CHE FACCIA TOSTA!!! |
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I Sindacati Confederali, di fronte al disastro prodotto dall’applicazione del Contratto Integrativo da essi sottoscritto e di cui la graduatoria provvisoria per l’accesso al profilo professionale di ass.te amm.vo B3 è solo la conseguenza più evidente, rinnegano soltanto adesso, a nostro avviso strumentalmente, l’orribile circolare della Dott.ssa Chiari.
Perché oggi e
non allora?
La RdB è stata l’unica sigla sindacale a battersi
contro la circolare n.6/2001 denunciando immediatamente il suo intento
fortemente discriminatorio e volto all’esclusione di una gran parte dei
lavoratori dai percorsi di riqualificazione. Naturalmente proprio quelli (ex
quinti livelli) più penalizzati
dallo svolgimento di mansioni superiori protratto negli anni.
Accorgersene solo adesso suona come una ipocrisia.
In altre circostanze di fronte ad una presa di
posizione contro una palese ingiustizia avremmo detto: “meglio tardi che
mai!” ma oggi, a giochi fatti, il ricorso
intentato dalla CISL contro la graduatoria B3 ci fa accapponare la pelle.
Infatti, proporre un ricorso dopo aver sottoscritto
il Contratto Integrativo del Ministero del Lavoro con i contenuti ed i criteri
che tutti i lavoratori conoscono (vera causa di quanto emerge dalla
graduatoria), lascia pensare, quantomeno, ad un comportamento perlomeno
schizofrenico.
Inoltre, lo ribadiamo, CGIL, CISL e UIL, a suo tempo,
hanno fatto orecchie da mercante di fronte alla denuncia della RdB che metteva
in guardia le OO.SS. ed i lavoratori su quelli che sarebbero stati i risultati
della applicazione della suddetta circolare. (allora
la CGIL, è bene ricordarlo, era praticamente di casa al Palazzo).
Con grande faccia tosta, forse sperando nella inerzia
e nella scarsa memoria dei lavoratori di questo Ministero, oggi, la CISL non
prova nemmeno a fare qualche piroetta per
giustificare il proprio comportamento, diffondendo un prospetto di ricorso
“nudo e crudo”, senza avere neppure il coraggio d’accompagnarlo da alcuna
spiegazione, quasi fosse un messaggio criptato e sindacalmente
anonimo.
La CGIL, che
peraltro ancora si ostina ad includere gli Ispettori del Lavoro e gli Addetti
alla Vigilanza tra i lavoratori interessati ai percorsi di riqualificazione, al
fine di fare apparire più alto il numero di quelli che transiteranno alla
posizione economica superiore, pur sapendo che per essi il passaggio è un atto
dovuto, poiché quelle specifiche professionali si trovavano nel Contratto
Collettivo Nazionale precedente nelle posizioni economiche C2 e C1, rispetto alla graduatoria dei B3 tenta addirittura il doppio salto
mortale con avvitamento e ricaduta su se stessa.
Nel loro ultimo comunicato definiscono la famigerata
circolare, dietro cui ora nascondono le proprie responsabilità,
addirittura “un ordigno ad orologeria nelle mani del primo
ricorrente”.
E’ evidente che CGIL, CISL e UIL trovandosi, oggi,
prigioniere del famoso circolo vizioso fingono di ignorare completamente che le
ingiustizie macroscopiche e palesi evidenziate dalla graduatoria dei B3 non
dipendono solo dalla circolare della Chiari ma anche e soprattutto
dall’applicazione del Contratto Integrativo da esse sottoscritto.
Infatti,
come la RdB ha sempre ribadito, in tempi non sospetti:
-
sarebbe
stato sufficiente che i Sindacati firmatari non avessero accettato il concetto
delle mansioni formalmente conferite, poiché è un dato di fatto che le
mansioni sono state negli anni conferite formalmente sempre e solo ad alcuni,
come è oltremodo un dato di fatto che dal conferimento di tali mansioni sono
stati esclusi la stragrande maggioranza dei lavoratori inchiodati da anni alle
varie attività di sportello (collocamento, stranieri, maternità etc.) o
all’attività istruttoria, attività facilmente identificabile e che
caratterizza la posizione B3;
-
sarebbe
stato sufficiente calcolare al lavoratore la giusta anzianità di inquadramento
nelle varie posizioni economiche (unico requisito veramente oggettivo),
senza quegli sbarramenti tecnici che determinano discriminazioni e non
riconoscono quanto dovuto;
-
sarebbe
stato sufficiente non considerare la partecipazione ai corsi professionali
per la semplice ragione che non tutti i lavoratori sono stati messi in
condizione di parteciparvi, dal momento che tali corsi sono sempre stati
appannaggio delle clientele sindacali e dell’Amministrazione.
-
sarebbe
stato sufficiente riconoscere agli addetti alla vigilanza, così come avvenuto
per gli Ispettori del Lavoro, l’inquadramento in considerazione delle mansioni
svolte;
-
sarebbe
stato sufficiente pretendere il mantenimento dei 670 posti inizialmente previsti
per l’accesso a collaboratore amministrativo, scomparsi con la falsa promessa
che sarebbero stati ripristinati con un successivo D.P.R.
Insomma sarebbe
stato sufficiente tutelare realmente i diritti dei
lavoratori a cominciare dal numero di quelli da riqualificare.
La RdB non perde occasione per ribadire che la
battaglia deve essere portata avanti da tutti i
lavoratori, poiché di fatto tutti i lavoratori esclusi dai processi di
riqualificazione appartenenti a qualsiasi livello di inquadramento devono
costituire una sola forza unita che rivendichi con decisione il proprio diritto
alla riqualificazione.
Invitiamo tutti
i lavoratori ad esprimere il proprio dissenso alle OO.SS. a cui aderiscono per
aver determinato, con la sottoscrizione di quelle regole
contenute nel C.I. e con l’accettazione, a suo tempo, della circolare
n.6/2001 la esclusione della maggior parte di loro dai percorsi di
riqualificazione.
La
RdB chiama tutti i lavoratori a partecipare
all’assemblea
- mobilitazione
a
partire dalle ore 10.30
per individuare insieme le
forme di lotta da intraprendere contro le discriminazioni in atto
e preparare il terreno per
la battaglia sul prossimo accordo integrativo del Ministero