AI LAVORATORI SOCIALMENTE UTILI E DI PUBBLICA UTILITÀ LSU/LPU
INCONTRO CON IL MINISTRO DEL LAVORO SALVI



Mercoledì 24 Maggio al Ministero del Lavoro si è svolto l'incontro con il Ministro Salvi ed il Sottosegretario Morese sui problemi scaturiti dall'applicazione del Decreto Legislativo 81/2000 che erano al centro della manifestazione del 5 maggio scorso e per il quale ieri era cominciato un presidio permanente con sciopero della fame.

Alle nostre richieste di ritiro/modifica del decreto, che è improntato alle logiche delle esternalizzazioni e della privatizzazione dei servizi, Salvi e Morese hanno evidenziato l'impossibilità, a loro parere, di modificare normative passate attraverso un lungo e contrastato iter parlamentare; hanno sottolineato il fatto che la collocazione geografica dei LSU/LPU tutti nelle regioni meridionali, dal Lazio in giù, permette la concentrazione delle risorse a favore di queste ultime.

 

Troppo poco in realtà per farci stare tranquilli sul nostro futuro specie dopo questi primi sei mesi di proroga.

Per questi motivi, è necessario, riprendere nelle prossime settimane l'iniziativa di lotta, a tutti i livelli, anche regionali, rafforzando l'organizzazione dei lavoratori socialmente utili per imporre una "stabilizzazione" vera, con salari dignitosi e con la sicurezza del lavoro attraverso quello strumento che il Governo e gli Enti cercano sempre di dimenticare, che è l'assunzione diretta nella Pubblica Amministrazione dei LSU/LPU.

In relazione ai casi di esclusione previsti dal decreto e relativi a chi, per motivi non dipendenti della sua volontà, non ha effettuato 12 mesi di lavoro entro il 31.12.99, o a chi, essendo titolare di indennità di mobilità o altra indennità di disoccupazione in scadenza o già scaduta, è stato estromesso dai progetti, o a chi ha partecipato a progetti autofinanziati, il Ministro ha proposto l'istituzione di un tavolo permanente per gestire le situazioni critiche.

La continuità del loro lavoro infatti è previsto nella nota di indirizzo emanata dal Ministero del Lavoro il 26 Aprile scorso; in attesa delle normative regionali, che comunque possono emanare proprie normative per il loro utilizzo e stabilizzazione, Morese ha precisato che per il pagamento del sussidio di questi "esclusi" le Regioni possono utilizzare i finanziamenti provenienti dai residui del Fondo nazionale per l'occupazione dello scorso anno, già erogati alle regioni che hanno sottoscritto apposita convenzione.

In particolare per i lavoratori in utilizzo diretto ai sensi del decreto 468/97, che solo in Calabria sono 1500, provenienti da chiusura di fabbriche e cantieri, e attualmente fuori dalle possibilità di proroghe, il Ministro ed il Sottosegretario si sono impegnati ad una ricognizione per quantificare esattamente il numero dei lavoratori interessati e le somme necessarie per la continuazione della loro attività: tra quindici giorni la risposta. Il punto di dissenso totale si è avuto sulle prospettive occupazionali, in particolare per il progetto delle scuole per le quali si pensa ad una mega convenzione con le centrali cooperative; Lega e Confcooperative, cui assegnare in appalto i servizi ora svolti dagli ATA.

Sul problema di come uscire dalla condizione di LSU non ci troviamo assolutamente d'accordo con il Governo che continua a perseguire le solite logiche di incentivi a cooperative o privati, anche per lavori a termine, che non ci offrono alcuna garanzia.
 

I RISULTATI FINORA CONSEGUITI, PUR SE IMPORTANTI, NON CI CONSENTONO DI DORMIRE SUGLI ALLORI.

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Roma, 25.5.00