Vertenza addetti alla vigilanza |
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Il
Giudice del Lavoro del Tribunale di Savona, con sentenza n. 175/03 del 30
ottobre 2003, ha dichiarato il diritto dei ricorrenti (due lavoratori addetti
alla vigilanza patrocinati dai legali delle RdB) all’inquadramento nell’
area funzionale C, posizione economica C2, a decorrere dall’entrata in vigore
del Contratto Collettivo Nazionale Comparto Ministeri 1998/2001
ordinando al Ministero di provvedere all’inquadramento nella predetta area
funzionale ed al pagamento delle differenze retributive tra la posizione
economica B3 e la posizione economica C2.
Con
la sentenza viene inequivocabilmente riconosciuto quanto richiesto e sostenuto
per anni dalla RdB, che nella convinzione della giustezza della propria tesi, ha
fatto di questa rivendicazione una vertenza nazionale al fine di richiedere e
rivendicare per gli ex addetti alla vigilanza l‘inquadramento nella posizione
economica C2 per le funzioni che essi da sempre hanno svolto, o quantomeno nella
posizione economica C1, come primo passaggio del riconoscimento di tali
funzioni.
Pare
superfluo ricordare ai lavoratori che questa tesi, sostenuta caparbiamente dalla
sola Organizzazione Sindacale delle RdB, ha lasciato indifferenti,
sul tavolo del contratto integrativo, tutte le altre OO.SS. presenti.
Nel
ricordare a tutti i lavoratori che la pratica vertenziale non può e non deve
sostituire la lotta e la mobilitazione per la rivendicazione dei propri diritti
segnaliamo la predetta sentenza come una
vittoria di fatto, dovuto riconoscimento di diritti ormai palesi.
Pertanto,
invitiamo i lavoratori di questo Ministero a partecipare a tutte le azioni
sindacali promosse da questa Organizzazione volte al raggiungimento di obiettivi
immediati quali il riconoscimento professionale per le mansioni svolte per tutti
e tutte, il salario, l’utilizzazione del Fondo Unico di Amministrazione atti
al recupero, almeno, di una parte del potere di acquisto eroso da anni
dall’inflazione: Ribadiamo, inoltre la necessità di aderire
alla giornata di sciopero generale indetta
per venerdì 7 novembre 2003 per un impegno forte, costante e determinato al
fine di contrastare le politiche liberiste attuate dal presente governo, come
del resto da quelli precedenti, che negli ultimi anni hanno ingenerato pesanti
attacchi al diritto al lavoro, alla sanità e alla pensione,
costringendo noi a divenire futuri lavoratori precari ed in continua
mobilità nonché pensionati al “minimo” con una perdita di oltre il 50%
rispetto all’ultimo stipendio e condannando i nostri figli, stritolati da un
mercato del lavoro sempre più flessibile e precario, a cent’anni di
solitudine lavorativa e contributiva, obbligati ad affittare la propria forza
lavoro in cambio di quattro soldi,
nessuna certezza e/o diritti……proiettati verso un tranquillo futuro da fame.
RdB/CUB P.I Coord. min. Lavoro