COMUNICATO AI LAVORATORI SOCIALMENTE UTILI LSU/LPU

La Commissione Lavoro di Montecitorio ha dato parere favorevole al decreto legislativo che riforma i lavori socialmente utili richiedendo, però, alcune correzioni mentre il Senato esprimerà oggi il suo giudizio sul testo. Il Ministrero del Lavoro ha annunciato di voler apportare qualche modifica al provvedimento prima del via libera definitivo accogliendo la proposta della Camera di accordare anche alla pubblica amministrazione l’incentivo di 18 milioni per ogni Lsu assunto, previsto oggi solo per le imprese private; restano infatti i 18 milioni alle imprese che assumono stabilmente Lsu. Se il posto è a part-time, l’agevolazione diventa proporzionale alle ore mentre, in caso di contratto a termine, scatta solo se c’è la trasformazione in assunzione stabile. I lavoratori che abbandoneranno le liste, o attraverso la contribuzione volontaria, o per intraprendere proprie attività, avranno diritto ai 18 milioni.

Rimane la "penalizzazione" riservata a Lsu che rifiutano un posto di lavoro anche a termine: chi infatti non accetta un contratto a tempo di almeno tre mesi verrà cancellato dalle liste, mentre è stata reinserita la norma che prevede per i LSU che accetteranno i contratti a termine il mantenimento dei diritti e, al termine del contratto, il rientro nelle liste e nei progetti.

Per quanto riguarda i finanziamenti le amministrazioni per i prossimi progetti LSU (che a ottobre sarebbero tenute a versare con proprie risorse il 50% dell'assegno) su questo punto la Camera ha proposto un cambiamento: la creazione di un fondo di rotazione presso la Cassa depositi e prestiti per evitare di lasciare "scoperte" le amministrazioni. Il sottosegretario Morese ha annunciato a riguardo dei cambiamenti nella nuova versione dove si prevederà invece che lo Stato verserà anche il restante 50% delle spese.

La Camera ha inoltre chiesto di limitare i contratti flessibili e di non utilizzare i contratti di collaborazione coordinata e continuativa per gli Lsu. Su questo argomento vi saranno incontri con la Funzione pubblica per un loro utilizzo nella Pubblica amministrazione con contratti di collaborazioni coordinate e continuative pluriennali.

La RdB giudica i pareri espressi dalla Commissione Lavoro della Camera frutto della mobilitazione e dello sciopero nazionale del 27 gennaio, pareri che recepiscono anche se solo in parte le richieste del sindacato di base e dei lavoratori socialmente utili.

Rimane comunque l'impianto generale del decreto che non riconosce i diritti acquisiti dai LSU in questi anni di lavoro e insiste in soluzioni di impiego precario. I lavoratori socialmente utili sono ancora oltre 100 mila e non basteranno i contenuti di questo decreto a risolvere il problema.

La lotta dei lavoratori socialmente utili continua per ottenere ulteriori modifiche al decreto a garanzia delle proroghe e per ottenere veri posti di lavoro e assunzioni nella pubblica amministrazione.

p. Federazione RdB

Luigi Marinelli

Roma 3 febbraio 2000