AI LAVORATORI SOCIALMENTE UTILI LSU/LPU



Il Governo ha approvato venerdì scorso il nuovo decreto legislativo che riforma tutta la normativa relativa ai lavori socialmente utili. Il giudizio che ne diamo è molto negativo poiché non è stata accolta nessuna delle richieste per cui ci stiamo battendo da anni, dal riconoscimento contrattuale e previdenziale delle mansioni svolte all'assunzione negli enti presso cui lavoriamo. Si incentivano gli sbocchi occupazionali presso i privati, con molti incentivi economici anche alle agenzie interinali, con l'obbligo di accettare lavori a tempo determinato se superiori ai tre mesi.

 

Per lavori a tempo determinato inferiori ad un anno, è previsto il rientro nel progetto. Si introduce la possibilità di assumere gli LSU da parte degli enti pubblici con contratto di collaborazione, parasubordinato e autonomo.

 

Abbiamo purtroppo sperimentato sulla nostra pelle quali sono gli sbocchi occupazionali disponibili, le cooperative, magari sociali, che non rispettano i contratti e ti danno salari inferiori al sussidio!


Ma non basta, la perla di questo decreto è nella pretesa di far pagare agli enti utilizzatori, nei secondi sei mesi di rinnovo del progetto, il 50% del sussidio. E' chiaro che molti enti, soprattutto nelle zone più depresse, hanno usato i lavori socialmente utili come mezzo alleviare la disoccupazione ed in genere sono anche quelli con minori possibilità finanziarie; questa decisione potrebbe spingerli a continuare i LSU per i soli primi sei mesi!

 

Alle singole regioni verranno versate le stesse somme del 1999 per il pagamento di tutti i sussidi tramite Convenzioni da stipulare con il Ministero del Lavoro; il decreto prevede misure particolari per tutte quelle regioni che abbiano un situazione straordinaria tale da non poter garantire un programma definitivo di fuoriuscita degli LSU dal bacino.


E' chiaro che tutte le Regioni con un alto numero di LSU rientrano in questo caso: dobbiamo fare in modo che in sede di stipula della Convenzione sia chiarito che queste misure straordinarie debbono comprendere anche il pagamento del restante 50% per tutti quegli enti che non siano in grado di pagarselo da sé. Per questo è necessario rafforzare l'organizzazione degli LSU a livello regionale per poter contare e partecipare ai tavoli su cui si decide il destino degli LSU.


NON DOBBIAMO PERMETTERE CHE NESSUN LSU RIMANGA PER LA STRADA!


Anche se è questa la chiara volontà di questo Governo, scaricare sugli enti locali questa patata bollente, dividendo e frantumando la forza che questo movimento ha saputo esprimere, sperando di potersela cavare con pochi danni.


Noi crediamo invece che il Governo non possa lavarsene le mani, è necessario un intervento centrale se veramente vogliamo trovare un'occupazione stabile e sicura per tutti i lavoratori socialmente utili che da anni lavorano negli enti pubblici.

 

PER QUESTO CI PREPARIAMO AD UNA NUOVA MOBILITAZIONE NAZIONALE PER IL MESE DI APRILE A ROMA.

RAFFORZA IL SINDACATO DI BASE, ORGANIZZATI CON LE RDB!

Roma, 29.2.00