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Oggi si è
svolto con un nulla di fatto l’ennesimo incontro all’ARAN per il
rinnovo del contratto nazionale del Comparto PCM. Nell’ultimo
incontro la RdB aveva già sollevato il problema che, dopo circa due anni
dalla scadenza contrattuale, ancora non ci fosse una bozza di proposta
completa sul nuovo contratto, chiedendo conseguentemente un’apertura del
tavolo di trattativa politico. Nonostante ciò
l’ARAN, oggi, ha continuato ad insistere nella prosecuzione del
“tavolo tecnico” per la sola parte normativa, non essendo in grado di
calendarizzare gli incontri ed iniziare finalmente a discutere delle
questioni importanti, quali gli stanziamenti economici, nuovo ordinamento
professionale, orario di lavoro. La RdB,
prendendo atto che l’Aran non è nelle condizioni per giungere in tempi
brevi alla chiusura del contratto, ribadisce la pesante necessità di
giungere (dopo 24 mesi dalla scadenza del contratto) ad un adeguamento
degli stipendi e si dichiara non disponibile a proseguire gli incontri in
queste condizioni. Tale posizione
è stata condivisa dalla maggioranza delle sigle sindacali presenti,
arrivando all’inevitabile rottura del tavolo. A questo punto
la RdB ha proclamato lo stato di agitazione del personale e, se non
giungeranno nei prossimi giorni segnali chiari da parte dell’ARAN,
iniziative di lotta più incisive per il prossimo futuro. Roma 11 dicembre 2003 p/RdB
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