LAVORATORI
PRECARI: RILANCIAMO LA BATTAGLIA PER IL DIRITTO AL LAVORO!!! |
|
|
Ormai
da anni si sta consumando un attacco diretto contro l'intero mondo del lavoro
con l’obbiettivo di trasformare radicalmente il modello produttivo e di
relazioni fra padroni e lavoratori. Tende a scomparire la figura del lavoratore
a tempo indeterminato, a favore di una serie di figure lavorative, create ex
novo, estremamente diverse fra loro, ma tutte caratterizzate da una grande
flessibilità: i precari. Ai lavoratori a tempo determinato, Co.Co.Co.,
lavoratori interinali, L.S.U., si sono affiancati, grazie alla legge Biagi,
altre tipologie, come il lavoro a somministrazione o il lavoro intermittente,
solo per citarne alcune.
Le
responsabilità politiche vanno divise in ugual modo fra i governi di centro
destra e centro sinistra, con la complicità dei sindacati confederali che hanno
contribuito pesantemente al dilagare della precarietà, salvo poi inventarsi
forme di sindacato per i "lavoratori di serie B" (vedi CGIL NIDIL e
CISL-ALAI).
Negli ultimi anni il precariato è cresciuto in maniera esponenziale anche
nella Pubblica Amministrazione, raggiungendo percentuali preoccupanti
rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato. Nei Ministeri, nelle Agenzie
Fiscali, nella Ricerca, nell’Università, negli Enti locali, nel Parastato,
nella Sanità…, l'ingresso dei lavoratori precari è correlato alla riduzione
progressiva del personale, al blocco delle assunzioni e all'esternalizzazione
dei servizi. Spesso le forme di assunzione nascondono un vero e proprio lavoro
nero (tra questi i Co.Co.Co. sono la fattispecie più esemplificativa).
Lo
Stato non deve più sfruttare i propri lavoratori!!!
Questa
frammentazione esasperata pone anche un serio problema di democrazia sindacale
nella rappresentanza di queste categorie di lavoratori: di fatto non vengono
riconosciuti né dalle amministrazioni e tantomeno dai sindacati confederali che
infatti non permettono l’iscrizione alla maggior parte delle categorie di
precari (vedi ancora CGIL-NIDIL e CISL-ALAI).
L’introduzione
nel contesto produttivo di lavoratori precari altamente ricattabili ricade
negativamente anche sul personale a tempo indeterminato. Infatti i precari sono
spesso costretti ad accettare ritmi e carichi di lavoro, permettendo ai
dirigenti la creazione di pericolose dinamiche di competizione tra lavoratori.
All’elogio della modernità dei nuovi lavori, che si consuma quotidianamente
sui media, si contrappone l’esistenza precaria di migliaia di lavoratori,
molte volte altamente specializzati, che, in assenza di una qualsiasi forma di
stabilità, non sono in grado di progettare alcunché della propria vita. Il
futuro che ci prospettano è fatto di precarietà nel lavoro, che si riflette
pesantemente nella qualità della vita.
Anche
nel Pubblico Impiego vogliono lavoratori flessibili, ricattabili, da sfruttare e
poi gettare via.
NO
AD UN LAVORO PRECARIO! NO AD UNA VITA PRECARIA!
Le
Rappresentanze Sindacali di Base del Pubblico Impiego stanno costituendo un
coordinamento di lavoratori precari della Pubblica Amministrazione, per unire le
rivendicazioni di tutti i precari, nella convinzione che il problema sia unico e
come tale deve essere affrontato. Per diventare protagonisti del proprio futuro:
MANIFESTAZIONE
DEI LAVORATORI PRECARI DELLA P.A.
SOTTO IL MINISTERO DELLA FUNZIONE PUBBLICA
MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2003 ORE 10