Come accade spesso in questo Paese in clima pre-elettorale per
risolvere un problema in fretta e furia, se ne scatenano molti
altri. La campagna elettorale del governo e la candidatura a
sindaco di Roma dell’attuale ministro della funzione pubblica,
hanno prodotto il provvedimento che maldestramente vuole
“sistemare” l’annoso problema del personale comandato.
Sicuramente non è merito di qualche sindacatino interno (non
ci risulta infatti che questi partecipino alle sedute del
Consiglio dei Ministri), né tanto meno di associazioni varie
che rivendicano primogeniture di manovre elettoralistiche di
personaggi politici. Dal 1997 (proposta presentata al
Sottosegretario Micheli per Dlgs 59/97) la RdB propone una
soluzione definitiva alla questione “personale comandato”.
Il
provvedimento varato, che comunque dovrà essere convertito in
tempi brevi, così come è stato concepito senza le adeguate
modifiche, genera forte preoccupazione per gli effetti che
produrrà all’interno della PCM:
-
primo:
andrà a coprire i posti vacanti nella dotazione organica
che tutte le oo.ss. attraverso i contratti, si erano
impegnate a riservare al personale di ruolo per le
progressioni di carriera, perciò il meccanismo della
graduatoria aperta comporterebbe il blocco di qualsiasi
progressione nei prossimi anni, sia per il personale di
ruolo che per quello che verrà inquadrato;
-
secondo:
non sarà garantito a tutto il personale comandato la
possibilità di passare in ruolo, in quanto il provvedimento
si riferisce solo al personale dipendente delle
amministrazioni statali (comparto
ministeri), infatti più della metà del personale
interessato proviene da altri comparti (agenzie
fiscali, enti locali, poste ecc…). Inoltre,
paradossalmente, il personale appartenente ai ruoli della
pcm ex servizi tecnici successivamente in posizione di
comando, non avrebbe la possibilità di “rientrare” in
ruolo. Così come il personale appartenente alle Poste
sarebbe “condannato” al rientro.
Proposte
La RdB ritiene
necessario intervenire immediatamente ampliando la dotazione
organica al fine di garantire al personale di ruolo la
progressione interna e specialmente quella tra le aree e per
consentire a tutto il personale di prestito la possibilità del
passaggio in ruolo – tenendo conto soprattutto
dell’anzianità in servizio. Inoltre, con intervento
legislativo, occorre bloccare ulteriori comandi per i
prossimi anni, riducendo a zero il contingente stabilito dalla
legge 400/88 e successive modificazioni.
Pertanto la
RdB nell’interesse di tutto il personale (di ruolo e non) si
farà promotrice, nei prossimi giorni, di un’azione per
chiedere al Governo la modifica di tale provvedimento così
come sopra esposto.
Si
informa che nei prossimi giorni l’Amministrazione
provvederà a trasmettere il relativo schema di domanda.
13
gennaio 2006
RdB/Cub
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