Contratto
Ministeri. |
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Dichiarazione
a Verbale
La RdB Pubblico Impiego conferma il proprio giudizio negativo
rispetto al CCNL comparto Ministeri che interviene dopo oltre un anno e
mezzo dalla scadenza del precedente e a pochi mesi dalla sua scadenza
naturale.
Un contratto che si limita soltanto a elargire incrementi salariali
assolutamente inadeguati al carovita che negli ultimi tre anni ha fatto
perdere il 13,3% del potere di acquisto delle buste paga statali, evitando
di affrontare in modo vero la questione salariale attraverso il
riallineamento delle retribuzioni italiane ai livelli europei.
Un contratto che evita o rinvia a futura memoria materie che oggi
devono obbligatoriamente essere affrontate per il rilancio del servizio
pubblico; ordinamento professionale, ricadute sul personale e sul servizio
dei processi di riforma e di privatizzazione, introduzione di lavoratori
precari senza garanzie contrattuali, struttura del salario e buoni pasto,
sono tutti problemi che non hanno risposta in un contratto che assomiglia
alla brutta copia del rinnovo di un biennio economico.
La vittoria, seppure parziale, sul terreno dei diritti e della
democrazia con il riconoscimento, il 16 luglio 2003, delle prerogative
sindacali a tutte le oo.ss. rappresentative segna un primo passo verso la
battaglia che da sempre ci vede impegnati per il pieno riconoscimento del
diritto dei lavoratori di validare tutti gli accordi attraverso referendum
e delle loro organizzazioni a non dover sottostare al giogo della firma.
La RdB P.I. decide comunque, dopo una ampia discussione
all’interno dei propri organismi, di sottoscrivere il presente contratto
per dotarsi degli strumenti che consentano di rilanciare la propria
piattaforma complessiva e trasformino il rinnovo del 2° Biennio nella
definizione di un vero contratto. Roma,
8 ottobre 2003 p/Direzione
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