LETTERA
APERTA A ROBERTO GIORDANO Oggetto: nota CGIL (“rabbia e impotenza”) |
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Ebbene
sì caro Roberto proviamo rabbia, ma la rabbia è un nobile sentimento, è la
scintilla che fa reagire gli oppressi contro le ingiustizie del mondo. E’
sdegno, collera, ira, furore.
Come
pretendi che provassimo calma e serenità a fronte di migliaia di nostri
colleghe e colleghi appartenenti ai livelli più bassi che probabilmente mai
vedranno un pur minimo avanzamento
di carriera? Semmai il rischio è che tale sentimento, la rabbia appunto, non
alberghi neppure questa volta nel cuore e nella mente di persone ammansite e
rese passive da anni di imbonimento martellante esercitato dai sindacati
confederali.
Come
ben sai non è la rabbia ad essere pericolosa ma la rassegnazione. Da decenni
non si toccano gli equilibri delle imprese e le loro politiche, non si colpisce
davvero l’evasione fiscale, non si qualifica la spesa pubblica, e alla fine si
scopre che l’unica cosa da fare è chiedere sacrifici al mondo del lavoro.
Hanno perseguito questa logica i governi di centro sinistra e ancor più, come
è ovvio, un governo di centro destra come quello in carica. Ma governi a parte,
i Sindacati hanno enormi responsabilità su quanto è avvenuto nel paese a danno
delle classi sociali più deboli. Voi avete fatto negli anni opera di
convincimento che il patto sociale imposto da Maastricht andava rispettato a
tutti i costi per il benessere di tutti , anche dei lavoratori. Quello stesso
patto di stabilità che oggi si sta sgretolando e che oggettivamente non è più
possibile difendere.
Ci
piacerebbe che oggi tu dicessi ai nostri lavoratori del nostro ministero:
“... guardate nel 2000, al tavolo sul
contratto integrativo, avremmo potuto pretendere e, forse, ottenere di più.
Avremmo potuto fare su alcuni punti una battaglia comune con la RdB: il
contratto integrativo avrebbe potuto migliorare lo stesso CCNL. Ma così non è
stato perché ci siamo fatti pendere da un eccesso di realismo e
l’Amministrazione ha ottenuto quanto voleva ottenere: il massimo dei risultati
con il minimo dei costi, come imposto – appunto – dal patto di stabilità
.Da qui al prossimo futuro la musica cambierà e pretenderemo con il prossimo
integrativo la risoluzione dei gravi problemi rimasti aperti …..”.
Sarebbe
bello sentirti dire così.
La
CGIL ha svolto – è vero – un ruolo importante nel conflitto sociale degli
ultimi due anni tant’è che si può parlare di “svolta”.
Se
oggi è possibile parlare di battaglie sociali non solo a carattere difensivo é
anche per il ruolo più politico assunto dalla CGIL.
Ci
dispiace pertanto che tu continui a difendere la bontà del contratto
integrativo del 2000.
Continui
ad insistere sulla vacuità delle nostre proposte di allora, sostieni che
dicevamo e diciamo cose prive di senso.
Ci
accusi di non conoscere il CCNL (lo conosciamo bene e per quanto non ci piacesse
siamo stati costretti a firmarlo per le regole capestro imposte su diritti
sindacali) ed il decreto
legislativo 165/01, in una visione completamente appiattita, quasi a carattere
notarile, dell’agire sindacale che non ci appartiene e che non dovrebbe
appartenere neppure a te.
Ti
sei mai informato sui processi
reali di lavoro all’interno del nostro ministero, per es. su come viene svolto
il lavoro di sportello? Sei tu che a volte appari “impotente” perché sai
bene che, per come si svolgono le cose da noi, pretendere le mansioni
formalmente conferite è una ingiustizia grandissima.
Per
l’Amministrazione si rendeva necessario tagliare, per ragioni economiche,
proprio là dove vi è una massa di lavoratori svolgenti da decenni mansioni
superiori. A questa impostazione ti sei adattato senza battere ciglio. Forse noi
siamo aspri ma ci corre l’obbligo di informare i lavoratori su quanto si
sarebbe potuto fare e invece non si è fatto. E' chiaro che l’Amministrazione
fa la sua parte, non per questo ha meno responsabilità, ma ancor più pesanti
sono le responsabilità di chi dovrebbe perseguire gli interessi dei lavoratori.
Quanti
e quali sono quei lavoratori che stanno ottenendo aumenti stipendiali stabili?
Ad
oggi sono gli Ispettori del Lavoro ma la differenza economica è pagata con il
F.U.A. e non dal Ministero del Tesoro anche perché nessuno ha mai provato a
forzare in questa direzione a parte la RdB (“ astruso e contorto” è anche
il Giudice del tribunale di Grosseto che ha riconosciuto il loro inquadramento
nella posizione economica C2 in considerazione della funzione svolta?).
Domani
saranno i 950 ex quarti e quinti livelli a fronte delle circa 3000 domande
presentate e chissà quando toccherà ai terzi livelli passare in B1!?
Come
si fa a sentirsi soddisfatti per un contratto integrativo che penalizza i
livelli più bassi, quelli più colpiti dalla perdita del potere di acquisto
delle retribuzioni?
Auspichiamo
che da qui al prossimo futuro sia possibile trovare convergenze su problematiche
quali: il potenziamento dell’attività di vigilanza a cominciare dal recupero
delle centinaia di ispettori che non svolgono tale funzione e dall’assunzione
dei 1000 ispettori previsti dalla finanziaria del 2000; la riqualificazione del
personale rimasto al palo; l’attribuzione
delle risorse del F.U.A..
Crediamo
(senza voler fare lezioni ad alcuno) che anche all’interno di un posto di
lavoro come il nostro si possano e si debbano introdurre quelle aspre critiche
al sistema economico e sociale neoliberista che iniziano a comparire su molti
dei vostri documenti e che queste si possano concretizzare, per esempio, in una
battaglia comune per una distribuzione più equa del salario accessorio, ben al
di là di una concezione pseudo efficentista e meritocratica della P.A. che solo
indebolisce e divide i lavoratori.
Fraterni
saluti
p. Coord. RdB P.I.
Stefania Petruzzellis Cataldo Di Napoli