LSU CENTRI PER L'IMPIEGO IN EMILIA ROMAGNA CONTINUA LA MOBILITAZIONE

Continua la mobilitazione e le trattative dopo lo sciopero del 27 aprile dei Lavoratori Socialmente Utili impiegati nei Centri per l'impiego di tutti gli Enti Provincia della Regione Emilia Romagna, indetto dalle RdB.

Si tratta di circa 55 persone, suddivise per le varie province, alcuni addirittura impiegate da 5 anni, con contratti che prevedono una retribuzione di 860.000 L. mensili lorde, senza contribuzione e con limiti per esempio dei giorni di malattia (solo 10 in sei mesi).


Prima della finanziaria 2001 (L. 388/2000) gli enti sostenevano di non avere gli strumenti normativi per procedere all'assunzione. Ora la finanziaria, art. 78 comma 6, prevede la possibilità d'assunzione diretta di questi lavoratori.

Considerando le carenze d'organico ormai storica per questo tipo di servizi, non c'è nessun limite, se non la volontà politica, all'assunzione a tempo indeterminato.

Alla provincia di Bologna dopo una lunga vertenza, si è ottenuto l'assunzione e la stessa provincia ha già provveduto con un'apposita delibera del 19 marzo ad applicare l'assunzione nominativa di questi dipendenti.

Con lo sciopero di oggi le lavoratrici e i lavoratori hanno chiesto che anche le altre province seguano lo stesso esempio.

La Regione Emilia Romagna è l'ente delegato per le funzioni in materia di mercato di lavoro e orientamento al lavoro oltre ad essere l'ente finanziatore dei progetti che riguardano questi lavoratori. Inoltre è firmataria della convenzione con il Ministero del Lavoro per i progetti che coinvolgono i lavoratori impiegati presso i Centri per l'Impiego provinciali.

E' evidente quindi che la Giunta Regionale, avendo un potere d'indirizzo, può determinare o meno, l'assunzione in pianta stabile di questi lavoratori.


Le RdB e una delegazione di dieci lavoratrici in sciopero, hanno già incontrato i capigruppo consiliari della Regione Emilia Romagna che si sono resi disponibili: Rifondazione Comunista, Verdi, Lega Nord e PdCI i quali hanno espresso la loro solidarietà impegnandosi a porre il problema alla Giunta e al Consiglio Regionale affinché si trovi una soluzione positiva
alla vertenza.

L'iniziativa di RdB continuerà nelle singole province con lo scopo di dare uno sbocco occupazionale stabile a questi lavoratori.

p. RdB Antonella Zago