Ai lavoratori socialmente utili

 

Sciopero e Manifestazione Nazionale a Roma

Venerdì 5 Maggio 2000

 

Come un novello apprendista stregone il Governo ha innescato sui LSU un meccanismo perverso che gli sta sfuggendo di mano.

Le norme contenute nel nuovo decreto legislativo, già di per sé difficilmente attuabili, sono rese ancora più impraticabili dal pochissimo tempo a disposizione - il decreto entra in vigore il 22 Aprile e il 30 scadono i progetti – e dalla estrema confusione che si è creata su chi deve riproporli visto che moltissime competenze, grazie alle varie riforme della Pubblica Amministrazione introdotte dal Ministro Bassanini, sono state trasferite ad enti diversi da quelli che hanno utilizzato i LSU.

Questi nuovi enti, posto che vogliano assumersi la responsabilità dei LSU – e molti finora si sono detti indisponibili - in meno di un mese dovrebbero presentare i nuovi progetti, trovare le soluzioni occupazionali per migliaia di LSU e addirittura assumersi l’onere del 50% del sussidio dopo i primi sei mesi.

Quello che non si è riusciti a fare in quattro anni

dovrebbe essere fatto in meno di un mese!

O il Ministero del Lavoro e con lui tutto il Governo, è impazzito oppure questo è un modo per svuotare il bacino dei LSU semplicemente mandandoli a casa!

 

 


Cosa succederà ai Lavoratori Socialmente Utili della Protezione Civile?

 

Il Dipartimento continua a ribadire che non ha più le competenze né le risorse finanziarie per gestire dei nuovi progetti, le Regioni e Assessorati competenti a tutt’oggi non vogliono assumersi il compito di prorogare i progetti, ne tantomeno prospettano credibili sbocchi occupazionali.

 

Neppure il Sottosegretario Morese, nell’incontro pubblico tenutosi il 13 Aprile scorso, ha saputo dare indicazioni concrete trincerandosi dietro una generica enunciazione sul fatto che si impegneranno per evitare per il mese di maggio il blocco delle attività per poi risolvere il problema della stabilizzazione tramite convenzioni tra Ministero del Lavoro e enti utilizzatori.

 

C’è il pericolo serio che moltissimi progetti non vengano rinnovati e che molti LSU perdano il lavoro.

 


Cosa succederà ai Lavoratori Socialmente Utili impegnati nel progetto del Ministero del Lavoro?

Il Ministero del Lavoro non ha più le competenze sulle politiche attive del lavoro e sul collocamento che sono passati alle Regioni e alle Provincie, e ancora non sappiamo se si assumeranno il compito di presentare i progetti. Inoltre ci sono oltre 100 persone che sono state sempre utilizzate negli Uffici Centrali, che, a detta di Morese, saranno stabilizzate ma non nel Ministero: dove non si sa, mentre conosciamo gli strumenti che il Governo vuole usare per questa stabilizzazione: assunzione in cooperative, part time e lavori a tempo determinato

Ma il 1° Maggio cosa succederà?

Come potranno gli LSU del Ministero del Lavoro continuare il lavoro

se non si sa neppure chi richiederà il proseguimento delle attività?

C’è il pericolo serio che a molti dei LSU utilizzati in piccoli numeri nei servizi regionali e provinciali non vengano rinnovati i progetti e che perdano il lavoro.

 

 


Cosa succederà ai Lavoratori Socialmente Utili impegnati negli Uffici del Territorio?

 

Dall'incontro avuto con il Sottosegretario Morese e dall'incontro con il nuovo Direttore Generale Salvatore Di Maria: riescono confermate le nostre più nere previsioni:

1.     aumento dell'orario di lavoro a 27 ore la settimana senza nessun aumento ne dell'assegno nè dell'integrativo

2.        creazione del consorzio per la gestione di servizi tramite i tecnici LSU

 

Il Ministero delle Finanze non assumerà i propri tecnici LSU ma li utilizzerà per un inaccettabile processo di privatizzazione tramite società "fidate" e con la collaborazione di Italia Lavoro (CONSORZIO), e neppure per tutti visto che nell'accordo firmato tra Finanze e Ministero del Lavoro sono previste anche "cooperative di tecnici", lavoro autonomo e appalti vari.

Sottolineiamo che in questo progetti saranno dirottati anche altri LSU che hanno finora operato presso gli Enti Locali.

PER CHI AVESSE ANCORA QUALCHE DUBBIO E' ARRIVATO IL MOMENTO DI SVEGLIARSI, CHI NON ACCETTA LA PROSPETTIVA DI PRECARIETA' E LA NASCITA DEL CONSORZIO DEVE AMMETTERE CHE I SINDACATI CONFEDERALI CGIL-CISL-UIL E SALFI SONO COMPLICI DI QUESTO PROGETTO. CHE FINE A FATTO IL CONTRATTO DI 18 MESI? OGGI SI LAMENTANO PER NON ESSERE STATI CONVOCATI SULL'INTESA MA SAPPIAMO ANCHE CHE NON SONO CONTRARI AL CONSORZIO, COME SAPPIAMO CHE ANCORA TROPPI LSU SEGUONO LE SOLITE TRANQUILLIZZANTI PROMESSE! SI ASPETTA FORSE LA COSTITUZIONE DEL CONSORZIO (CIOE' QUANDO SARA' TROPPO TARDI) PER CAPIRE CHI TUTELA E CHI NO GLI INTERESSI DEI TECNICI LSU?

 

 


Cosa succederà ai Lavoratori Socialmente Utili impegnati nelle scuole?

Gli enti locali non hanno più le competenze né le risorse finanziarie per gestire i servizi delle scuole, il Ministero della P.I. a tutt’oggi non vuole assumersi il compito di prorogare i progetti e procede a coprire le carenze con precari assunti dalle proprie graduatorie o ricorrendo al collocamento. Addirittura vorrebbero scaricare la patata bollente su Presidi e Direttori i quali dovrebbero, sempre posto che lo vogliano fare, presentare i progetti.

Questa è pura follia!

Neppure il Sottosegretario Morese, nell’incontro pubblico tenutosi il 13 Aprile scorso, ha saputo dare indicazioni concrete trincerandosi dietro una generica enunciazione sul fatto che bisogna sgravare gli enti locali e che da qui ad ottobre bisogna risolvere il problema della stabilizzazione tramite una convenzione tra Ministero del Lavoro, Pubblica Istruzione e Italia Lavoro.

Ma il 1° Maggio cosa succederà?

Come potranno i LSU, utilizzati come ATA nelle scuole, continuare il lavoro se non si sa neppure chi richiederà il proseguimento delle attività?

C’è il pericolo serio che moltissimi progetti non vengano rinnovati e che molti LSU/LPU perdano il lavoro.

 

 


Per impedirlo, per costringere il Governo a modificare il decreto salvaguardando il diritto dei LSU/LPU ad un lavoro stabile e sicuro partecipiamo tutti alla manifestazione del 5 Maggio.

Federazione RdB-CUB

Roma, 17.4.2000