il 15.05.03.
Nello
specifico trattandosi di mobilità verso l’esterno e non già di semplice
trasferimento ad altra sede nell’ambito dello stesso Ministero
l’impostazione e la valutazione delle prerogative adatte a perfezionare un
eventuale procedura per l’avvio ad altro ente dovevano essere trattate con
diverse modalità.
Difatti,
la possibilità di ottenere il nulla-osta per il parere favorevole alla mobilità
volontaria, viene in questo caso determinato, per ogni singola posizione, dalla
costruzione di un numero “indice”, il cui valore finale è il risultato in
senso algebrico di elementi da computare come positivi e negativi secondo
punteggi opportunamente graduati.
Detta
così c’è da farsi venire il classico cerchio alla testa!! Proviamo, quindi,
ad illustrare in breve la storia di quest’accordo. L’accordo in questione è
l’ultimo e negativo risultato di mesi di confronto all’interno della
relativa commissione nella quale si
era cercato di stabilire differenti criteri e valutazioni al fine di risolvere i
problemi di quei colleghi (a
tutt’oggi un centinaio) che intendono usufruire
di tale istituto. Dopo aver cercato, durante svariati incontri, di contemperare nel migliore dei modi le esigenze
dell’Amministrazione e quelle dei lavoratori al fine di evitare un salasso di
professionalità da una parte e le giuste aspettative personali dall’altra,
tutto si era bloccato di fronte alla questione relativa ad un solo criterio
imposto, senza alcuna possibilità di scampo, dall’Amministrazione e
riguardante i cinque punti attribuiti al parere del Dirigente che se assegnati
in senso positivo o negativo avrebbero determinato inequivocabilmente il destino
del richiedente.
Nei
precedenti incontri i rappresentati delle RdB avevano vivacemente
protestato contro l’inserimento e l’assoluta
indiscutibilità di questo criterio sia per il suo valore squisitamente
soggettivo e quindi altamente discriminante sia per la evidente compresenza di
altri numerosi criteri (detti elementi a sfavore) tali da assicurare
all’amministrazione la certezza di una quasi totale blindatura dell’accordo
in questione. In sintesi pochi avrebbero ottenuto il nulla-osta e quei pochi
l’avrebbero ottenuto solo col permesso del dirigente!!! Rimandato tutto alla
contrattazione nazionale, al fine di trovare una soluzione che potesse indicare
una via d’uscita, attraverso la presentazione di nuove proposte, si arriva
all’incontro del 15-05-03 dove viene presentata (sic!) una nuova (sic!)
proposta di accordo che oltre a contenere ancora
il discusso punto 6 parere del
dirigente riporta paro paro tutti
quei criteri tali da rendere impossibile qualsiasi proficuo confronto!!
Schema
dei punteggi di valutazione per la valorizzazione dell’indicatore per la
presentazione
Basta
fare qualche semplice calcolo perché risulti del tutto evidente quanto il
punteggio relativo al parere
del dirigente, sia se usato in senso positivo sia in negativo, determini un vero
e proprio atto discriminatorio nei confronti del lavoratore che intende
presentare domanda .La RdB, di fronte
anche alla insipienza delle altre OO.SS alcune delle quali proponevano di
sottrarre solamente punti (es. da 5 a 2) al parere del dirigente,operazione di
per sé inutile di fronte a criteri calcolati con una progressione numerica di
5x5, rigettava completamente l’impostazione manageristica imposta
dall’accordo rispondendo che se l’amministrazione intendeva
sottoscrivere un atto unilaterale
non aveva alcun bisogno della complicità delle organizzazioni sindacali. A
seguito di ciò e al fine di scavalcare un ostacolo che avrebbe impedito
qualsiasi ulteriore confronto proponeva di
modificare in todo il computo dell’anzianità di servizio (nello schema
precedentemente riportato è da notare l’assurda incongruarità del punteggio
relativo ad una situazione relativa a nove anni di servizio a cui vengono
assegnati punti 10 e un’altra posizione con 19 anni di servizio
a cui vengono assegnati punti 15 ). Di seguito proponeva d’innalzare
consistentemente i punteggi relativi alla distanza sede di servizio e per
le situazioni di handicap L.104-92 ritenendo assurdo che tali situazioni di
totale e comprovato disagio potessero essere valutate allo stesso modo del
parere di cui al punto 6.
E….miracolo…..miracolo,
complici anche gli altri sindacati, che di fronte una proposta del genere non
potevano tirarsi certo indietro, dopo lungo e travagliato confronto riesce ad
ottenere una nuova stesura dell’accordo qui di seguito riportata:
E’
evidente che con l’innalzamento dei punteggi relativi all’anzianità, alla
distanza sede di servizio e alle situazioni 104-92 il parere del dirigente
assume un’influenza relativa, se
non nulla!! Siamo soddisfatti di quest’accordo, a questo punto lo firmiamo?!?
Neanche per idea!! Questo sindacato
che da sempre ha avuto un ruolo antagonista e un atteggiamento improntato alla
correttezza dei confronti di tutti i lavoratori di questo Ministero, pur
esercitando appieno il doveroso ruolo di
apripista nell’ambito delle contrattazioni, non può esimersi da
considerazioni oggettive sugli effetti e i risultati di un accordo che,
comunque, non potrà essere fruito dalla totalità
del personale con pari opportunità. Quante reali possibilità hanno i colleghi
della Lombardia, del Veneto,
Piemonte, Liguria e di tutte quelle DPL dove da decenni si lavora in cronica
carenza di organico di usufruire di tale accordo?! Poche, probabilmente,
nessuna, vista la carenza cronica che perdura da decenni per le politiche
occupazionali clientelari portate avanti da Amministrazione e sindacati
compiacenti, per le imposizioni determinate
dalle leggi finanziarie.
Pertanto
la RdB, pur avendo determinato,durante la trattativa, un miglioramento
considerevole rispetto alla proposta dell’Amministrazione, ritiene di non
sottoscrive un accordo che comunque penalizza quei lavoratori che operano in
uffici con situazioni di carenza cronica non
fornendo loro alcuna possibilità concreta di mobilità.
Questi
lavoratori dovrebbero, almeno, avere in futuro la speranza di potere ottenere
dall’Amministrazione il nulla osta ancorché perdurino le attuali carenze di
organico e questo accordo, comunque non gliela concede.
p. Federazione RdB P.I.-Min Lavoro
Claudio Sabani